venerdì 2 ottobre 2020

Chi sostiene la realizzazione della Canturina Bis è incompatibile con la tutela dell'ambiente. Il Presidente del Parco ne prenda atto e si dimetta


 

di Fridays For Future Como

Manifestiamo il nostro dissenso verso chi sostiene la realizzazione della Canturina Bis.


Non è un cittadino qualunque a sostenere la realizzazione di una strada che intaccherà aree verdi di notevole pregio ambientale. È addirittura il presidente del parco Groane, Emiliano Campi, ad aver dichiarato alla stampa che il tracciato della Canturina Bis verrà avallato dell'ente parco. L'opera verrà approvata solo se avrà un basso impatto ambientale sul territorio. Ma il problema di base è che l'opera non dovrebbe essere nemmeno realizzata in un territorio altamente infrastrutturato come il nostro.

Non scendiamo a compromessi con chi vuole distruggere una parte di parco, che si è ampliato in quei territori solo qualche anno fa, dopo anni di battaglie ambientaliste portate avanti da comitati e associazioni (tra cui il Comitato Parco Regionale Brughiera-Groane).

Rimarchiamo che il presidente dell'ente parco, Emiliano Campi, ha la responsabilità politica di salvaguardare il territorio del parco Groane-Brughiera. Appoggiare la realizzazione di una nuova strada significa essere ipocriti con il proprio ruolo di presidenza, per il semplice motivo che i parchi regionali nascono ETICAMENTE per tutelare il territorio, non per consentire nuove colate di cemento. E questo a prescindere da Norme Tecniche di Attuazione o i piani territoriali di coordinamento.

Se Emiliano Campi non è in grado di difendere il territorio del Suo/Nostro parco, dicendo un no chiaro e secco alla Canturina Bis, ne chiediamo le dimissioni.

Alla luce dei cambiamenti climatici e dei continui allarmi lanciati dagli scienziati nel corso degli anni, servono politiche di riduzione delle emissioni di gas serra. E il settore della mobilità incide per circa il 20% delle emissioni di gas serra globali. Servono investimenti nella conversione ecologica del sistema trasportistico  partendo da una riduzione del traffico privato su gomma, incentivando il trasporto pubblico, realizzando una mobilità ciclabile dolce e investendo in una logistica delle merci a impatto zero.

Noi stiamo dalla parte di chi ha lottato per avere un parco regionale che tutelasse il territorio. Non accettiamo l'ipocrisia di chi vuole distruggere il territorio quando dovrebbe proteggerlo, utilizzando l'ormai abusata etichetta "green", completamente priva di significato.

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