martedì 29 maggio 2012

Il bluff del PTCP di Monza e Brianza

 
Riportiamo di seguito alcune valutazioni contenute nel documento regionale di verifica del PTCP della Provincia di Monza e Brianza. 

Il quadro è veramente sconsolante; nel PTCP sono riportate tante dichiarazioni di principio e pochi fatti!

Segue il comunicato stampa delle associazioni e dei gruppi ambientalisti riuniti sotto la sigla dell'Osservatorio PTCP. 


DAL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DELLA REGIONE


Gli ambiti di interesse provinciale sono stati introdotti dal PTCP al fine di garantire il mantenimento di spazi inedificati fra tessuti urbani limitrofi e per conservare l'identità propria di ogni ambito urbano.

A tale obiettivo dichiarato non risulta però essere associata sufficiente concretezza a livello di misure attuative, poiché le norme inserite prevedono di fatto l'edificazione, condizionata solo ad alcune marginali norme di mitigazione e compensazione.
(...)

In questa ottica, rilevando positivamente lo sforzo prodotto per assicurare il consumo di suolo, si chiede di declinare le azioni in capo alla Provincia per il raggiungimento di tale obiettivo.
(...)

Al riguardo, pur apprezzando il proposito, le indicazioni non prevedono obblighi e quindi il conseguimento dell'obiettivo non è assicurato.
(...)

A tal fine è auspicabile l'indicazione delle azioni, in capo alla Provincia, per il raggiungimento dell'obiettivo del consumo di suolo.
(...)

Il Piano, al di à di obiettivi e generiche affermazioni, non sembra dimostrare particolare attenzione alla definizione di azioni  per la realizzazione di sistemi verdi di qualità attraverso la costituzione di un tessuto connettivo (sistema verde) tra i frammenti di verde pubblico e privato, esistenti ed in programma, e le aree aperte agricole produttive ed incolte, etc.
(...)

LA REGIONE CI DA’ RAGIONE:
CAMBIAMO QUESTO PTCP DI MONZA BRIANZA!

Comunicato stampa dell'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza

Dopo aver ascoltato discorsi politici e proclami sulla tutela del suolo, dopo aver assistito al proliferare di convegni indetti dalla stessa amministrazione provinciale sul tema del consumo di suolo, dopo aver evidenziato in maniera chiara e netta – grazie alla nostra costante presenza durante tutte le fasi che hanno portato alla costruzione di questo adottato PTCP di Monza e della Brianza – che questo stesso Piano non rispondeva a nessuno di questi proclami, ora anche Regione Lombardia finalmente conferma quello che le associazioni e i gruppi ambientalisti della Brianza avevano già correttamente segnalato anche all’interno della Valutazione Ambientale Strategica del Piano.

Ovvero che questo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale avrebbe potuto essere un’occasione per mettere l’ambiente al centro delle scelte urbanistiche in Brianza, ma che ciò non è stato. In questo PTCP infatti (sono parole estratte dal parere di regione Lombardia) “non si rilevano né criteri, né specifiche misure finalizzate alla reale modifica del trend del consumo di suolo”, in una provincia che – sulla base del RAPPORTO ISTAT commentato sui quotidiani nazionali dei giorni scorsi – è in assoluto la PRIMA (e non più la seconda dopo Napoli) provincia più cementificata d’Italia.

Un PTCP che pensato diversamente avrebbe permesso alla Provincia di esprimere un’ipotesi di tutela del territorio, anche al di sopra degli interessi particolari dei singoli Comuni che – salvo la bella eccezione dell’attuale Comune di Desio – non si sono distinti fino a questo momento per l’attenzione alle problematiche ambientali e che, anzi hanno depositato moltissime osservazioni per richiedere stralci (sui quali avevamo chiesto pubblicamente al Presidente Allevi – che detiene, da quando Antonino Brambilla si è dimesso per le note vicende giudiziarie in cui è indagato, la delega alle politiche territoriali – di “stralciare questi stralci”), per poter costruire ancora e ancora e ancora, fuori da qualsiasi reale necessità.

Non può e non deve dunque finire così.

Il PTCP non è stato ancora approvato, il nostro coordinamento ha presentato decine e decine di osservazioni che prospettano la possibilità di un reale cambio di passo nella politica territoriale provinciale e di ogni singolo comune, dove davvero il suolo venga realmente tutelato per la salute di noi tutti: sono osservazioni concrete e immediatamente applicabili. Chiediamo che gli ambiti agricoli che sono strategici per il nostro futuro non solo vengano concretamente tutelati ma ampliati perché si può e si deve. Chiediamo che siano attivate politiche territoriali che smettano di svendere ed invece rendano reali (e non colorandoli di verde solo su carta) gli ormai improcrastinabili corridoi ecologici (una figura simbolica di per sé già scandalosamente insufficiente e che dà la reale “tara” dell’ambiente nel quale viviamo, se si pensa che i “corridoi” sono ambienti per lo più lunghi e stretti) utili per la sopravvivenza di tutte le specie viventi. Non ultimo l’essere umano che deve poter beneficiare e vivere appieno in un ambiente salubre e in un paesaggio gradevole, che non deve essere consumato solamente stando in macchina, ma goduto in bicicletta ed a piedi senza pericoli.

Noi non dimentichiamo che questo PTCP potrebbe invece essere figlio di zone d’ombra, di aderenze sospette e di tessuti (troppo) morbidi alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

Noi non dimentichiamo che alcune figure politiche ed alcuni amministratori posizionati sino a ieri in posti chiave per il governo (che parola nobile potrebbe essere questa, se fosse coniugata con lealtà e spirito di servizio volto al bene reale dell’intera comunità) del territorio e che erano una “squadra” potente anche in Provincia di Monza e della Brianza, ora sono in carcere o agli arresti domiciliari perché indagati per corruzione proprio su intrecci che interessano le “politiche” territoriali.

Come associazioni e gruppi ambientalisti avevamo scelto di essere soggetto PROPOSITIVO in un rapporto di confronto con la Provincia, disposti a entrare in tensione con quelle amministrazioni del territorio più ostili a comprendere la difficoltà del tempo presente.

Siamo consapevoli che è più che mai importante per noi tutti intervenire per una responsabile gestione della cosa pubblica e dell’ambiente.

Fedeli a questo atteggiamento, siamo quindi a chiedere che questo PTCP venga corretto accettando totalmente le nostre osservazioni. Contestualmente, come principio di precauzione, nell’attesa che questo il PTCP venga profondamente rivisto, chiediamo anche l’applicazione di una moratoria che blocchi tutte le trasformazioni urbanistiche attualmente previste all’interno dei piani urbanistici locali su suoli inedificati. Sull’ambiente della Brianza la partita è troppo importante. La Provincia deve ora cambiare passo ed assumersi le proprie responsabilità.

Non accetteremo che, per non scontentare nessuno, tutte le osservazioni presentate vengano rigettate, perché non tutto e tutti si possono mettere sullo stesso piano. Perché questo piano così com’è non si può accettare – anche la regione in questo ci dà ragione e lo chiede alla Provincia – perché la Politica (con la maiuscola) non può accontentare tutti – scontentando tutti – ma deve prendere una posizione chiara e per noi questa posizione non può che essere nettamente a difesa dell’uomo, del suo ambiente, della sua terra e del suo suolo.

Perché se ciò avverrà sarà l’ennesima (e probabilmente definitiva) occasione mancata che diverrà per noi la prova del fallimento dell’amministrazione provinciale in materia di governo del territorio.

E questo la Brianza non lo merita e non se lo può più permettere.

Leggi anche la pagina dedicata alle osservazioni al PTCP di Monza e Brianza

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