lunedì 13 ottobre 2014

Angelo Bartesaghi: 30 opere e 27 pensieri in mostra a Giussano


E' aperta sino al 18 ottobre presso la splendida cornice di Villa Sartirana a Giussano la mostra dedicata al pittore giussanese Angelo Bartesaghi (1951-2013).

Curata dal maestro Vanni Santarelli, l'esposizione riassume con 30 opere e 27 ricordi degli amici di una vita la vicenda artistica e umana dell'indimenticato artista originario di Fabbrica Durini.


Come ci racconta Gian Vincenzo Gatti Art Director della mostra, l'esposizione vuole presentare e rappresentare Angelo Bartesaghi e le sue opere: "qualcosa" che non è possibile disgiungere. Non vuole spiegare o chiarire la pittura di un artista in continua dialettica tra soggetto, oggetto, emozione e sensazione, ma raccontarla nella sua interezza e complessità. Questo viene cercato e dimostrato attraverso 30 opere, scelte dal curatore e dal figlio, e 27 pensieri, ricordi, aneddoti e riflessioni di chi, i qualche modo, ha avuto un rapporto importante e privilegiato con lui.


Il video del figlio Simone e la musica di Brian Eno - voluta per accompagnare anche la mostra precedente -  vogliono essere il complemento e il perfezionamento emotivo della rassegna dedicata all'artista, probabilmente una scelta che sarebbe stata anche la sua. (...)


Vanni Saltarelli curatore della mostra: "Senza titolo" lascia alla persona la libertà di appellarsi al proprio intuito per vivere un'emozione senza farsi guidare da nessuna indicazione prestabilita...In questo modo colui che si trova di fronte alle opere non è spettatore passivo ma diventa protagonista attivo dell'esposizione, non guarda semplicemente ogni singolo dipinto ma entra a far parte della personalità di Bartesaghi nel modo che più gli viene spontaneo (...) ho pensato alla mostra come a un'occasione per rappresentarlo con una selezione delle tematiche a lui più care. Il tema forse più amato da Angelo è forse quello del paesaggio (...)

I suoi paesaggi hanno impasti cromatici quasi astratti e appartengono alla nostra quotidianità ma allo stesso tempo i campi, i fiori, le case e la vita convivono in spazi di pura energia. Anche il tema degli animali è molto presente nella sua pittura: ne indaga aspetti misti tra semplicità e ironia (...)

Ultima nota quella del critico Giuseppe Casiraghi: era miracoloso come non esistesse dicotomia tra Lui e la sua Arte, siccome il suo dipingere era gioia di vivere, ossia la costante, visiva concretizzazione dei suoi puri ideali. Interpretava un post-impressionismo di stampo lombardo, anche se esisteva, ancora, qualche labile traccia dell'influsso Vivianesco (...)

Dentro a quei dipinti, accennava anche una prudente ricerca, mai ossessionante, dell'informale.

(a cura di Gianni Casiraghi)

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