sabato 4 febbraio 2012

Per il PGT di Como la Varese-Como-Lecco non è "sostenibile"

Un dossier stronca autosili interrati e la
Varese-Como-Lecco
 

Nel rapporto ambientale del Piano di governo del territorio è invece ritenuta possibile la Borgovico bis

di Emanuele Caso 
tratto dal Corriere di Como 
di mercoledì 1/2/2012

Non mancano le sorprese nel rapporto ambientale del nuovo Piano di governo del territorio di Como. Il monumentale documento (due veri e propri libri rispettivamente di 160 e 175 pagine) sviscera letteralmente ogni aspetto della realtà urbana del capoluogo, dalla flora all’inquinamento luminoso, dalle infrastrutture allo stato delle acque sotterranee e superficiali.

Dal mare magnum di informazioni, uno tra i capitoli più interessanti riguarda proprio il capitolo della viabilità attuale e del futuro. E le prese di posizione messe nero su bianco dagli autori del rapporto per il Comune di Como sono piuttosto nette su temi recenti (la Varese-Como-Lecco) ma anche su questioni storiche per la città (dagli autosili sublacuale e in piazza Cavour, passando per le ipotesi di metrotramvia e per la Borgovico bis).
Le prime note dolenti, probabilmente anche in relazione all’importanza del progetto in questione, arrivano sul fronte della teorica nuova autostrada Varese-Como-Lecco. Dopo un breve excursus storico su questa infrastruttura, nel documento si sottolinea che «la Regione ha modificato in più punti il tracciato, fino alla recente introduzione di una ipotesi alternativa al secondo lotto della Tangenziale di Como». La prima tegola arriva poco dopo: «Tale area (quella dove dovrebbe passare l’autostrada, ndr) è individuata come “ambito agricolo di interesse strategico” di rilevanza sovracomunale, che verrebbe irrimediabilmente compromessa
dall’attraversamento viabilistico». Ma soprattutto «si ritiene che l’intervento non sia compatibile con la conservazione della rete ecologica, delle aree protette, degli ambiti destinati ad agricoltura di interesse strategico, del quadro paesaggistico esistente».
Sostanzialmente, la Varese-Como-Lecco viene considerata “non sostenibile”.
Secondo tema trattato, la Borgovico bis, tracciato che (sulla base del preliminare redatto nel 2009) dovrebbe scorrere parallela all’attuale via Borgovico nuova, passando sotto il ponte delle Ferrovie dello Stato da via Bellinzona fino a piazza Santa Teresa. Più, almeno sulla carta, un prolungamento interrato fino a viale Innocenzo. In questo caso, nessuna eccezione di natura paesaggistica è mossa all’infrastruttura, sebbene venga sottolineato il tema delle interferenze con le rogge della zona. In ultimo, però, il progetto viene giudicato potenzialmente sostenibile.
Bocciato senza appello - sempre sul piano ambientale - il progetto di un nuovo ingresso sulla A9 tra le vie per San Fermo e la Garibaldina, per evitare l’attraversamento del quartiere di Camerlata. Troppe le ricadute ambientali per promuovere l’idea. Segue un altro tema storico: la metrotramvia. Progetto chimerico che nemmeno il rapporto ambientale riesce a promuovere.
Se non altro per «la carenza di un disegno organico» con la lunga serie di altri progetti viabilistici, per la permanente assenza di troppe «valutazioni preliminari», per l’eventuale necessità «di una revisione complessiva dell’offerta di trasporto pubblico su gomma» e della «mobilità privata» oltre che - simbolo della confusione massima che regna da anni a Palazzo Cernezzi - per la conflittualità del progetto con le varie ipotesi di autosili nelle zone centrali della città, antitetici rispetto all’obiettivo della metrotramvia di togliere il traffico dalle direttrici per Como.
A proposito di autosili, stroncature nette per le ipotesi dibattute da anni del parcheggio sublacuale a  Sant’Agostino e di quello sotto piazza Cavour, entrambi «in punti di estrema vulnerabilità in relazione al contesto circostante».


 Il documento

COMUNE DI COMO
Valutazione Ambientale Strategica (VAS) della proposta di Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Como

RAPPORTO AMBIENTALE
VOLUME 2 – LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLA PROPOSTA DI PIANO


5.1 Collegamento Autostradale Varese – Como – Lecco

5.1.1 Premessa
L’art. 102 bis della LR 12/2005 (introdotto con la L.R. n.4 del 4 marzo 2008), prevede che i Comuni garantiscano nel PGT la determinazione di misure di salvaguardia dei nuovi tracciati previsti dalla programmazione nazionale, regionale e provinciale, delle infrastrutture per la mobilità, assicurando una congrua distanza da esse delle nuove previsioni insediative. A tal proposito il comma 3 del medesimo articolo prevede che gli Enti competenti trasmettano ai Comuni interessati copia del progetto definitivo delle infrastrutture previste.
La Giunta Regionale, con DGR VIII/8579 del 03-12-2008, ha individuato ai sensi del comma 4 dell’art. 102 bis i criteri di applicazione per l’individuazione delle predette misure di salvaguardia, da applicare anche ai tracciati per i quali non è stato approvato il progetto
preliminare. In particolare la delibera prevede che i PGT individuino “misure volte a conservare le condizioni di fattibilità di opere strategiche già previste negli strumenti di programmazione sovra locale, per le quali tuttavia, in relazione allo stato di avanzamento progettuale o appropriativo, non risultino ancora operanti misure di salvaguardia ai sensi di legge (ad esempio per la fase compresa tra lo studio di fattibilità e l’approvazione del progetto preliminare)”. La DGR segnala inoltre la necessità di apporre fasce di salvaguardia dimensionate nella misura prevista per le distanze minime di legge delle strade esistenti, incrementata di una percentuale del 30-50% in funzioni delle condizioni orografiche e territoriali del contesto.
In relazione agli “Obiettivi prioritari di interesse regionale o sovraregionale” il PTR evidenzia che i Comuni appartenenti agli “Obiettivi prioritari per il sistema della mobilità” sono tenuti alla trasmissione in Regione del proprio Documento di Piano qualora “il corridoio di progetto non risulti già prevalente sugli strumenti di pianificazione per effetto di disposizioni della normativa nazionale o regionale”.

5.1.2 Il progetto e sue varianti
La programmazione del collegamento è stata prevista fin dall’anno 2006 dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Como e successivamente, a seguito della promozione di uno studio di fattibilità delle camere di Commercio di Varese-Como-Lecco, inserita nella programmazione della Regione Lombardia.
Il DdP recepisce in contenuti del PTR. Peraltro, dal 2008 ad oggi, la Regione ha modificato in più punti il tracciato fino alla recente introduzione di una ipotesi alternativa al “secondo lotto della Tangenziale di Como”, che consisterebbe sempre in un attraversamento estovest che, dalla fine del “primo lotto della Tangenziale di Como”, transiterebbe maggiormente a sud.
Tale scelta comporta il decadimento complessivo della qualità paesaggistico-ambientale delle aree interessate (e di un intorno significativo), compromettendo irrimediabilmente il funzionamento della rete ecologica sovra provinciale ed interferendo con gli ambiti agricoli strategici individuati (aree agricole produttive).
Per il tratto interessante il comune di Como è ipotizzata una soluzione con un collegamento dalla fine del primo lotto (loc Acquanera) della Tangenziale di Como che si collega alla SS 342 attraversando da est ad ovest il territorio maggiormente a sud.
Il tracciato si sviluppa sino ad incrociare il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT2020003 Palude di Albate.
L’area è connotata dalla presenza di un ampio prato pingue da sfalcio, in buone condizioni gestionali, che assume caratteristiche di prato umido in prossimità del SIC. Detto habitat appare assai simile, per struttura e composizione floristica, all’habitat di interesse
comunitario 6510 (Praterie magre da fieno a bassa altitudine, con Alopecurus pratensis e Sanguisorba officinalis), presente entro i confini del SIC.
Tale area è peraltro individuata come “ambito agricolo di interesse strategico” di rilevanza sovra comunale che verrebbe irrimediabilmente compromessa dall’attraversamento viabilistico.
In relazione agli aspetti paesaggistici, il tracciato non considera minimamente la presenza dei numerosi elementi di interesse naturalistico, dei beni di valore storico – culturale, degli ambiti di interesse paesaggistico e degli elementi di interesse percettivo-visuale.
Alcune componenti, peraltro di assoluto rilievo per un’opera di collegamento di queste caratteristiche, non sono state analizzate alcune componenti quali:
- “rumore” (non sono stati individuati i recettori produttivi, residenziali e sensibili e loro interferenza con il tracciato di progetto e non sono stati definiti gli interventi di mitigazione da applicare alla sorgente);
- interventi di mitigazione dell’impatto paesaggistico e naturalistico e relative misure di compensazione.
Si ritiene pertanto che l’intervento non sia compatibile con la conservazione:
- della rete ecologica;
- delle aree protette;
- degli ambiti destinati all’agricoltura di interesse strategico;
- degli elementi che costituiscono la struttura del quadro paesaggistico esistente (beni di valore storico-culturale, ambiti di interesse paesaggistico ed elementi di interesse percettivo-visuale);
risultando elemento fortemente interferente con il contesto.

GIUDIZIO CONCLUSIVO DI SOSTENIBILITA’
Il recepimento del tracciato viabilistico nel PGT risulta opportuno solamente in considerazione del rispetto della coerenza dei suoi contenuti con il PTR, mentre appare non sostenibile in relazione alla componente paesaggistico-ambientale in quanto compromette il sistema della rete ecologica sovra provinciale ed agricola in quanto interferisce con gli ambiti agricoli strategici posti nella zona sud del comune di Como.

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