a cura di Legambiente Seregno
Non sappiamo se sia peggio l'incompetenza o la mancanza di sensibilità di una Pubblica Amministrazione. Ma secondo voi era il caso di realizzare a pochi metri dall'unica area naturalistica di pregio di Seregno (luogo visitato frequentemente da specie protette come l'airone e la gallinella d'acqua, il rospo smeraldino e diverse specie di insetti e libellule) alcuni indispensabili GIOCHI INCLUSIVI posati peraltro su piastre di cemento tanto invasive quanto impermeabili?
Secondo voi gli animali che fino ad ora hanno goduto di una pace, difficile da trovare in un contesto urbano, saranno sereni nell'udire le gioiose grida di infanti giocosi? Da anni collaboriamo nella conservazione di questo luogo che in passato è stato salvato da un progetto di interramento, un'oasi dal valore naturalistico riconosciuto...possibile che il Sindaco Alberto Rossi ne fosse all'oscuro? Chiediamo lo spostamento dei giochi in un'altra area del grande Parco Falcone Borsellino, lontana dal laghetto, ed il ripristino dello stato dei luoghi come se nulla fosse accaduto. Il rispetto del Creato e di tutti gli esseri che lo popolano è un sentimento ecumenico e la preservazione delle diverse sensibilità è alla base di un sano ordinamento democratico!
Incompetenza o insensibilità? Non cambia nulla! Il risultato (pessimo) è lo stesso. Se il sindaco vuole veramente cambiare passo incominci a cambiare gli assessori prima che sia troppo tardi per rimediare.
RispondiEliminaLa critica di Legambiente riguardande l'inopportunità di realizzare dei giochi per bambini in prossimità del laghetto di San Carlo è condivisibile. Il laghetto, nel tempo, si è trasformato in una piccola oasi naturale frequentato da specie animali protette. In rete esiste anche un bellissimo blog che raccoglie le quasi quotidiane osservazioni di appassionati naturalisti (cliccare qui). Il timore che giostre e giostrine installate a pochi metri dall'area naturale possano disturbare gli animali che vi si rifugiano è fondato. Aree giochi per bimbi e aree naturali non sono incompatibili fra di loro; in questo caso bastava tenerle poco più distanti.
RispondiEliminaQuesta vicenda mette comunque in luce diverse criticità:
1) Questo lavoro coinvolge almeno tre assessorati: quello all'Ambiente, quello al PLIS e quello ai Lavori Pubblici che evidentemente non parlano fra di loro o se lo fanno non hanno al loro interno le sensibilità necessarie.
2) Il mancato coinvolgimento delle associazioni di volontariato a cui il comune ha affidato, con una convenzione, la cura del laghetto (che avviene in maniera completamente gratuita). L'eventuale coinvolgimento - dov'è finita la tanto sbandierata partecipazione? - sarebbe stato utile per trovare soluzioni alternative compatibili.
3) Il mancato coinvolgimento del Parco GruBrìa che ha sicuramente le competenze necessarie per affrontare questi problemi.
Come finirà questa vicenda?
Difficile dirlo. In questa vicenda usciremo tutti perdenti. L'Amministrazione Comunale non ammetterà mai l'errore fatto. Ammetterlo vorrebbe dire accogliere la richiesta avanzata da Legambiente: spostare in altro luogo i giochi dei bimbi e ripristinare l'area com'era prima. Un danno erariale non indifferente che qualcuno dovrebbe risarcire di tasca propria.
Mantenere i giochi in prossimità dell'area naturale porterebbe, nel tempo, ad un allontanemento delle specie animali presenti nel laghetto.
Vorrà dire che in un prossimo appalto verrà prevista la posa di rospi e aironi di plastica: che triste futuro!