sabato 3 dicembre 2022

WWF Lombardia: basta provocazioni sulla "pelle" del lupo

Foto WWF Italia

di Gianni Del Pero, Presidente WWF Lombardia


In relazione agli articoli apparsi di recente su vari organi di stampa, circa la presenza del Lupo e i presunti danni che produrrebbe, il WWF Lombardia intende sottolineare alcuni aspetti della vicenda al di là di facili allarmismi, fake e polemiche strumentali.


La soluzione ai presunti danni che i lupi potrebbero provocare si ricerca attraverso l’informazione corretta, il dialogo con le categorie interessate, l’adozione di misure di prevenzione danni e comportamenti idonei, non certo con un battage mediatico fatto di mezze verità, molte invenzioni ma in clima di scontro ed esasperazione.
Purtroppo, spesso, le “notizie” sulla questione lupi, sono generiche e non supportate da dati. E questo danneggia tutti. 


Qualche esempio? Mucche pugnalate fa bipedi poco sapiens e i giornali parlano di lupi, attacco da parte di un cane lupo cecoslovacco e la colpa sulla stampa è data ai lupi, mucche uccise dai fulmini e articoli che riescono a collegare quanto accaduto ai lupi. Insomma, anche a fronte di evidenze lampanti che escludono i lupi, i giornali vogliono sempre mantenere un’ipotesi che li coinvolga.
E c’è chi cavalca questa tendenza o la incoraggia. Ad esempio, un articolo apparso sul Giornale di Treviglio il 2 dicembre, con affermazioni provenienti da una persona senza alcuna esperienza ne conoscenza della specie Lupo, sebbene continui a parlarne alla stampa. Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione naturalmente ma, nessuno ha il diritto di urlare “attenti al lupo” se per farlo si inventa “bufale” senza conoscere ne la reale situazione ne gli specifici episodi ripresi in stampa. L’ultima “notizia” per la quale i lupi avrebbero squartato caprioli provocando tagli netti (ovviamente inferti da un ominide con una lama) rasenta l’indecenza.

Il Giornale di Treviglio, 2/12/2022

Per affrontare seriamente o problemi, o i presunti tali, per avere un quadro preciso del fenomeno servono preparazione e dati validi. E questi già esistono: i dati sulla presenza del lupo in Lombardia, all’interno di un monitoraggio nazionale, sono pubblici e possono essere consultati liberamente, sul sito del progetto Life Wolfalps.eu o su quello di Life Gestire 2020 (naturachevale.it/en/the-project/life-gestire-2020/). Il monitoraggio prosegue anche quest’anno in tutta la regione e i risultati saranno noti nel 2023.

Va ricordato inoltre che la presenza del Lupo in pianura nella bassa è nota da tempo e non rappresenta alcuna sorpresa, dato che questo animale non è una specie tipica di montagna. Soltanto negli ultimi 5 anni se ne è parlato in incontri pubblici che si sono tenuti a Mantova, Calvatone, Cremona, Lodi. La presenza su sponda parmense e piacentina del Po è nota da anni e ben studiata.
Il lupo si espande usando molto le aste e i corridoi fluviali, grazie alla presenza di prede, soprattutto caprioli e cinghiali. Ma si ciba abbondantemente anche di nutrie e ovviamente, quando ne ha l’opportunità, di animali domestici.

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La sua presenza vicino all’uomo è una caratteristica della specie da sempre e non rappresenta una novità né una criticità in sé.
Da alcuni mesi si segnala la probabile presenza di un branco di lupi nel lodigiano, sul quale tuttavia mancano ancora evidenze genetiche. Segnalazioni anche nel Varesotto. Senza queste evidenze nessuno può affermare neppure di sapere da dove vengano quei lupi, se dall'Appennino o dalle Alpi o da altre zone della pianura.

WWF Lombardia si rende disponibile per ulteriori approfondimenti e per fornire dati certi e attendibili sulla situazione del Lupo in Lombardia e in tutta Italia.

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