Sarà dedicata alla salute la quarta edizione della “Festa delle api”, che si terrà domenica 30 settembre a Villa San Giuseppe (ora Villa Ceriani-Bressi) di Crevenna di Erba. Durante la manifestazione alcuni medici spiegheranno come sia possibile curarsi, in maniera alternativa, con l’apiterapia, ovvero utilizzando le api e i loro prodotti, tra cui il miele, il polline, la pappa reale, la propoli e … il veleno. [vedasi in basso nota (*) sull’Apiterapia]
La “Festa delle api” è organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", con la collaborazione dell’apicoltura Mazzola, dell’azienda agricola La Runa, di Coop Lombardia, e col patrocinio del Comune di Erba e della Comunità Montana del Triangolo Lariano.
La manifestazione prevede tutta una serie di appuntamenti incentrati sul mondo delle api e non solo; infatti il sottotitolo dell’edizione 2012 è: “Le api, il miele, l’agricoltura sostenibile”.
Si parte alle ore 9,00 con l’introduzione dal titolo: “Come stanno le api”, a cura degli apicoltori Maurizio Gallo, Luciano Mazzola e Livio Colombari. Si prosegue alle ore 10 con la presentazione dell’Associazione “Le Città del Miele” (www.cittadelmiele.it).
Alle 10,30 l’incontro dal titolo: “Apiterapia, come curarsi con le api”, a cura del dottor Franco Feraboli.
Alle 11,30 il secondo incontro dedicato alla salute, dal titolo: “Propoli, una valida alternativa agli antibiotici”, a cura della dottoressa Enrica Baldazzi.
Alle ore 12,30 una degustazione di vari tipi di miele, seguita dal pranzo al sacco, in cui i partecipanti sono invitati a portare da casa cibi anche a base di miele.
La “Festa delle api” prosegue nel pomeriggio alle ore 14,30 con una visita (a piedi) agli alveari della cascina Loreto e una visita (in bici) all’orto dell’azienda agricola La Runa.
Durante la Festa sono previste attività nel cortile e nel parco di Villa San Giuseppe:
al mattino:
- animazione per bambini: attività artistiche con il pittore Gregorio Mancino;
- lezione di yoga, a cura di Laura Bellù;
- lezione di taijiquan, a cura di Nedo Zampetti.
al pomeriggio:
- lavorazione cera d’api, a cura dell’Apicoltura Mazzola;
- laboratorio del formaggio, a cura dell’az. agr. Camanin;
- creazione di origami, a cura di Veronica D’Agostino.
e poi ancora, per tutta la giornata:
- esposizione e vendita di: mieli, propoli e altri prodotti dell’apicoltura; prodotti agricoli locali, verdure, formaggi, marmellate, olio, vino, pane biologico;
- “Didgeridoo”, dimostrazione di questo antico strumento degli aborigeni australiani.
La conclusione, dalle 17 alle 19, è dedicata alla musica e alle danze popolari, con il concerto degli Spakkabrianza.
Altre informazioni sulla “FESTA DELLE API” su: www.circoloambiente.org
Scarica qui il volantino di presentazione della “Festa delle api”.
(*) Apiterapia:
Le sostanze prodotte dalle api sono utilizzate per curare molti disturbi.
Ahi! Mi ha punto un’ape! Ecco un’esclamazione di dolore e una situazione che tutti vorrebbero evitare. Ma il veleno contenuto nel pungiglione però può anche fare del bene. Oggi sappiamo che questa sostanza e gli altri prodotti delle api sono risultati essere degli ottimi promotori di salute e guarigione.
L’impiego di questi prodotti per la cura dei disturbi prende il nome di Apiterapia: una pratica terapeutica basata su antiche tradizioni e già in uso migliaia di anni fa. L’apiterapia utilizza i prodotti dell’alveare e delle api stesse: polline, propoli, pappa reale, miele e… il veleno.
L’utilizzo dei prodotti apistici risale a tempi a antichissimi. Si parla addirittura di 1.700 anni prima di Cristo, dove misture di miele e latte coagulato venivano adoperati per la cura di ferite e ustioni.
In molte nazioni l’apiterapia è stata ufficialmente riconosciuta come pratica medica; tra queste la Russia e Cuba. In Italia è ancora relegata tra le cosiddette “medicine alternative” non ufficialmente riconosciute. Uno dei pionieri e grande sostenitore dell’apiterapia in Italia è il dottor Franco Feraboli, della Divisione di Ortopedia - Azienda Ospedaliera di Cremona.
Le sostanze prodotte dalle api sono utilizzate per curare molti disturbi.
Ahi! Mi ha punto un’ape! Ecco un’esclamazione di dolore e una situazione che tutti vorrebbero evitare. Ma il veleno contenuto nel pungiglione però può anche fare del bene. Oggi sappiamo che questa sostanza e gli altri prodotti delle api sono risultati essere degli ottimi promotori di salute e guarigione.
L’impiego di questi prodotti per la cura dei disturbi prende il nome di Apiterapia: una pratica terapeutica basata su antiche tradizioni e già in uso migliaia di anni fa. L’apiterapia utilizza i prodotti dell’alveare e delle api stesse: polline, propoli, pappa reale, miele e… il veleno.
L’utilizzo dei prodotti apistici risale a tempi a antichissimi. Si parla addirittura di 1.700 anni prima di Cristo, dove misture di miele e latte coagulato venivano adoperati per la cura di ferite e ustioni.
In molte nazioni l’apiterapia è stata ufficialmente riconosciuta come pratica medica; tra queste la Russia e Cuba. In Italia è ancora relegata tra le cosiddette “medicine alternative” non ufficialmente riconosciute. Uno dei pionieri e grande sostenitore dell’apiterapia in Italia è il dottor Franco Feraboli, della Divisione di Ortopedia - Azienda Ospedaliera di Cremona.
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