A cura del gruppo Fridays For Future Como
Il ripensamento del trasporto delle merci nell'era dell'e-commerce
La mobilità delle merci sta crescendo, sempre di più, anche a causa del Covid-19, che ha incentivato lo shopping online da parte dei consumatori. Basti pensare che nell'ultimo anno l'e-commerce in Italia sta incrementando del 76% rispetto al 2019. Per questo motivo riteniamo che gli Enti locali e le amministrazioni comunali debbano individuare misure e politiche in grado di contemperare da un lato le esigenze dei cittadini e delle aziende, dall'altro contenere le esternalità negative che una tale dinamica lasciata a se stessa inevitabilmente scaricherebbe sui territori in termini di traffico urbano.
Premesso che:
- sul nostro territorio sono presenti numerose stazioni ferroviarie, di cui alcune in passato furono adibite anche allo scalo delle merci (es. Cantù);
- il Piano Urbano del Traffico della città di Cantù non ha un'analisi dettagliata di quali siano le origini e le destinazioni del traffico merci;
- la spedizione delle merci direttamente a casa resta la modalità nettamente più utilizzata per circa l’84% delle spedizioni, seguita dal recapito nel luogo di lavoro (7%) o a un altro indirizzo (anche nel caso di acquisti per conto di terzi o regali).
- una parte dei problemi di traffico sono causati dall'ultima fase del processo logistico, che inizia dal momento in cui la merce lascia l'ultimo network distributivo (che può essere un magazzino, uno scalo merci, una stazione) e si conclude con la merce ordinata che arriva alla destinazione finale (logistica dell'ultimo miglio).
Ci chiediamo l'utilità di una nuova strada come la Canturina Bis che è pensata in una logica conservatrice dell'attuale modello di mobilità che non vede soluzioni alternative e più sostenibili ai problemi di traffico esistenti.
Qui di seguito trovate alcune nostre riflessioni attorno agli interventi che potrebbero servire per snellire l'inquinamento prodotto dal traffico dei corrieri che trasportano merci tramite consegna a domicilio.
La prima nostra proposta è quella che vengano creati dei centri di consegna per i pacchi merci di ridotta dimensione direttamente nelle stazioni ferroviarie. In modo tale che la merce viaggi su rotaia, e non su strada, dal luogo di produzione fino al raggiungimento del "network distributivo" (ovvero la stazione) e infine l'utente possa raggiungere il centro di consegna delle merci in modo sostenibile, usando i mezzi pubblici o le ciclabili.
Il secondo intervento che dovrebbe essere attuato è, nel caso di merci di grandi dimensioni, l'ottimizzazione della capacità di carico dei corrieri, in modo che questi circolino sulla rete stradale solo quando completamente pieni.
Infine, visto che secondo l'ultimo rapporto Ispra, l'80% dei veicoli commerciali leggeri che transitano nelle nostre città appartengono a una classe inferiore all'Euro 5, chiediamo investimenti da parte degli enti pubblici affinché le aziende possano convertire all'elettrico questi mezzi.
Perché serve investire importanti risorse economiche in una strada pensata 40 anni fa, con delle dinamiche territoriali completamente diverse da quelle attuali, quando ci sono alternative concrete e realizzabili sul territorio che possono realmente risolvere i problemi di traffico che assediano la città di Cantù?
Cambiamo rotta! No alla Canturina Bis!
[Articolo precedente sulle alternative alla Canturina Bis cliccare qui]
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