giovedì 2 febbraio 2012

IL SEGNO E LA MEMORIA, disegni e dipinti di Antonio Galbiati fino al 5 febbraio a Macherio


Rimarrà aperta fino a domenica 5 febbraio, presso la Sala Mostre della Corte del Cagnat - Biblioteca Civica di via Roma a Macherio la preziosa mostra postuma dedicata all'artista triuggese Antonio Galbiati (1922-2003), che consente ai visitatori di ammirare una cinquantina di opere, in gran parte disegni colorati con alcune tele ad olio, testimonianti il fecondo periodo giovanile del pittore brianzolo nel quale, del tutto all'insaputa dei famigliari, poco più che ventenne realizzò probabilmente il ciclo di lavori più significativi dell'intera sua produzione artistica.


Opere rimaste segretamente costudite dal Galbiati per tutta la sua esistenza e ritrovate dai figli solo dopo la morte.
In esse indelebili traspaiono indubbiamente le influenze espressioniste di matrice tedesca ed il richiamo agli insegnamenti monzesi di Raffaele De Grada e di Pio Semeghini e, non meno, nei tratti e nelle forme, emerge anche la scuola dell'indimenticato Gino Meloni che non passa certamente inosservata all'occhio dei più esperti.


Tutto ciò fa della mostra mirabilmente curata da Luigi Consonni un'occasione irrinunciabile sia per accostarsi ad un artista davvero di prima grandezza, per tanto tempo, anche per scelta personale, rimasto ai margini delle cronache più prestigiose, sia per tuffarci a ritroso, attraverso la profondità delle sue opere, nel terrore generato dalla macchina criminale nazi-fascista e nei conseguenti tragici e drammatici eventi del secondo conflitto mondiale che come, con pietà e riconoscenza, Antonio Galbiati ci ricorda ancora oggi, con "l'impiccagione a Gerno" (del Comandante Partigiano biassonese Livio Cesana), investirono e sconvolsero anche le, allora verdi, colline della Brianza e le coscienze dei suoi figli e delle sue figlie migliori che con il loro sacrificio, talvolta estremo, ci donarono la Libertà.

A Loro, ancora una volta, rivolgiamo il nostro pensiero.

GB. C.

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