domenica 21 luglio 2013

Il Comitato Beni Comuni difende l'acqua pubblica in Brianza


Comunicato stampa del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza

IL GATTOPARDISMO DEI PREDATORI DELL’ACQUA PUBBLICA

In perfetto stile gattopardesco la casta dell'acqua manifesta episodi di cambiamento, inserendoli nel più ampio disegno teso alla sottrazione di risorse e al depauperamento del patrimonio idrico dei brianzoli.
I pochi elementi di novità sono rappresentati da un nuovo CdA di Brianzacque, che ha avuto l’incarico di presentarsi con una “nuova immagine”, nel disperato tentativo di segnare una sorta di discontinuità rispetto a un consiglio impresentabile che si è sentii in dovere di rinnovare nello sforzo di mitigare gli effetti degli “scarsi” risultati prodotti nell’arco di tutto il precedente mandato. Tra i primi interventi che si richiede al nuovo Consiglio vi è quello della revoca dell'appalto a New Lisi, società priva di iscrizione all'albo gestori dei rifiuti, incaricata di trattare i fanghi degli impianti di depurazione per la modica cifra di 7 milioni e selezionata in quanto unica titolare di un misterioso brevetto custodito nei segreti paradisi fiscali dei soci. Contestualmente andrebbe però rimosso l'ing Belotti, luogotenente del lader della casta Raho, promosso a curare lo scempio economico, sociale e legale che prende il nome di Expo. Riteniamo che di esperti in Brianzacque ve ne siano a iosa e che il pagare un consulente sia un inutile spreco economico. Tra l’altro, l’ing. Belotti pare godere di una più che discreta pensione; quindi non si corre certo il rischio di mettere in difficoltà nessuno in un periodo così difficile. Difficoltà in cui versano invece i lavoratori di Idra fanghi, rimossi e non reintegrati, che pagano l'incapacità gestionale e l'arroganza politica di una classe dirigente che ha portato il nostro paese al fallimento e sull’orlo di un dramma sociale che a breve esploderà. Ovviamente la politica si guarda bene dal reintegrare degli operai che ne hanno il diritto, mentre concede incarichi e stipendi da nababbi senza un minimo di selezione. Salvo poi scaricare il direttore Bratta che comunque, allo stato, non risulta aver realizzato la minima parte di quello che proponeva. E cosi assistiamo all'ennesimo finto cambiamento, segno di una incapacità di governo che al confronto Letta appare un insigne statista. Se questo CdA non è un semplice Gattopardo deve rimuovere tutti quelli che hanno sbagliato o non hanno raggiunto gli obiettivi e perseguire i responsabili per danno erariale o altro.

Altro capitolo è quello dei soci che hanno modificato lo Statuto, inserendo - tramite una clausola irrilevante messa in bella posta per eludere la normativa - un organismo per il controllo analogo che ci offre una straordinaria occasione per attaccare la partitocrazia del “socialismo” municipale.

Un’ultima domanda: l'eventuale esclusione dei soci di Brianzacque che, alla data del 31 dicembre 2013, non avranno svolto le operazioni di retrocessione con quali denari verrà effettuata? Non di certo con i soldi di Alsi o Brianzacque, visto che questi denari sono destinati dalla tariffa agli investimenti e non per far giocare la casta al Monopoli. Le quote le acquisteranno gli altri Comuni? Riducendo le spese per i cittadini e per gli investimenti? Il dubbio è lecito perché ormai è noto che l’interesse della casta non è certo rivolto al bene dei cittadini, ma piuttosto a mantenere il potere e a depredare le risorse dei contribuenti. Nei libri di storia situazione simili alla nostra vengono descritte in relazione ai periodi antecedenti la Rivoluzione Americana e la Rivoluzione Francese.

In conclusione, nel ribadire il dovere morale di reintegrare i lavoratori di Idra fanghi, riproponiamo ancora una volta la richiesta di incontro con i dipendenti e il CdA di Brianzacque, così da poter dibattere apertamente di tali tematiche e di portare alla luce tutte problematiche legate a una gestione del servizio idrico poco trasparente, che un’informazione “filtrata” non consente di far emergere nella loro drammaticità.

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