giovedì 4 gennaio 2024

Gli agricoltori: "Pedemontana ci porta via terreni, lavoro e futuro"


Sul sito Monzatoday sono recentemente comparsi due articoli che presentano una narrazione contrastante riguardo a Pedemontana. Nel primo, pubblicato il 26/12/2023, si discute degli oltre 1500 posti di lavoro che Pedemontana dovrebbe creare, mentre nel secondo articolo, pubblicato nello stesso giorno, si affronta il tema dei posti di lavoro che l'autostrada potrebbe invece togliere all'agricoltura.

La società autostradale responsabile della costruzione sta conducendo una campagna comunicativa per presentare l'infrastruttura come un progetto necessario per lo sviluppo del territorio, promettendo molteplici benefici futuri. Tuttavia, queste promesse sul futuro appaiono sempre più come illusioni, considerando gli impatti negativi riscontrati dove Pedemontana è già stata realizzata. La realtà amara del presente suggerisce che la perdita di posti di lavoro nell'agricoltura e la conseguente diminuzione del territorio coltivabile renderanno il nostro territorio meno sostenibile e più dipendente da fonti esterne per i prodotti alimentari.

Articolo pubblicato su Monzatoday (cliccare qui)

L'apertura dei cantieri delle tratte B2 e C, gestite dal consorzio guidato dal Gruppo Webuild con la partecipazione di Impresa Pizzarotti & C S.p.A., è prevista per l'inizio di quest'anno, con un investimento di circa 1,26 miliardi di euro. Pietro Salini, AD di Webuild, ha dichiarato: "Lavoriamo in 52 Paesi nel mondo ma siamo un'impresa lombarda", sottolineando la vicinanza al territorio. Ha aggiunto che nei prossimi tre anni prevedono diecimila nuove assunzioni, con attualmente ventimila persone che lavorano per loro, confermando le prospettive occupazionali legate all'infrastruttura.

Articolo pubblicato su Monzatoday (cliccare qui)

D'altro canto, la Cia Agricoltori Centro Lombardia ha sollevato preoccupazioni, evidenziando che il 92% della superficie espropriata per la Tratta D riguarda terreni agricoli, con impatti economici significativi. Ciò si tradurrà in un danno sociale, con molti disoccupati che non potranno garantire un futuro dignitoso alle proprie famiglie. La mancanza di produzione agricola influirà sulla qualità e sui prezzi degli alimenti, obbligando i cittadini a dipendere maggiormente dai mercati esteri e aumentando i costi, colpendo le tasche dei consumatori.

Francesco Ghezzi, presidente di AGIA (Associazione giovani imprenditori agricoli di Cia), sottolinea che la chiusura di un'azienda agricola causa disagi economici gravi. Il danno coinvolge i dipendenti, spesso parte integrante delle famiglie agricole, creando difficoltà economiche e sociali significative.

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