sabato 25 maggio 2013

Acque poco trasparenti in Brianza

Riceviamo e pubblichiamo

MERCOLEDI' 22 MAGGIO 2013: UNA GIORNATA NERA PER L’ACQUA PUBBLICA, I BENI COMUNI E LA TRASPARENZA.

di Biagio Catena Cardillo, Referente Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza

L'ennesima commedia è andata in scena. Se ci fosse stato presente il grande Eduardo De Filippo avrebbe provato un moto di invidia; certo, perché nei confronti dei navigati attori che hanno messo in scena la rappresentazione dell’Assemblea dei soci di ALSI del 22 maggio, anche un genio della commedia partenopea come lui avrebbe potuto sembrare un novellino.
Sceneggiata perché, nonostante la pantomima delle discussioni fini a se stesse, tutto era stato deciso nelle buie segreterie partitiche bipartisan di PDL e PD meno L.

Tutto era determinato, ovvero l'avvio dell'iter che porterà alla disintegrazione della storica patrimoniale nata nel 1930, tramite uno schema di delibera preparato ad arte dalla provincia e dall'ATO, i cui esiti saranno devastanti per l'acqua pubblica, per i lavoratori del settore e per il valore della trasparenza . Questa delibera, votata all’unanimità dai bravi 20 sindaci soci di Alsi presenti, prevede la sparizione di ALSI mediante fusione inversa in Brianzacque, progetto irrealizzabile, che però consente di poter dar avvio allo smantellamento della patrimoniale brianzola che possiede i requisiti per l’affidamento in house del ciclo idrico integrato.
Per portare a termine il progetto, lor signori, “rappresentanti delle istituzioni”, hanno votato per l'elezione dell'amministratore unico, il quale, dal 23 maggio 2013, deterrà tutto il potere decisionale in mano sua, senza vincoli di confronto democratico e, quindi, senza fastidiosi ostacoli nel mettere in atto quanto prevede il suo mandato.

Tra le altre cose, gli ubbidienti sindaci alla voce dei padroni hanno sottovalutato quale sia la figura individuata per assurgere al ruolo di amministratore unico.
La scelta non è stata casuale, anzi siamo certi che la sua individuazione è avvenuta dopo un’accurata selezione che non ha di certo tenuto conto che il prescelto ha enormi conflitti di interessi di natura etica e, forse, anche giuridica.

Infatti è stato amministratore di Brianzacque per due mandati, (nel primo, addirittura, Presidente insieme a Raho, Perri, Giordano, Gavazzi; nel secondo solo Consigliere insieme a Raho, Alioli, Alinovi, Panizzut) oltre ad essere difensore del Presidente di Brianzacque, rinviato a giudizio per falso ideologico a seguito di denuncia di un dirigente di Alsi.
Il pensiero unico del potere ha imposto la sua volontà.

Nell'assise era presente anche il Sindaco di Monza, detentore del 24. 6% delle quote di Alsi, che si è limitato a una piccola polemica con il Sindaco del Comune di Monticello Brianza e a una disquisizione sulla durata del mandato dell’Amministratore unico.
Al Sindaco Scanagatti, invece, vorremmo porre noi qualche domanda: al bando relativo alle nomine nei Consigli di amministrazione delle partecipate ha partecipato l’avv. Filippo Carimati? Se la risposta dovesse essere negativa, il Sindaco Scanagatti poteva votare a favore dell’avv. Filippo Carimati? Il bando è servito solo a far perdere tempo a chi ha presentato la candidatura e a dare una veste candida a chi lo ha indetto?

Tutta questa operazione finalizzata alla distruzione di ALSI sembra nascondere alcuni inconfessabili motivi, tra i quali ci permettiamo di individuare:
  • l'ottimo bilancio di esercizio di ALSI;
  • gli appetitosi investimenti programmati per i prossimi 3 anni, pari a 130 milioni di euro;
  • i noti collegamenti della casta brianzola con la casta milanese; l’operazione sembra quasi fatta apposta per rendere più facile l’ascesa di Cap Holding nelle terre brianzole.
Tutto ciò avviene nel solito assordate silenzio del sindacato di categoria, che si è limitato ad esultare perché ora Brianzacque ha il 100% di capitale pubblico, ultimo dei problemi per ottenere i requisiti in house che non ha.

Speriamo che i criteri di scelta del nuovo CdA di Brianzacque non siano gli stessi utilizzati per ALSI; in ogni caso, il Comitato Beni Comuni sarà instancabile oppositore di questi loschi progetti, denunciando puntualmente,in ogni possibile sede, le operazioni poco trasparenti come quella messa in atto il 22 maggio 2013 nell’Assemblea di ALSI.

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