martedì 30 luglio 2013

La villetta reale di Monza


Comunicato stampa del Comitato Beni Comuni MB

Nel progetto di restauro predisposto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano assieme all'Amministrazione Parco e al Corpo forestale dello Stato nel 2003, con l'obiettivo di "recuperare l'intrinseca identità storico-culturale di un "patrimonio collettivo" di eccezionale valenza, non assimilabile in alcun modo al semplice "verde pubblico" [le citazioni sono tratte dalla relazione sul progetto di restauro dei Giardini Reali redatta dall'arch. Marina Rosa, allora soprintendente alla Villa, contenuta nel Quaderno n.1 Villa Reale di Monza, curati dalla Soprintendenza, maggio 2003].

Il progetto si configurava come un piano organico che avrebbe dovuto ripristinare le parti compromesse all'interno di un progetto unitario al fine di ottenere un "risultato coerente e uniforme". In particolare per l'area che qui interessa, ossia il giardino laterale nord, quest'area, nella quale si sarebbero poste le centrali termica e di  refrigerazione, era "sin dall'inizio connotata come una sorta di labirinto" per cui si suggeriva di coprire le griglie degli impianti, raggiungibili con una scaletta interna alla Villa, "mascherandole esternamente con un labirinto didatticamente riproposto su indicazione dei labirinti che, sin dall'origine, hanno interessato questo giardino. Nelle 'stanze' ricavate tra le siepi di bosso, sempre a scopo didattico ma con finalità anche ludica, verranno realizzate, secondo il progetto predisposto dalla Soprintendenza per il Museo della Villa, quelle giostre e quei giochi ginnici realizzati dal Tazzini per gli Asburgo e riccamente documentati nell'Archivio Storico".


Nel 2004 sono state realizzate le centrali interrate che comprendevano gli impianti per la climatizzazione delle stanze di rappresentanza. Il vano interrato era stato però realizzato abbastanza capiente da contenere le centrali termo refrigeranti utili per tutta la Villa, utilizzando un accesso esistente e allungando il corridoio. Le centrali erano completamente interrate; a livello c'erano solo le grate di ventilazione. Il progetto si sarebbe dovuto completare con la realizzazione del labirinto, che avrebbe nascosto alla vista, ma non alla manutenzione, le grate. Dall'agosto 2007 tutti gli impianti, centrali comprese, sono rimaste inattive e non più manutenute (tanto che si sono anche allagate perché si erano riempite di foglie) e il progetto di costruzione del labirinto si è arenato perché la Direzione Regionale della Soprintendenza ha preferito dirottare i fondi che già c'erano (ricavati dal Lotto) nel restauro di Villa Necchi del FAI.

Tirando le somme: si sono spesi soldi pubblici per tre volte (intervento iniziale, ripulitura dopo l'allagamento, intervento attuale) sullo stesso oggetto e si rischia di doverlo fare ancora visto che l'attuale intervento riguarda un impianto di servizio solo per la parte centrale, stante la demenziale logica di frazionare la Villa in lotti, ossia in "appartamenti" autonomi ciascuno con la propria "caldaietta".

A ciò si aggiunge la vergogna di quello che appare nelle fotografie sopra: un intervento che non sarebbe accettato in nessun condominio.

Ben diversa la soluzione adottata a Venaria Reale, dove la mascheratura della centrale termo-refrigerante è stata affidata a un artista del paesaggio come Giuseppe Penone (vedi foto sotto).



L' INTERVENTO 



di Cristina Sello, di Città Persone

Buongiorno, come vedete dall'articolo pubblicato sul Giorno del 28 luglio 2013, il Dott. Lamperti (Direttore cel Consorzio della Villa Reale) è piuttosto turbato dalla nostra denuncia e vi prego di prendere nota di quanto dice :

“… ci sarà il tempo  per realizzare un progetto di mitigazione per nascondere la buca dei servizi.”

Non trattasi solo di buca ma di realizzazione in superficie di opera in cemento armato e metallo, saremo ben contenti di capire come intende mitigare

“…ci sia una contestazione ogni volta che dalla Villa esce una foto più o meno clandestina.”

Non sapevamo che fotografare i lavori della Villa reale fosse cosa clandestina  e che è vietato fotografare ciò che viene fatto; peraltro se ci fosse trasparenza e chiarezza da parte del Consorzio e degli addetti ai lavori con pubblicazione corretta e obbligatoria per legge sul sito del Consorzio dei progetti e dello stato avanzamento lavori, con eventuali varianti in corso d’opera, non dovremmo perdere tempo a fare fotografie”Rubate” (il Dott. Lamperti si era impegnato a pubblicare sul sito quanto richiesto, anche se , a suo dire, non eravamo in grado di valutare , poveri noi meschini, non avendo capacità tecniche di lettura di un progetto, ecc.)

Per quanto concerne il Labirinto “non è previsto da nessuna parte”

Faceva parte del progetto originale , non fu realizzato, era una proposta costruttiva e fattiva del Comitato “La Villa reale è anche mia” quel Comitato che erroneamente viene visto sempre e solo come elemento di disturbo e con desideri solo distruttivi, privo di qualsiasi capacità propositiva .

“Basta trovare pretesti”

Per il Dott. Lamperti avere perplessità e chiedere spiegazioni su lavori a dir poco inopportuni, significa trovare pretesti

“La Soprintendenza è sempre sul Cantiere”
Bene, stiamo infatti valutando se la Soprintendenza fosse a conoscenza e se abbia dato parere favorevole, nel qual caso ci dovrebbe spiegare come mai lo abbia dato , quali sono le ragioni e quali le previsioni di intervento per sistemare questo scempio.

Lascio a voi ogni altra eventuale considerazione in merito e chiedo con passione una risposta esaustiva  alle nostre domande  che sono fatte per conto  di tantissime persone , di cittadini che hanno semplicemente a cuore la Villa Reale e il Parco e in nome di una trasparenza, chiarezza, correttezza e accesso agli atti DOVUTA a tutti e obbligatoria per legge.

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