A seguito della seduta dell’Osservatorio Permanente sulla Bonifica da Diossina della tratta B2 della Pedemontana, svoltasi il 17 novembre presso la sede di ARPA Monza, il Coordinamento dei gruppi ambientalisti e delle liste civiche (Sinistra e Ambiente–Impulsi Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica Cesano, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio, Cittadini per Lentate) ha diffuso un’analisi dettagliata sull’andamento dei lavori. L’obiettivo è chiarire lo stato effettivo della bonifica, andando oltre comunicazioni giudicate “ottimistiche” o “semplificate”, e offrendo alla cittadinanza un quadro completo delle criticità tuttora presenti.
La riunione del 17 novembre è stata convocata su esplicita richiesta del Coordinamento, che da mesi denuncia difficoltà nell’ottenere dati tempestivi e completi da parte dei soggetti incaricati della bonifica. Solo attraverso specifici accessi agli atti gli ambientalisti sono riusciti ad acquisire le prime risultanze dei collaudi condotti in contraddittorio con ARPA su alcuni lotti già scavati, dai quali sono emersi diversi mancati raggiungimenti degli obiettivi di bonifica.
All’incontro erano presenti ARPA, Pedelombarda Nuova (General Contractor), Autostrada Pedemontana Lombarda, Regione Lombardia – Direzione Ambiente e Clima, e le amministrazioni comunali di Cesano Maderno, Seveso, Bovisio Masciago e Barlassina, oltre a una nutrita delegazione di associazioni e comitati del territorio.
Stato della bonifica: i numeri reali
Pedelombarda Nuova ha illustrato l’avanzamento dei lavori sui lotti finora affrontati: 2, 2A (Seveso), 3, 3-var, 4, 5 e 6 (Cesano Maderno). Da tali aggiornamenti emergono dati significativi:
- Il 75% della superficie interessata è stato scavato e il terreno contaminato è stato rimosso.
- Solo il 56% della superficie è stato sottoposto alle verifiche di collaudo con ARPA.
Ed è proprio la fase di collaudo a evidenziare le principali criticità: su 16 Aree Sorgente già esaminate, 12 non hanno raggiunto gli obiettivi di bonifica previsti dal D.Lgs 152/2006, che stabilisce i limiti per Diossine e Furani (10 ng/kg per aree residenziali/verde pubblico, 100 ng/kg per aree industriali).
Il Coordinamento sottolinea che, finché tali valori non rientrano nelle soglie di legge, “la bonifica non può dirsi completata”. Per questo motivo ritiene fuorviante l’affermazione secondo cui “il 75% delle aree sarebbe stato bonificato”: il dato riguarda solo lo scavo, non l’effettivo raggiungimento degli standard normativi.
Le non conformità comportano la necessità di scavi suppletivi di 20 cm, con nuova caratterizzazione del terreno, abbancamento in discariche autorizzate e ulteriori analisi in contraddittorio con ARPA. Pedelombarda Nuova stima che saranno rimossi almeno 3.500 m³ di terreno aggiuntivo, pari a circa 6.000 tonnellate.
Finora i costi aggiuntivi risultano coperti dal quadro economico dell’opera, ma il Coordinamento evidenzia che lo scenario potrebbe evolvere man mano che proseguiranno gli scavi sui lotti ancora non verificati, in particolare i Lotti 2 e 1 (Seveso e Meda).
Gli ambientalisti hanno chiesto il dettaglio completo sulla classificazione dei terreni smaltiti e sulle discariche di destinazione. Pedelombarda Nuova ha riferito che nessuna terra è stata finora classificata come rifiuto pericoloso, e si è impegnata a fornire i dati richiesti.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria in cantiere:
- non sono stati registrati superamenti dei limiti di Diossina,
- alcuni picchi di PM10 sono stati affrontati con fermate temporanee dei lavori e l’uso di “cannon fog”.
Sono state inoltre segnalate possibili mancanze nell’applicazione dei protocolli di sicurezza da parte di operatori nei cantieri; Pedelombarda ha preso atto dell’osservazione impegnandosi a vigilare maggiormente.
Oltre alla diossina, sono emerse ulteriori criticità:
- 6 superamenti dei limiti di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) nel Lotto 3 di Cesano Maderno, per i quali si stanno definendo nuove modalità di gestione con ARPA e Regione Lombardia.
- Ritrovamenti di amianto in alcune aree durante la Bonifica Ordigni Bellici: sia in frammenti di eternit sia frammisto al terreno.
- A Barlassina, nelle future aree di viabilità complementare, è stata rilevata un’ampia presenza di amianto, che richiederà interventi specifici e maggiori costi.
ARPA sta conducendo le analisi in contraddittorio con accuratezza, supportata anche da laboratori esterni per far fronte all’enorme carico di lavoro. Le associazioni chiedono una nuova convocazione dell’Osservatorio nei primi mesi del 2026, quando la fase di scavo dovrebbe essere quasi completata e disponibili i collaudi delle aree residue.
Il Coordinamento chiude il suo resoconto ricordando che, nonostante dichiarazioni rassicuranti, la bonifica è lontana dalla conclusione e richiede ancora attenzione, trasparenza e vigilanza costante.

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