a cura di Sinistra e Ambiente, Meda
Il Coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di Monza Brianza ha protocollato lo scorso 7 dicembre 2022, venti suggerimenti e proposte nell'ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).
Analizzando la corposa documentazione elaborata dalla Provincia, è stato fatto rilevare inizialmente come sia passato molto tempo dai precedenti piani sulla mobilità (Moving Better del 2013 e Piano Strategico della Mobilità Ciclistica del 2014) e che di detti piani non si conosce quali siano stati i passaggi di reale implementazione. Dove sono gli obiettivi e i risultati raggiunti?
Rilevare gli spostamenti con le province confinanti, quantificare i parametri Reddito- Popolazione e Tendenza insediativa Mobilità e il numero degli addetti delle unità locali sono le prime richieste essenziali per la valutazione della mobilità provinciale utilizzando anche i dati ricavati dal censimento ISTAT.
Non vanno trascurati gli impatti sul suolo e sull'ambiente. Quantificare le intese approvate e sottoscritte negli Ambiti di Interesse Provinciale, le previsioni dei PGT dei singoli comuni e le aree che saranno consumate da Pedemontana, devastante dal punto di vista ambientale in particolare per molte aree verdi di pregio comprese nei Parchi.
Il completamento di questa autostrada è al centro di un acceso dibattito con l'opposizione dei territori perchè preferita ad ogni altro tipo di investimento sul trasporto pubblico e di messa in sicurezza dei tratti stradali esistenti. Non possono nemmeno essere trascurate dal PUMS le emissioni inquinanti e climalteranti indotte dall'infrastruttura e soprattutto servono nuovi studi sugli effetti per il traffico locale, oggi carenti come da dichiarazione della provincia stessa dello scorso 3 dicembre.
Il PUMS, secondo il coordinamento, deve essere chiaramente monitorato in termini di attuazione per evitare l'ennesimo bel documento riposto in un cassetto. Opportuno reperire esempi di soluzioni al traffico di città medie, come Monza, evitando di concentrarsi solo sul modello di Milano
In conclusione è stato suggerito uno scenario di sviluppo più equilibrato, moderno e con analisi in tempo reale, oggi possibili, affiancando a tutto questo adeguati vincoli sulle aree che attualmente sono ancora agricole e libere da edificazioni.
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