venerdì 24 ottobre 2025

Brianza sommersa dal cemento: oltre il 40% del territorio è asfaltato

Reso noto oggi il rapporto annuale sul consumo di suolo nel 2024. Monza-Brianza si conferma la provincia più cementificata d’Italia


Monza-Brianza si conferma la provincia più cementificata d’Italia, con oltre il 40% del proprio territorio coperto da cemento e asfalto.
È quanto emerge dal Rapporto annuale sul consumo di suolo in Italia, reso noto oggi da ISPRA.


Scorrendo il censimento relativo all’anno 2024, il dato più eclatante è quello del Comune di Carnate, dove risultano cementificati oltre 11 ettari di territorio, pari a circa 15 campi da calcio di Serie A.
Al secondo posto si colloca Monza, con 3,5 ettari cementificati nel corso dell’ultimo anno.
In termini assoluti, Lissone resta in testa alla classifica, confermandosi il comune più urbanizzato non solo della provincia di Monza e Brianza, ma di tutta la Lombardia, con oltre i due terzi (71%) del proprio territorio coperti da cemento e asfalto.


Commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, associazione da sempre impegnata nella tutela del suolo naturale:

“La provincia di Monza e Brianza si conferma la più cementificata d’Italia, un pessimo record! Non a caso il territorio brianzolo risulta tra i più a rischio di allagamenti e dissesto idrogeologico, come abbiamo visto nelle scorse settimane, con molti paesi finiti sott’acqua. La colpa non è delle piogge eccezionali, bensì dell’eccesso di cementificazione.
Oltretutto la provincia di Monza e Brianza è interessata da uno dei progetti stradali più devastanti, la Pedemontana, che andrà a deturpare alcune delle ultime porzioni di territorio naturale.
Occorre invece invertire il trend, adottando PGT a consumo di suolo zero: stop a nuove costruzioni e a nuove strade!”



A livello nazionale, il rapporto ISPRA evidenzia un pesante aumento del consumo di suolo, in particolare in Lombardia, che si conferma la regione più cementificata d’Italia.

“Bisogna interrompere la cementificazione e la speculazione urbanistica - conclude Fumagalli -. Solo così potremo preservare il suolo e prevenire i danni derivanti dal dissesto idrogeologico. L’unica vera prevenzione è arrestare la cementificazione, subito!”

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