mercoledì 12 ottobre 2011

Perchè costruire case nel parco quando ce ne sono molte altre vuote?

 
 

In merito alla vicenda relativa alla costruzione di villette all'interno del Parco Brianza Centrale un lettore di questo blog ci ha inviato foto di diverse case vuote a Seregno chiedendoci come mai non potevano essere utilizzate per gli espropriati di Pedemontana.

La risposta è semplice e molto probabilmente la possiamo trovare, per una vicenda simile, nel rapporto preliminare della VAS del Parco delle Groane. Ne riportiamo di seguito il testo:

A tal proposito la Società Pedemontana Lombarda ha osservato a titolo collaborativo che:
  • la determinazione della indennità di esproprio da parte di Pedemontana avviene quotando il valore venale del fabbricato comprensivo dello jus edificandi relativo al terreno su cui sorge mentre l’area di pertinenza dell’immobile viene valutata a valore agricolo o al più a giardino pertinenziale;
  • stante le caratteristiche degli immobili da riedificare e l’evoluzione dei prezzi delle aree edificabili e delle aree agricole non soggette a vincolo, che la riedificazione degli immobili è verosimile solo ove l’area di destinazione abbia un valore d’acquisto equiparabile al valore agricolo, quali quelle interne al parco, essendo quelle esterne a questo normalmente non in vendita, o qualora lo siano, a valori significativamente superiori a quelli agricoli
  • tentativi negoziali condotti dalla società su indicazione della amministrazione comunale si tradussero in un a richiesta di € 100/mq evidentemente non accoglibile e inefficace;  analogamente una verifica condotta con il supporto dell’Agenzia del territorio rispetto ad aree a standard che l’Amministrazione comunale avrebbe potuto cedere ha recentemente evidenziato un valore non inferiore a € 80/mq altrettanto inefficace
  • quanto sopra menzionato porta ad attestare che non risultano esternamente la perimetro del parco aree alternative disponibili a valori che rendano praticabile la riedificazione
  • la normativa di riferimento pare favorire l’individuazione di aree altrimenti non edificabili, riconoscendo l’eccezionalità dei casi applicabili e la necessità di andare incontro con tale opportunità alle esigenze degli interessati
Foto di Christian Brambilla

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