mercoledì 29 dicembre 2010

«Cartello selvaggio»: rimosse 47 insegne abusive nel Parco Valle Lambro

Si annidano di preferenza al ciglio delle grandi arterie viarie, ma anche ovunque ci sia un grande afflusso di pubblico. Il Parco Regionale della Valle del Lambro ha messo a segno una nuova importante vittoria nella guerra ai «cartelloni selvaggi». Nel 2009-2010 sono state elevate 65 sanzioni contro le insegne abusive trovate sul territorio del Parco. Sono stati 47 i cartelli pubblicitari rimossi: 41 sono stati tolti dai proprietari dopo che è stata elevata una sanzione da parte del Parco Valle Lambro. Altri 6 sono stati invece eliminati in modo forzato.

Liberata la Valassina - Sulla Statale 36 Valassina i cartelli sanzionati sono stati 10. Dall’ingresso della superstrada a Giussano fino al Lago di Pusiano non campeggia più nessun cartello, salvo un’insegna storica che risale al 1975 e quindi a norma. Anche in quest’ultimo caso il Parco Valle Lambro sta trattando con la proprietà per avviare la rimozione di quest’ultimo residuato.
Sulla Strada Provinciale Monza Carate invece sono stati multati 11 cartelli, tutti all’altezza di Carate Brianza: 7 di questi, che «costellavano» i pali dell’Enel sul ciglio della strada, sono stati rimossi spontaneamente. Altri 4 mega cartelli a lato della strada invece sono purtroppo ancora al loro posto. Il «braccio di ferro» continua e sono state respinte le memorie difensive presentate dalla ditta che li ha posizionati in modo abusivo.

Di tutto di più al bazar dell’abuso - Variegato l’«identikit» dei cartelli rimossi: insegne di centri commerciali, di motel, di note aziende del mobile, di centri sportivi, di famose aziende locali, ma anche pizzerie, ristoranti, locali alla moda, pub, officine e multisala. Ancora più varia la foggia e le dimensioni dei cartelli: si passa da insegne di medie dimensioni a veri e propri «giganti» ampi fino a trenta metri quadrati, capaci con le loro dimensioni di offuscare la bellezza del paesaggio. Tanti i rischi dell’abusivismo: non si tratta solo dell’ambiente deturpato, pur tanto importante per un ente come il Parco Valle Lambro. A repentaglio c’è anche la sicurezza degli automobilisti. Dietro la «giungla» dei cartelli abusivi c’è poi la volontà di non pagare il dovuto all’erario e il desiderio di diffondere pubblicità occulta.

«La lotta contro i cartelli stradali abusivi – ha spiegato il Presidente del Parco Regionale della Valle del Lambro, Emiliano Ronzoni - è diventata uno degli impegni prioritari del Parco. E’ in gioco la tutela del territorio del Parco: spesso ci troviamo di fronte a veri e propri “ecomostri” che offuscano e deturpano la qualità del territorio facendo scempio del paesaggio».

Leggi più rigorose e sanzioni più severe - Soprattutto negli ultimi anni l’attività del Parco Regionale della Valle del Lambro contro i cartelli abusivi è stata supportata da leggi e norme sempre più severe. Le più recenti normative in materia vietano con chiarezza la collocazione di cartelli, insegne di esercizio o altri mezzi  pubblicitari privi di autorizzazione o comunque in contrasto con quanto  disposto dalla Legge. L'ente proprietario della strada è ora in grado di diffidare il responsabile della violazione, obbligandolo a rimuovere il cartellone pubblicitario abusivo a loro spese entro e non oltre dieci giorni dalla  data di comunicazione dell'atto. Decorso il suddetto termine, l'ente  proprietario può provvedere a effettuare la rimozione del mezzo pubblicitario e alla sua custodia ponendo i relativi oneri a carico  dell'autore della violazione. Le sanzioni vanno da 4.351 fino a 17.405 euro.

Nella foto: Alcuni cartelloni pubblicitari (non oggetto dell'intervento del PVL) a Carate Brianza lungo la SP6 in direzione di Albiate.

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