Il WWF esprime soddisfazione per i lavori di manutenzione forestale svolti lungo la ripa interna ai giardini della Scuola Diaz, nell’area che conduce alla storica Via della Vigna, oggi delimitata da recinzioni sui lati nord (proprietà privata) e sud (area scolastica).
Grazie a questi interventi sarà possibile predisporre l’installazione di un cancello di accesso alla Via della Vigna direttamente dalla scuola e, in prospettiva, garantire un collegamento protetto tra Via Manzoni, Molino, Vigna e le Scuole.
I lavori sono stati realizzati dai volontari del WWF Insubria, del Comitato Parco Grane Brughiera e del Circolo XX Settembre.
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Il tracciato di Via della Vigna (proprietà pubblica) visto dalle Scuole |
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Via della Vigna, tratto del sentiero in prossimità del Mulino Vecchio |
Un analogo intervento ha interessato lo sfalcio dell’area del boschetto accanto all’ex Mulino, lato Sentiero della Vigna, e lo spazio verde adiacente al Vecchio Mulino. In questi luoghi, il WWF Insubria rinnova la proposta di installare bacheche e segnaletica informativa, per le quali è già disponibile un layout progettuale.
Nonostante l’estate calda e siccitosa, le condizioni degli alberi messi a dimora con il progetto di Forestazione WWF risultano soddisfacenti: solo 5 piante (3 castagni e 2 susini) sulle quasi 300 piantumate a marzo non hanno attecchito.
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Stato dei luoghi “Pineta” nell’area Ex-Oratorio Vecchio |
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Stato dei luoghi “boschetto” lato Sentiero Vigna-Mulino |
Positivi anche i risultati per i quattro Pini Silvestri piantati in occasione del 25 Aprile: le piante si trovano in ottimo stato vegetativo, grazie ai regolari cicli di irrigazione e alla manutenzione con la rimozione di rampicanti infestanti esotici.
Nell’area dell’Ex Oratorio Vecchio è stata inoltre avviata la procedura per il riconoscimento di Alberatura monumentale del maestoso platano di 5,40 metri di circonferenza, insieme all’insieme omogeneo dei sei platani secolari presenti.
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Bagolari attaccati da Takahashia |
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Grappoli d’uva nella “Nuova Vigna” |
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Fichi |
Un fronte impegnativo ha riguardato il contrasto ai parassiti esotici invasivi, in particolare la Takahashia Japonica e la Popilia Japonica, che hanno colpito orti, giardini e alberi d’alto fusto.
Grazie al lavoro dei volontari, sono stati catturati oltre 100.000 esemplari di Popilia tramite biotrappole e raccolta manuale, mentre trattamenti naturali e l’uso di reti protettive hanno consentito di preservare buona parte delle colture e degli alberi. Il frutteto, nonostante le difficoltà, ha dato i primi raccolti già nel primo anno.
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