sabato 4 gennaio 2020

Importante contributo del WWF lecchese per la salvaguardia delle foreste


Dal WWF Lecco 2.000,00 Euro per le foreste
 

Il 2019 è stato un anno di fuoco per le foreste nel mondo: in fumo circa 12 milioni di ettari di Amazzonia, oltre 8 milioni nell’Artico, 328 mila ettari tra foreste e altri habitat in Indonesia.
 

Anche l’Australia sta fronteggiando gli incendi boschivi più pericolosi e catastrofici mai visti prima.
 

Importante contributo del WWF lecchese all’impegno del WWF internazionale.

L’anno che sta per concludersi ha visto bruciare circa 12 milioni di ettari in Amazzonia, oltre 8 milioni nell’Artico siberiano, centinaia di migliaia di ettari tra Indonesia e Australia.

Le fiamme, che sono il risultato della combinazione di deforestazione, agricoltura, zootecnia e cambiamenti climatici, ci stanno portando via vaste aree di foreste: uno degli ambienti più straordinari e ricchi di vita del pianeta, da sempre in prima linea contro i cambiamenti climatici e fondamentali. Gli alberi, infatti, svolgono un ruolo di adattamento al riscaldamento globale e assorbono un’enorme quantità di CO2.


Il sistema Terra, nella sua complessità, funziona attraverso alcuni grandi sistemi ecologici fondamentali per la vita sul pianeta e l’Amazzonia è uno dei tasselli più importanti: genera piogge, raffredda la Terra, assorbe gas serra, immagazzina carbonio, custodisce il 10% della biodiversità, contrasta la desertificazione, produce acqua, cibo e medicinali, per tutto il pianeta. Chi studia l’Amazzonia sa che stiamo drammaticamente raggiungendo un punto di non ritorno, oltre il quale le foreste, non più in grado di svolgere le loro funzioni ecologiche, collasserebbero lasciando dietro di sé erosione, siccità e aride savane. La scomparsa dell’Amazzonia, in una sorta di effetto domino, condizionerebbe il futuro di tutto il pianeta.

L’impegno del WWF internazionale per fermare la deforestazione

Un tempo sulla superficie del pianeta c’erano 6 mila miliardi di alberi e oggi ne rimangono meno di 3 mila miliardi. Ogni anno ne perdiamo 15 miliardi, aumentando in questo modo l’effetto dei cambiamenti climatici, riducendo lo spazio vitale per la biodiversità e rendendo più difficile la vita a miliardi di persone. È necessario creare le condizioni per un mondo dove il numero degli alberi sia in continua crescita e le foreste smettano di contrarsi. Il WWF lavora insieme a cittadini, governi, aziende per combattere la deforestazione e contribuire al ripristino delle foreste in tutto il mondo. Tutti possiamo partecipare alla nuova alleanza per gli alberi, sostenendo la spesa del WWF per dare vita a nuove foreste, recuperare quelle piagate dagli incendi, sottrarre dagli allevamenti e dall’agricoltura industriale le foreste esistenti e garantire che gli alberi nel mondo siano adeguatamente protetti.

Per raggiungere questo obiettivo  il WWF internazionale si troverà a lavorare su più fronti:


Bacino del Congo: Il WWF lavora nell’area transfrontaliera di Tridom, nel cuore del Bacino del Congo a cavallo di Camerun, Repubblica del Congo e del Gabon. È questo un territorio prezioso e unico sia per alcune specie minacciate di estinzione come gli elefanti di foresta, che hanno subito un declino di quasi il 70% negli ultimi anni, nonché i gorilla di pianura, gli scimpanzé e i bonobo. Una foresta ancora vergine in molti tratti ma purtroppo minacciata da taglio illegale e dagli incendi, che aprono inesorabilmente la strada a chi si muove nella foresta in cerca di avorio e di altre prede selvatiche. In queste foreste il WWF promuove interventi di riforestazione e, in particolare, protegge la “casa” delle grandi scimmie antropomorfe e degli elefanti di foresta, contrastando il bracconaggio e il taglio illegale degli alberi. Grazie all’azione del WWF il declino delle grandi scimmie è rallentato. L’obiettivo ora è di sconfiggere il bracconaggio verso gli elefanti di foresta e proteggere gli alberi, che custodiscono la straordinaria biodiversità africana dai crimini di natura.


Amazzonia: Nonostante l’umanità sia ben consapevole dello straordinario ruolo ecologico della foresta amazzonica, gli incendi, la trasformazione in coltivazione e pascoli e il taglio illegale stanno spingendo questo straordinario ecosistema, che protegge il 10% della biodiversità del pianeta, verso un drammatico collasso ecologico. Proprio in Amazzonia si concentrano i principali sforzi del WWF per la protezione delle foreste. In particolare nella preziosa Amazzonia peruviana, in località di Madre de Dios, il WWF sta realizzando un ambizioso progetto di protezione e di ripristino dell’ecosistema forestale, contribuendo alla protezione di migliaia di ettari, oggi custoditi grazie a un sistema di aree protette, gestite sostenibilmente per il beneficio della biodiversità e delle comunità indigene.


Foresta atlantica: Un altro fronte di deforestazione dove gli interventi di protezione e riforestazione sono ogni giorno più urgenti è quello della foresta atlantica, a cavallo di Brasile e Paraguay, uno degli ecosistemi terrestri più ricchi di biodiversità. In un solo ettaro sono state contate più di 400 specie diverse di alberi. Quello che rimane di queste straordinarie foreste che un tempo accompagnava la costa atlantica del paese, ospita ancora oggi il 5% dei vertebrati terrestri, di cui il 90% sono anfibi. Purtroppo rimane oggi solo il 17% di quella che era la grande estensione di questa straordinaria foresta.


Indonesia: Il Borneo con la straordinaria isola di Sumatra è il cuore della biodiversità asiatica. Solo in queste foreste ancora convivono tigri, elefanti e rinoceronti. Purtroppo proprio a Sumatra si registra il più alto tasso di deforestazione del pianeta. Dal 1985, Sumatra ha perso almeno la metà della sua copertura forestale e specie come elefanti, tigri e oranghi sono costretti a rifugiarsi nelle uniche aree protette circondate da piantagioni di palma da olio. Grazie alle pressioni del WWF il governo indonesiano ha recentemente deciso di istituire delle “concessioni per la conservazione”. Con una di queste concessioni è stato possibile mettere sotto protezione 40.000 ettari di foresta nel territorio di Thirty Hills, cruciali per il futuro della tigre di Sumatra, già terribilmente minacciata. In questa vasta area protetta il WWF, in collaborazione con le comunità locali, realizza azioni dedicate alla protezione, gestione sostenibile e al recupero degli ecosistemi degradati per il beneficio di tigri, oranghi e delle comunità locali.

Il contributo del WWF lecchese

WWF Lecco ha deciso di sostenere questo progetto internazionale di riforestazione con una donazione di 2.000,00 Euro.

“Da alcuni anni abbiamo deciso di sostenere economicamente le attività del WWF internazionale” -spiega il Presidente del WWF Lecco, Lello Bonelli- “Il WWF è il Fondo Mondiale per la Natura, il cui scopo è appunto quello di raccogliere fondi da destinare a progetti di conservazione e tutela ambientale. Negli scorsi anni abbiamo contribuito alla protezione dell’orso polare, della tigre, del leopardo delle nevi… È più semplice e magari più d’impatto emotivo destinare fondi per un progetto di tutela di fauna selvatica, ma senza un habitat che ne consenta la vita, nessun animale può sopravvivere. Le drammatiche immagini dei koala australiani che muoiono tra le fiamme causate dagli incendi di quest’anno, ne sono tragica testimonianza.”

“Per noi è un grosso impegno” -prosegue Bonelli- “reso possibile dalle tante attività che i nostri attivisti portano avanti sul territorio: corsi, escursioni, iniziative peri bambini, tavoli di raccolta fondi… e dai contributi degli “Amici del WWF Lecco”, realtà del territorio che contribuiscono con piccole, ma per noi fondamentali donazioni, alle nostre attività. Ogni euro che riusciamo a mettere a bilancio è destinato a progetti di conservazione, a livello locale, come il progetto BarroBugBox per la tutela degli impollinatori nel Parco Regionale del Monte Barro, e a livello “mondiale”, con contributi come quello di quest’anno per le foreste amazzoniche. Continueremo a impegnarci su queste due direttrici che rappresentano il senso dell’impegno del WWF lecchese, che è sempre quello di agire localmente, pensando globalmente.”.



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