lunedì 1 luglio 2024

Lambrada 2024: Festival delle arti, delle scienze e delle storie lungo le rive del Lambro

L'interno del Mulino Resica

Lambrada 2024 è una rassegna dedicata alla valorizzazione del territorio della Valle del Lambro, attraverso spettacoli, danze folk e passeggiate.

La Lambrada, patrocinata dal Parco Regionale della Valle del Lambro, si propone di promuovere i territori brianzoli seguendo il corso del fiume Lambro. Quest'anno, il progetto giunge alla sua terza edizione e si estende al Comune di Verano Brianza.

 


L'evento principale avrà luogo domenica 7 luglio 2024 alle ore 15.30 con il tour della Valle dei Mulini, guidato da studiosi e storici locali, che condurranno i partecipanti da Molino Filo di Verano Brianza ai Mulini Resica e Bistorgio, raccontando la storia della manifattura Bevilacqua. A seguire, nella corte del Mulino Bistorgio, si terranno musiche e danze folk con la partecipazione del gruppo musicale Macramè.

  • Il ritrovo è previsto al Molino Filo, via Molino Filo, Verano Brianza, alle ore 15.30. In caso di pioggia, l'evento sarà rinviato a una data da definirsi.
  • Evento aperto a tutti, partecipazione gratuita.
  • Info e prenotazione (consigliata): 3338024913 - gab.masciave@gmail.com

 

Paolo Pirola, presidente di Brianze, ci spiega: "Il termine Lambrada prende spunto dal titolo di una canzone di Francesco Magni, vincitore nel 1993 del festival della canzone ecologica 'Chico Mendes' a Torino. Lambrada perché il fiume Lambro, come il dialetto, ha attraversato per secoli la storia della nostra terra: la Brianza. Il fiume è cambiato, così come è cambiata la lingua che parliamo. Un tempo si scendeva al Lambro per lavorare: nei mulini prima, nelle filande poi. Era un lavoro duro, come era dura la vita di allora. Oggi scendiamo al fiume per passeggiare nella natura, per andare in mountain bike, persino per pescare. La Valle del Lambro è oggi per i briantei un parco longitudinale: un meridiano verde che attraversa il parallelo dell'operosa Brianza."

Una passeggiata al Fosso del Ronchetto con il WWF Insubria


Sabato 6 luglio 2024

Escursione al Fosso del Ronchetto

Ritrovo ore 10.30 all'ingresso dell'Oasi in via Boves.

Termine dell'escursione e rientro ore 12.30


L'Oasi "Fosso del Ronchetto", istituita nel 1994 con l'accordo tra Comune di Seveso e le Associazioni WWF Groane e Legambiente Circolo Laura Conti che la gestiscono, è curata da volontari che con il loro lavoro contribuiscono alla tutela e alla crescita di quest'area rinaturalizzata che si estende su una superficie di circa 8 ettari, con un Bosco di robinie, betulle, carpini, querce, olmi, castagni e ciliegi. Un chilometro di sentieri, 1000 nuove piante messe a dimora, la creazione di 3 aree umide, un Ambiente recuperato.
Un'escursione facile, adatta a tutti, per ricordare l'incidente ICMESA di Seveso e Meda.

Informazioni: 330 225140

Abbattimento di alberi a Seregno: l'indignazione dei volontari di Legambiente


Il taglio degli alberi in via Parini

La stessa area... a fine lavori

La scorsa settimana a Seregno, lungo via Parini, sono stati abbattuti diversi olmi. L'azione, che ha colto di sorpresa diversi cittadini, non è stata preceduta da una adeguata informazione preventiva da parte dell'amministrazione comunale, suscitando indignazione.

I cittadini hanno subito espresso il loro disappunto, rivolgendosi al locale circolo di Legambiente, che da tempo critica le modalità di potatura e abbattimento degli alberi adottate dall'amministrazione comunale. Una cittadina ha condiviso la sua esperienza: "Mi hanno detto che sono alberi vetusti e che con le radici hanno avuto questioni con i condomini adiacenti. I tecnici rispondono che loro fanno il loro lavoro e che bisogna rivolgersi agli amministratori comunali."

La questione ha sollevato interrogativi anche legali: "Vi chiedo se ci siano strade anche legali per fermare questo scempio. Il nostro Sindaco ci toglie il verde, i nostri polmoni naturali per cui ogni amministrazione minimamente oculata invece si batte per la salvaguardia."

Antonello Dell'Orto, storico volontario del circolo ambientalista, ha espresso il suo parere: "Credo che tutte le persone che hanno capito dove sta andando il cambiamento climatico non possono che essere d'accordo con voi. Sarebbe importante che l'amministrazione ricevesse altre sollecitazioni oltre a quelle di Legambiente che non manca di puntualizzare ad ogni necessità."

Un'altra cittadina ha sollevato un problema riguardante l'urgenza dell'intervento: "Alberi bellissimi e chissà che fine avranno fatto i nidi. Magari a settembre i nidi erano già stati lasciati e i pulcini svezzati. Se proprio era necessario.... potevano abbatterli in inverno."

Amaro il commento di una cittadina proveniente da Sesto San Giovanni: "Sono cresciuta in mezzo al cemento, decenni di barbarie senza un briciolo di attenzione verso questo tema, ma i tempi sono cambiati, una cosa del genere è inammissibile. Non può continuare a passare sotto silenzio."

L'indignazione espressa dai cittadini potrebbe essere considerata eccessiva da alcuni, ma secondo il sito "Fondo Forestale Italiano", tutti sono consapevoli che un albero che cresce in città necessita di manutenzione e non può essere lasciato cadere a terra. Tuttavia, si riconosce che il rischio considerato non è solo quello legato alla sicurezza dei cittadini, ma anche alla responsabilità degli amministratori e dei dirigenti nell'affrontare decisioni complesse riguardanti il verde urbano. Questa politica di rimuovere gli alberi per gestire meglio le responsabilità può sollevare preoccupazioni sulla gestione complessiva del verde urbano.

Il problema delle potature e abbattimenti nel periodo riproduttivo degli uccelli è stato affrontato anche dalla Lipu-BirdLife Italia, che ha inviato un appello al presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) chiedendo il divieto di effettuare abbattimenti e potature tra il 1° di marzo e il 30 agosto, ossia durante il periodo di riproduzione degli uccelli. "Tali interventi - si legge nella lettera - oltre a causare il danneggiamento e la destabilizzazione delle piante, distruggono direttamente i nidi dell’avifauna."

L'Ispra ha ribadito la necessità di evitare tagli durante il periodo riproduttivo degli uccelli in un parere espresso nell’ottobre 2021. Inoltre, il Decreto del ministero della Transizione ecologica del 10 marzo 2020 sui criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico impone il rispetto della fauna e una manutenzione del patrimonio arboreo garantita da personale competente e in periodi che non arrechino danni alla pianta e disturbo alla fauna.