giovedì 20 novembre 2014

Maroni e Pedemontana: "L'apertura della tratta B1non aumenterà il traffico sulla Milano-Meda" (è già intasata di suo)


Comunicato stampa di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nei giorni scorsi i Sindaci di Lentate, Seveso, Meda, Barlassina, Cesano Maderno – e quest’ultimo anche nella veste di Presidente della Provincia di Monza e Brianza – sono stati nuovamente ricevuti dal presidente di Regione Lombardia per parlare delle difficoltà inerenti la realizzazione di Pedemontana nella tratta che corrisponde a questi comuni e che nella topografia della futura autostrada si chiama B2.
Quanto riferito dagli stessi Sindaci attraverso il comunicato stampa emesso dalla Provincia di Monza e Brianza lascia intendere che, ancora una volta, non c’è da stare tranquilli.

In primo luogo i Sindaci chiedono al Presidente della Regione Lombardia di non aprire al traffico la Tratta B1 prima che sia realizzata la riqualificazione della Tratta B2.
Maroni risponde che la Tratta B1 deve essere aperta, per rispettare i tempi programmati e non subire ulteriori danni economici.

Il Presidente di Regione Lombardia garantisce quindi che l’autostrada sarà aperta fino a Lentate sul Seveso entro il prossimo maggio 2015, mentre a Lentate sul Seveso, i tecnici di Pedemontana e l’appaltatore Strabag hanno invece informato  che verranno sforati i tempi previsti dal crono programma e che la B1 (solo nastro autostradale senza connessioni) non potrà essere completata prima dell’apertura di Expo.

Inoltre per rassicurare i Sindaci, Maroni accompagna le sue parole con uno studio sull’aumento di traffico: questo studio dice che il traffico non aumenterà e quindi che c’è da stare tranquilli perché anche se un’autostrada si riverserà su una superstrada già congestionata e al tracollo, non dovremo aspettarci niente di peggio di quello che accade ora.

Infine, ultimo ma non per importanza, il Presidente della Regione congeda i Sindaci dopo essersi impegnato con loro a trovare i soldi per anticipare la realizzazione delle misure compensative per rendere più mite l’impatto dell’autostrada sulla viabilità locale.
Ed ecco qui un capolavoro all’italiana, un vero pasticciaccio che dice tutto e il contrario di tutto.

Proviamo a srotolare la matassa e a vedere le cose nella luce in cui vanno viste.
Che cosa sono le misure compensative (e non compensazioni come erroneamente sono state da alcuni giornali definite)?
Si tratta di opere di miglioria della viabilità secondaria ma non solo, definite nella  prescrizione CIPE n. 51 la cui realizzazione è a carico della soc. Pedemontana.
I Sindaci di Barlassina, Seveso, Meda, Lentate sul Seveso, Cesano Maderno inseguono questi famosi 60 milioni di euro da circa tre anni, senza grande successo, ci viene da dire.
Infatti ancora oggi Maroni li può promettere ed essere ringraziato per questa promessa.

Ma come credergli visto che non c’è nessuno stanziamento economico a sostegno della realizzazione della B2? E perché ringraziare visto il disastro per il territorio e l’ambiente conseguente alla realizzazione delle tratte d’autostrada ?
Questa operazione di Maroni sembra piuttosto ancora una volta un modo per vincolare i Sindaci a essere indulgenti su altre gravi mancanze e a concedere spazio al pensiero della bontà della realizzazione dell’autostrada Pedemontana e a non alzare troppo la voce per il fatto che l’autostrada, come promette Maroni, sarà aperta nella tratta B1 anche prima della “riqualificazione” (detto per inciso, cosa vuol dire riqualificazione ?) della tratta successiva, la B2, che Maroni & C si ostinano a volere, continuando ad ignorare il rischio connesso alle criticità ad essa collegate.

Avanti tutta quindi verso l’obbiettivo dell’apertura della tratta B1 e con l’inquietante prospettiva dei cantieri anche per la B2 dal 2016.

Una promessa, con sottointeso che ai Sindaci della B2 succederà quanto è successo ai Sindaci della B1 e cioè l’opera sarà fatta partire di fatto prima delle necessarie autorizzazioni e ottemperanza delle prescrizioni CIPE.

Come giustamente ricorda il Sindaco di Seveso sulle pagine de Il Cittadino, però, sulla tratta B2 sussiste un problema di natura ambientale insormontabile: la contaminazione dei terreni da diossina TCDD, frutto dell’incidente ICMESA del 1976.

La prescrizione CIPE n. 3 puntualizza quanto necessario realizzare prima dell’approvazione   del progetto esecutivo della B2, ma mentre dell’ottemperanza di questa prescrizione ancora non c’è traccia, ai Sindaci si dice che il progetto della B2 è in fase esecutiva.

Non ci stanchiamo di dirlo ancora una volta: questa infrastruttura autostradale è inutile ed è opportuno fermarsi.

Nessun commento:

Posta un commento

Invitiamo gentilmente chi utilizza questo spazio per i commenti a rimanere in tema con il contenuto del post e a mantenere un linguaggio rispettoso, anche quando le opinioni sono diverse. Si informa che non verranno pubblicati commenti contenenti promozioni commerciali.