In occasione del 45°
anniversario del disastro diossina, fuoriuscita
dall'Icmesa di Meda il 10 luglio 1976, gruppi ed
associazioni ambientaliste di Seveso e di Meda
lanciano insieme una raccolta di firme per
ampliare il Parco Naturale Regionale del
Bosco delle Querce, creato con la bonifica e
la rinaturalizzazione dei terreni contaminati
della zona A.
La raccolta firme, promossa da Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, e i gruppi medesi di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà, partirà sabato 10 luglio 2021 durante l'iniziativa congiunta che si terrà dalle ore10.00 in viale Redipuglia a Seveso.
In programma anche una visita guidata nel Bosco delle Querce, un dibattito sul futuro di quest'area verde che merita un destino differente da quello prospettato dal sindaco di Seveso Allievi, che vorrebbe cederne la gestione ad altri - sindaco che si è peraltro dimesso il 1° luglio 2021 per problemi con la sua maggioranza, attivando i 20 giorni utili per confermare o meno le dimissioni.
Chiude l'iniziativa
un concerto con i BandaKadabra, curato
da Musicamorfosi.
La proposta di ampliamento del Bosco
delle Querce prende in considerazione 2 aree
sevesine. La prima, ad est, si estende tra le vie
della Roggia/via Vignazzola/via dei Vignee/via
del Tramonto, la seconda ad ovest, in zona via
Redipuglia/via Masciadri.
Il Bosco delle
Querce, è legato indissolubilmente al disastro
diossina di 45 anni fa e la Memoria, la Storia e
il Simbolo devono continuare ad essere rinnovati
così come va evitato che un'inutile e impattante
autostrada Pedemontana lo riduca di 2 ettari,
compromettendo pesantemente con la viabilità
complementare e una vasca di laminazione a
servizio dell'autostrada anche l'area libera di
via della Roggia.
AMPLIARE IL BOSCO
DELLE QUERCE PER UN FUTURO MIGLIORE
Il degrado
dellambiente e i fattori climalteranti obbligano
ad interventi tempestivi per salvare il pianeta.
Si sono firmati accordi internazionali con limpegno alla riduzione delle emissioni di CO2, alla rinuncia al carbone, al superamento dei combustibili fossili, allincremento delle fonti rinnovabili.
Concretizzare con leggi e azioni questi propositi trova però ostacoli e ostruzionismi provenienti da settori del mondo economico, industriale, politico e così i tempi si dilazionano e si ha la sensazione che si tratti di cose distanti da noi e procrastinabili.
In Brianza c'è molta ricchezza ma il livello di qualità della vita è basso per l'eccessiva urbanizzazione, il traffico caotico e la mortifera qualità dellaria. In questa porzione di mondo linquinamento è dunque di casa.
Esattamente 45 anni fa, il 10 luglio del 1976, dallICMESA di Meda, fabbrica del gruppo Givaudan/la Roche la fuoriuscita di una nube contenente sostanze tossiche ha sparso la diossina TCDD sul territorio di Seveso e Meda e di altri Comuni limitrofi, minando la salute di migliaia di persone e contaminando irreparabilmente prati, orti, cortili. Sempre nel nostro territorio, sulla superstrada Milano-Meda, nel tratto sevesino si stima passino circa 80mila autoveicoli al giorno. In circa 1,5 km, con questi transiti quotidiani ci regaliamo 36 tonnellate di CO2 e servirebbero spazi verdi alberati per compensare queste continue emissioni. CO2, di biossido di azoto e di polveri sottili sono causa di oltre 80.000 morti premature ogni anno in Italia (stime del rapporto del 23-11-2020 curato dall Agenzia Europea dellAmbiente). In questa Brianza pesantemente urbanizzata abbiamo bisogno di più aree verdi e di tutelare gli spazi liberi rimasti, rinaturalizzandoli, per migliorare la qualità della vita.
Per questo, chiediamo che le amministrazioni comunali di Seveso e Meda si attivino presso Regione Lombardia per ampliare il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, un bosco creato dopo aver bonificato larea A, quella a più alta contaminazione da diossina TCDD dellIcmesa.
Si sono firmati accordi internazionali con limpegno alla riduzione delle emissioni di CO2, alla rinuncia al carbone, al superamento dei combustibili fossili, allincremento delle fonti rinnovabili.
Concretizzare con leggi e azioni questi propositi trova però ostacoli e ostruzionismi provenienti da settori del mondo economico, industriale, politico e così i tempi si dilazionano e si ha la sensazione che si tratti di cose distanti da noi e procrastinabili.
In Brianza c'è molta ricchezza ma il livello di qualità della vita è basso per l'eccessiva urbanizzazione, il traffico caotico e la mortifera qualità dellaria. In questa porzione di mondo linquinamento è dunque di casa.
Esattamente 45 anni fa, il 10 luglio del 1976, dallICMESA di Meda, fabbrica del gruppo Givaudan/la Roche la fuoriuscita di una nube contenente sostanze tossiche ha sparso la diossina TCDD sul territorio di Seveso e Meda e di altri Comuni limitrofi, minando la salute di migliaia di persone e contaminando irreparabilmente prati, orti, cortili. Sempre nel nostro territorio, sulla superstrada Milano-Meda, nel tratto sevesino si stima passino circa 80mila autoveicoli al giorno. In circa 1,5 km, con questi transiti quotidiani ci regaliamo 36 tonnellate di CO2 e servirebbero spazi verdi alberati per compensare queste continue emissioni. CO2, di biossido di azoto e di polveri sottili sono causa di oltre 80.000 morti premature ogni anno in Italia (stime del rapporto del 23-11-2020 curato dall Agenzia Europea dellAmbiente). In questa Brianza pesantemente urbanizzata abbiamo bisogno di più aree verdi e di tutelare gli spazi liberi rimasti, rinaturalizzandoli, per migliorare la qualità della vita.
Per questo, chiediamo che le amministrazioni comunali di Seveso e Meda si attivino presso Regione Lombardia per ampliare il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, un bosco creato dopo aver bonificato larea A, quella a più alta contaminazione da diossina TCDD dellIcmesa.
È un ampliamento
possibile sullarea che si estende tra le vie
della Roggia/via Vignazzola/via dei Vignee/via
del Tramonto rimasta ancora libera dal cemento e
in quella di via Redipuglia/via Masciadri. Queste
superfici erano già state identificate come
naturale completamento del Bosco delle Querce in
uno studio/proposta di Regione Lombardia del 1993
curato dal dott. Mario di Fidio.
Un ampliamento che rafforzerebbe la memoria e il valore simbolico del Bosco delle Querce, un bosco che deve necessariamente continuare a tramandare linsegnamento di quel tragico 10 luglio 1976.
Larea di via della Roggia risulta interessata dalle opere di viabilità di accesso e da una vasca di laminazione a servizio della progettata (e per ora priva di copertura economica) Autostrada Pedemontana Lombarda.
Noi però pensiamo che un futuro differente sia necessario per questo luogo, anche in considerazione del rischio che si correrebbe con gli scavi e la movimentazione del terreno che lì risulta ancora contaminato dalla diossina TCDD nello strato superficiale del suolo e in quello intermedio.
Un ampliamento che rafforzerebbe la memoria e il valore simbolico del Bosco delle Querce, un bosco che deve necessariamente continuare a tramandare linsegnamento di quel tragico 10 luglio 1976.
Larea di via della Roggia risulta interessata dalle opere di viabilità di accesso e da una vasca di laminazione a servizio della progettata (e per ora priva di copertura economica) Autostrada Pedemontana Lombarda.
Noi però pensiamo che un futuro differente sia necessario per questo luogo, anche in considerazione del rischio che si correrebbe con gli scavi e la movimentazione del terreno che lì risulta ancora contaminato dalla diossina TCDD nello strato superficiale del suolo e in quello intermedio.
FIRMA ANCHE TU LA RICHIESTA
DESPANSIONE
DEL PARCO NATURALE REGIONALE DEL BOSCO
DELLE QUERCE
Legambiente
Seveso,
Seveso Futura,
Sinistra e Ambiente
Meda,
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