lunedì 15 gennaio 2024

Prati e piste fangose: riflessioni dopo la gara di ciclocross nel parco della Porada a Seregno


Nel cuore del Parco della Porada a Seregno, lo scorso 6 gennaio, si è svolto con grande enfasi il "Memorial Enrico Lainati" di ciclocross, un evento che ha attratto numerosi partecipanti ma ha anche generato riflessioni nei nostri lettori (leggi qui).


Il Sindaco di Seregno ha elogiato l'evento come veicolo per far conoscere la città e promuovere stili di vita sani, ma alcune voci cittadine hanno espresso preoccupazioni legittime in merito alle conseguenze della gara, soprattutto per le aree prative del parco, ora ridotte a piste fangose.


Sebbene l'entusiasmo per gli eventi sportivi sia comprensibile, è cruciale sottolineare che la salute e il benessere devono essere promossi attraverso stili di vita sani e sostenibili nella quotidianità, anziché affidarsi a episodi sporadici. L'assenza di politiche a lungo termine, come la promozione della mobilità ciclabile, è un tema rilevante.


La competizione di ciclocross ha portato divertimento, ma il terreno reso fangoso dal clima invernale solleva seri interrogativi sul rispetto per l'ambiente e la biodiversità del parco, specialmente considerando la devastazione dei prati causata dalle piste dei concorrenti.


La mancanza di azioni di ripristino post-gara è motivo di preoccupazione. Chi è responsabile? Spetta al comune o agli organizzatori dell'evento intervenire, o si attende passivamente che la natura faccia il suo corso?


Le immagini, scattate questa mattina, documentano la situazione del Parco della Porada, ben lontana dall'immagine verde e rigogliosa che i cittadini si aspettavano. È urgente che le autorità locali affrontino la questione, garantendo un equilibrio tra eventi sportivi e la tutela a lungo termine dell'ambiente locale. Queste riflessioni sono un invito a una discussione costruttiva e alla ricerca di soluzioni che preservino il patrimonio naturale di Seregno.

 


1 commento:

  1. Finalmente qualcuno che solleva dubbi su certe scelte. Non ho nulla contro le competizioni sportive, tanto più quelle ciclistiche, ma credo che dovrebbero svolgersi nel rispetto dell'ambiente o prevedere delle compensazioni in caso di criticità. Voglio anche far notare che, per preparare il circuito, sono stati tagliati alcuni rami d'albero. Forse erano rami morti o pericolosi, ma qualche dubbio mi è rimasto. Poi, la gara non poteva essere rinviata e svolta su un terreno meno bagnato? Il giorno prima aveva piovuto e un simile danno era prevedibile.

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