lunedì 14 dicembre 2020

Erba: stop al “glifosato”, il diserbante che uccide le api!


 

Appello del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” contro l’erbicida, che è anche sospetto cancerogeno

“La positiva scelta del Comune di Erba venga usata come esempio in altri comuni; e ora si deve vietare l’uso dell’erbicida anche da parte di agricoltori e privati”  


“Stop all’uso del glifosato, il diserbante, sospetto cancerogeno, che uccide le api!”. È questo l’appello lanciato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” insieme al Gruppo Apicoltori alta Brianza. L’invito è stato inoltrato nei mesi scorsi al Comune di Erba, con una proposta di divieto della sostanza in tutto il territorio comunale, da discutere in Consiglio Comunale.

 


A distanza di alcuni mesi è arrivata la risposta del Comune, che sostanzialmente afferma che già da tempo a Erba il diserbante non viene usato sulle aree comunali. Scrive il Comune: "L'appalto pubblico per il diserbo dei cigli stradali..., non prevede l'utilizzo del "glifosato", un pericoloso pesticida di origine chimica". Prosegue quindi il Comune: "In conformità ai contenuti del PAN (Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), che prevedeva e raccomandava quale obiettivo generale l'uso di prodotti fitosanitari "sostenibili", i nostri uffici comunali si sono subito adeguati e hanno fatto una scelta culturale in linea con gli obiettivi di rispetto dell'ambiente nelle aree frequentate dalla popolazione (giardinetti, aree scoperte di plessi scolastici, parchi, campi sportivi e aree gioco, ecc.)".  L'assessore Vanetti conclude la risposta al Circolo in cui scrive: "condividendo l'importanza culturale del tema proposto, vi informo che sarà nostra premura ... continuare in questa direzione di massima attenzione riguardo l'uso di determinati prodotti e di procedere ... a sensibilizzare i cittadini e tutti gli enti pubblici e privati...".

Commentano i responsabili del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “È molto positiva la scelta del Comune di Erba di non usare il glifosato per le operazioni di diserbo sulle aree comunali. Questa scelta può essere usata come esempio in altri comuni del territorio. In ogni caso si tratta ora di estendere il divieto anche sulle aree private. Parliamo soprattutto degli agricoltori, che spesso utilizzano il glifosato come diserbante. Chiediamo anche ai privati cittadini di fare attenzione e non utilizzarlo nei propri orti e giardini”.
 

Il tema del glifosato è strettamente legato, oltre che alla tutela dell’ambiente e della salute umana, anche alla salvaguardia delle api. Dei pesticidi pericolosi si è parlato spesso nell’ambito dell’annuale “Festa delle Api”, organizzata proprio dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in collaborazione col Gruppo Apicoltori alta Brianza. La manifestazione tradizionalmente si tiene proprio a Erba (quest’anno, causa Covid, l’edizione si è svolta in modalità diversa, con 12 eventi diffusi sul territorio provinciale). All’interno della “Festa delle Api” si è discusso delle cause delle morie delle api: una delle principali è proprio l’uso dei pesticidi, tra cui appunto il glifosato. Per questo ambientalisti e apicoltori vogliono ora estendere l’appello per vietare l’uso del glifosato in tutti i comuni del nostro territorio. Solo così riuscirà a preservare l’ambiente, la salute dell’uomo e la vita della api.

 

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Alcune note informative sul glifosato: https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=7239



Estratto dall’ISTANZA ALLA REGIONE LOMBARDIA, ALLA CITTA’ METROPOLITANA, AL COMUNE DI MILANO - Campagna ‘STOP GLIFOSATO’  -   nov. 2018
 

Alla fine del 2017, nonostante 1.300.000 firme raccolte contro, la Commissione europea ha prorogato l’utilizzo del glifosato per altri 5 anni.
Questo pesticida è uno dei più diffusi nel mondo, è fondamentale nelle produzioni di soia OGM ed è anche tra i più venduti in Italia, dove viene largamente impiegato sia in agricoltura che in altri ambiti.
Per lo IARC (Agenzia internazionale ricerca sul cancro) si tratta di un probabile cancerogeno ed esistono forti evidenze di effetti come “interferente endocrino”.
Il Pan (Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci), in vigore dal 2014, regola l’impiego dei prodotti fitosanitari e fornisce indicazioni per ridurne l’impatto nelle aree agricole, nelle aree extra agricole (aree verdi urbane, strade, ferrovie, ecc..) e nelle aree naturali protette.
Il Decreto Interministeriale del 10/3/15 raccomanda a sua volta di individuare misure per la riduzione dei rischi derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari, ai fini della tutela dell’ambiente acquatico, dell’acqua potabile e della biodiversità, attraverso la loro limitazione-sostituzione-eliminazione.
In Lombardia vengono monitorati da alcuni anni il glifosato e il suo metabolita AMPA nelle acque superficiali e profonde dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, che li ha rinvenuti con elevata frequenza.
 

Tra i provvedimenti adottati in Regione:

  • divieto d’uso nei parchi aperti al pubblico e negli ambiti sanitari
  • riduzione progressiva negli anni dell’impiego in agricoltura, escludendo da questa riduzione le aziende che aderiscono ai programmi di agricoltura conservativa (cosiddetta agricoltura blu)

Nessuno di questi provvedimenti è risolutivo.
Recentemente hanno richiamato l’attenzione due fatti:

  • il rapporto dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA) del 2018 sullo stato delle acque
  • la sentenza della Corte della California

Nel Rapporto ISPRA si documenta che nelle acque il glifosato e il suo metabolita sono i composti che presentano il maggior numero di casi di superamento dei limiti, con una concentrazione di criticità lungo l’intera pianura Padana.
La sentenza della Corte della California ha condannato Monsanto (ora Bayer), produttrice del glifosato, a risarcire un giardiniere malato terminale di tumore che usava erbicidi a base di glifosato, sancendo ufficialmente il nesso di causa-effetto tra impiego di glifosato e lo sviluppo di tumori.
In Italia è attiva da anni la campagna ‘Stop Glifosato’ portata avanti da molte associazioni ambientaliste e di difesa della salute umana: ora riteniamo che sulla base dei nuovi eventi sopra riportati, sia il momento per un rilancio delle iniziative.
 

Basandoci sul presupposto che per il rispetto dell’ambiente e della vita in tutte le sue forme, debbano sempre prevalere i principi di PREVENZIONE E PRECAUZIONE su ogni altro interesse, chiediamo alla Regione Lombardia, alla Città metropolitana e al Comune di Milano di estendere nell’immediato il DIVIETO di utilizzo del glifosato in ogni ambito, promuovendo economicamente nel contempo l’adozione di metodi di produzione più attenti all’ambiente, come l’agricoltura biologica la cui crescita è condizionata sia dalla spinta del mercato sia dai sostegni economici previsti dalla legislazione.

 


 


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