di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
Il Canturino si conferma come una delle aree più cementificate della provincia di Como!
E' quanto emerge dal rapporto sul consumo di suolo in Italia, presentato ieri dall'Ispra, l'istituto pubblico che ha per compito anche il monitoraggio dell'andamento del consumo di suolo in tutti i comuni d'Italia.
Il dato più significativo che emerge è l'incremento di consumo di suolo nel raffronto 2021-2022, in cui al primo posto, secondo Ispra, ci sarebbe il comune di Carimate con addirittura 6,67 ettari di suolo consumato, pari a circa 10 campi di calcio di serie A. Al secondo posto il comune di Cantù (che nel report dello scorso anno risultava con l'incremento più elevato) che, sempre nel rapporto 2021-2022 ha consumato ben 3,50 ettari, ovvero 5 campi di calcio.
Dal rapporto Ispra emerge anche quali sono i comuni che, in assoluto, sono i più cementificati in provincia: al primo posto si conferma il comune di Cabiate, con oltre 56% del territorio comunale cementificato; al secondo posto Grandate col 52%, al nono posto Cantù con il 38% del territorio coperto da cemento o asfalto.
Tutti questi dati sono sicuramente negativi e preoccupanti, se pensiamo all'impatto ambientale derivante dalla cementificazione, che sicuramente comporta: sottrazione di terreni verdi o agricoli, perdita di biodiversità, aumento delle temperature. Per non citare i problemi di drenaggio e quindi di dissesto idrogeologico, dovuto all'impermeabilizzazione dei suoli: i terreni naturali hanno infatti la capacità di trattenere le acque, fenomeno importante sia in caso di forti precipitazioni che di siccità; al contrario, i terreni cementificati non trattengono le acque in eccesso e non le conservano in momenti di scarsità di precipitazioni.
Il paradosso è che proprio nel territorio canturino il trend di cementificazione è in continuo aumento: ad esempio con nuovi supermercati che sorgono come funghi e, ancora peggio, si sta pensando alla costruzione della 'Canturina bis', una strada inutile e dannosa che comporterà nuovo consumo di suolo e la distruzione di aree naturali anche a ridosso di zone tutelate a parco!
Quello che serve invece è una totale inversione di tendenza: rivedere i piani urbanistici (PGT) portandoli a consumo di suolo a zero, stop a nuove costruzioni e basta nuove strade, nel Canturino e in tutti i comuni del territorio.
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