Dopo la pubblicazione del nostro precedente articolo dedicato alla “Lenzuolata No Pedemontana”, arriva ora un nuovo tassello che chiarisce meglio spirito, obiettivi e contesto dell’iniziativa. Il volantino diffuso dai comitati mostra infatti in modo netto la linea della mobilitazione: denunciare l’ennesimo anno trascorso senza reali avanzamenti del cantiere e, soprattutto, senza un progetto che convinca i territori interessati.
Il materiale diffuso ricorda che i cantieri della Pedemontana hanno aperto a dicembre 2024, ma già oggi – novembre 2025 – accumulano 500 giorni di ritardo sulla tabella di marcia. La conclusione dei lavori, prevista inizialmente per settembre 2027, è stata posticipata al novembre 2028: un incremento del 50% sui tempi previsti, quando ancora non si è entrati nella fase più complessa dell’opera.
Una situazione giudicata dai promotori non solo preoccupante, ma addirittura indicativa di un cantiere che procede “in tragico ritardo, con mille difficoltà, che sta solo distruggendo il nostro territorio”, come si legge nella parte testuale del volantino.
Le contestazioni non si limitano ai ritardi. I gruppi No Pedemontana denunciano:
- promesse disattese sull’utilità dell’autostrada;
- un impatto crescente sul territorio, ritenuto sproporzionato rispetto ai presunti benefici;
- dubbi sulle risorse effettivamente disponibili per completare l’opera;
- il rischio concreto di un cantiere “più che decennale”, che lascerebbe comunità e paesi ostaggio dei lavori.
Il tono è netto: “Ora l’unica opzione possibile è fermare Pedemontana. Costerebbe meno fermarla adesso che portare a termine l’opera”.
Il volantino ufficializza anche modalità e appuntamento della protesta. Sabato 29 novembre, alle ore 14, i cittadini sono invitati a raggiungere il cantiere più vicino e appendere un lenzuolo di dissenso alle recinzioni o anche dalle finestre delle proprie abitazioni.
L’obiettivo è trasformare il territorio in un mosaico visibile e capillare di protesta: “Copriamo di dissenso tutte le recinzioni. Scegli il cantiere vicino a te e appendi uno striscione”. Nel volantino compaiono anche esempi di messaggi già esposti, che evidenziano un tema centrale: la percezione che il progetto non risponda ai bisogni reali dei pendolari e delle comunità locali.
La Lenzuolata si inserisce in una mobilitazione che, come ricordato dagli organizzatori, prosegue dalla manifestazione del 4 ottobre a Monza e promette di intensificarsi nei prossimi mesi. La scelta di una protesta decentralizzata, visibile e facilmente replicabile vuole raggiungere proprio coloro che vivono quotidianamente l’impatto del cantiere.
Comunque la si pensi sull’autostrada, è chiaro che la partita politica e territoriale attorno alla Pedemontana resta tutt’altro che chiusa. La diffusione di questo nuovo volantino – diretto, confrontativo e ricco di dati – indica che il fronte del dissenso è in crescita.


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