mercoledì 10 febbraio 2021

Nel territorio di Monza e Brianza nasce il Coordinamento per il Diritto alla Salute


 

a cura del Coordinamento Diritto alla Salute Monza e Brianza

Aderiamo e condividiamo le iniziative del Coordinamento Lombardo: la richiesta di Commissariamento della Sanità lombarda, il rifiuto della Legge Maroni  [L.R. 23/2015] e della privatizzazione dell’assistenza ai malati cronici, oltre alle numerosissime iniziative di presidio programmate per il 20 febbraio ad un anno esatto del "paziente uno " di inizio della pandemia.
Rivendichiamo la tutela e la ricostruzione della Sanità pubblica, tanto più in una Regione – la Lombardia – nella quale l’impresa privata, fatta entrare con l’alibi dei miglioramenti indotti dalla concorrenza, ha introdotto il criterio del profitto e depauperato il sistema pubblico, mortificando le sue originarie funzioni principali – cioè la presenza del servizio sanitario nel territorio ed il primato della prevenzione.


Condividiamo le analisi e le proposte contenute nel manifesto di Medicina Democratica dell’aprile 2020, riteniamo insufficiente sia la semplice sostituzione dell'assessore Gallera con l’ex ministra Moratti, sia l'affidamento delle vaccinazioni lombarde a Bertolaso come super-commissario.
Queste sono solo modifiche di facciata che prefigurano ulteriori devastazioni.
A un anno dal “paziente uno”, il vero ammalato di neoliberismo oltre che di imprevidenza e incompetenza, è la sanità lombarda.


Prima le Giunte Formigoni, poi la riforma Maroni del 2015 e infine l’attuale Giunta Fontana.
Vogliamo l’abbandono del modello che ha portato alla distruzione della Sanità pubblica lombarda.
La Sanità è di fondamentale importanza per tutte le persone, senza differenze di reddito e di territorio, e perciò deve essere pubblica per poter essere offerta ad ognuno con pari attenzione, mentre la Regione Lombardia ha scelto invece di privilegiare i risultati economici e le concentrazioni.
Il Sistema Sanitario Regionale lombardo è diventato un “sistema ospedalocentrico”, in cui MEDICINA TERRITORIALE e PREVENZIONE sono state indebolite, quasi azzerate e con la creazione della ATS Brianza e la creazione futura della Fondazione ospedaliera San Gerardo si aggrava ulteriormente una realtà sanitaria già gravemente compromessa.


L'estesa pratica dell'accreditamento delle strutture private e il taglio dei finanziamenti a quelle pubbliche hanno causato l’esplosione delle liste d’attesa riducendo l’accesso per le cure delle cronicità.
Nell’attuale drammatica esperienza della pandemia la mancanza dei servizi sanitari territoriali e di base ha concorso a produrre la congestione degli ospedali, che non riescono ad assicurare gli interventi sanitari anche per le patologie più pericolose ed invalidanti.


Ci proponiamo di operare per riaffermare i principi costituzionali e di civiltà della Sanità Pubblica e Universale,  a partire dalla salvaguardia e ripristino dei presidi sanitari minacciati di smobilitazione e dalla difesa dei diritti dei ricoverati anche nelle RSA e nelle RSD fatta dai comitati di parenti – che rivendicano il controllo su tali strutture.


Solidarizziamo con le operatrici e gli operatori sanitari e le loro organizzazioni rappresentative per rivendicare un’occupazione adeguata, non precaria, ed orientata verso le originarie funzioni territoriali e preventive del sistema pubblico.


Monza e la Brianza non possono rimanere silenziose davanti alle sofferenze della Sanità pubblica, con le sue ingiustizie che in Lombardia ci stanno schiacciando: è nostro dovere intervenire per rimediare a questo scempio scandaloso.


LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SANITA’ NON E’ UN'AZIENDA.
 

Coordinamento Diritto alla Salute Monza e Brianza.
Per adesioni scrivere alla Pagina Facebook: Coordinamento per il Diritto alla Salute - MB


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