mercoledì 26 giugno 2024

Seregno lancia il Piano del Clima: un impegno concreto per il futuro


Lunedì scorso, 24 giugno 2024, l'amministrazione comunale di Seregno ha organizzato un'assemblea pubblica molto partecipata per presentare il percorso di redazione del Piano del Clima. Seregno è una delle poche città delle sue dimensioni ad aver intrapreso un'iniziativa di questo tipo, che avrà anche un impatto significativo sulla stesura del futuro Piano di Governo del Territorio (PGT). Durante la serata, con oltre 120 persone presenti in biblioteca, il sindaco ha introdotto il Piano Clima insieme a Elena Granata, urbanista e docente al Politecnico di Milano.


Il sindaco Rossi ha sottolineato l'importanza del Piano Clima attraverso diversi punti chiave:

  1. Iniziare un percorso: Un anno fa, Seregno ha vissuto eventi climatici estremi che hanno causato danni per oltre 10 milioni di euro e costretto 22 famiglie a sfollare. Questo documento rappresenta l'opportunità di trovare soluzioni collettive per affrontare il nuovo contesto climatico.
  2. Stabilire priorità: La discussione sul Piano di Governo del Territorio deve necessariamente includere l'adattamento ai cambiamenti climatici, che influiscono su tutti gli aspetti della vita cittadina: abitazioni, mobilità, scuole, economia, ambiente, servizi sociali, cultura e sport.
  3. Ascoltare la comunità: Il Piano Clima vuole avviare una discussione pubblica coinvolgendo stakeholder, associazioni, aziende, scuole, consulte e cittadini, per determinare insieme le priorità degli interventi necessari per rendere la città più resiliente ai cambiamenti climatici. Un esempio emblematico è la gestione del verde pubblico, di cui il Comune controlla solo il 30%.
  4. Approfondire la conoscenza: Collaborando con Brianzacque, il centro meteo locale e numerosi professionisti, sono stati raccolti dati significativi che influenzeranno le scelte future. Ad esempio, le temperature a Seregno potrebbero diventare simili a quelle di Marrakesh e ci sono seri rischi idrogeologici, nonostante l'assenza di fiumi in città.
  5. Attirare risorse: Il Piano Clima è essenziale per aumentare le possibilità di ottenere finanziamenti pubblici attraverso bandi europei, nazionali e regionali, destinati a progetti che mitigano gli effetti del cambiamento climatico.

Il sindaco ha inoltre sottolineato che l'obiettivo del Piano Clima va oltre l'attuale mandato amministrativo, delineando un quadro di riferimento per proteggere la città da rischi e pericoli nel lungo termine. Nei prossimi giorni, il piano sarà pubblicato sul sito Seregno 2030 e in autunno verranno promosse ulteriori iniziative.


Noi seguiremo con attenzione le diverse fasi di questo percorso, apprezzando il fatto che finalmente vengono accolte le proposte che da anni le associazioni ambientaliste di Seregno hanno portato avanti. Siamo consapevoli che alcune delle azioni proposte non potranno essere realizzate immediatamente, mentre riteniamo che altre possono essere attuate rapidamente, come gli interventi di manutenzione, gli sfalci, le potature, la scelta dei materiali e l'evitare inutili operazioni di impermeabilizzazione del suolo. Ad esempio, le recenti asfaltature delle strade potevano vedere l'impiego di materiali che riscaldano meno l'ambiente. Seguiremo queste fasi e accogliamo l'invito, come abbiamo sempre fatto, di avanzare proposte in merito.

martedì 25 giugno 2024

La battaglia dei nomi: storia di Piazza Martiri della Libertà a Seregno


Se chiedete ai seregnesi quale sia il nome della piazza su cui si affaccia il Palazzo del Comune, otterrete risposte diverse. Alcuni diranno "Piazza della Libertà", altri "Piazza Martiri della Libertà". Fino a poco tempo fa, sul Comune campeggiava una targa stradale con scritto "Piazza della Libertà", ma ora troviamo "Piazza Martiri della Libertà". Questo cambiamento sembra recente, ma risale invece al giugno del 1947, e la storia dietro a questa modifica merita di essere raccontata.


Era il 20 maggio 1947 quando l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) chiese alla Giunta Comunale di intitolare una via di Seregno ai Martiri della Libertà. La proposta dell'ANPI inizialmente prevedeva la sostituzione del nome di via Umberto I, ma la Giunta non accettò e indicò invece via Magenta per il cambiamento. Di fronte a questa scelta, i partigiani decisero di accettare la via Magenta.

Tuttavia, questa decisione incontrò l'opposizione della Sezione del PRI (Partito Repubblicano Italiano) di Seregno, che decise di organizzare una protesta coinvolgendo gli abitanti di via Magenta. La protesta fu concepita in questi termini:

“Gli abitanti di via Magenta, per mezzo del PRI, si permettono di portare a conoscenza di codesta Giunta la loro avversione al proposito di cambiare la denominazione della loro via. Magenta ricorda una delle pagine della Storia del nostro Risorgimento e precisamente la battaglia nella quale uomini di diversi Stati hanno combattuto per la santa libertà. Per tale motivo intendiamo insistere perché la sostituzione della denominazione non venga messa in pratica”.

La protesta fu firmata da 61 famiglie di via Magenta e fu presentata al Comune dal segretario del PRI. Il Sindaco, pur dichiarandosi personalmente contrario alla delibera, assicurò che la protesta sarebbe stata discussa in consiglio.

Il 6 giugno 1947, il Consiglio Comunale accettò la proposta del PRI di non cambiare la denominazione di via Magenta. Nello stesso tempo, per onorare la richiesta dell'ANPI, il Consiglio decise di intitolare la piazza del Municipio ai Martiri della Libertà. Così, quella che era conosciuta come "Piazza della Libertà" divenne "Piazza Martiri della Libertà", un nome che ricorda il sacrificio e il coraggio di chi ha combattuto per la libertà durante il periodo più buio della nostra storia recente.

lunedì 24 giugno 2024

La verità sul progetto della nuova tangenziale: parla il Coordinamento NO Canturina Bis

Dimostrazione con simulazione del suolo occupato dalla nuova tangenziale

In merito al nostro precedente post intitolato "Progetto Canturina Bis: le contraddizioni controproducenti", in cui veniva riportato un comunicato del WWF Lombardia, e un nostro commento, è intervenuto anche Matteo Ajani, portavoce del Coordinamento NO Canturina Bis con la seguente dichiarazione:

"Non vi è nessuna novità dall'amministrazione provinciale circa la progettazione della Canturina bis. Come previsto dalla nuova legge sui lavori pubblici, dopo la Progettazione di Fattibilità Tecnica Economica (PFTE) seguirà la Progettazione Esecutiva. Ad oggi è scorretto dire che non ci sono i fondi per realizzare questa infrastruttura. La Regione, tramite la legge 9/2020 (Piano Marshall), ha stanziato 98 milioni di euro, utili per uno dei tre lotti individuati dal PFTE. Ricordo che per il primo lotto sono stimati 155 milioni, per il terzo 108 milioni, mentre per il secondo ne basterebbero 70.

Il rischio è che prima o poi si avvierà un cantiere devastante sulle aree del parco regionale. A Cantù, tra via Genova e viale Lombardia, attorno a Mirabello, c'è davvero il rischio di ulteriore cementificazione. Non vi è nulla da festeggiare."

domenica 23 giugno 2024

Strade di gioco e arte: Via Ottone Rosai a Seregno


Nel quartiere del Ceredo, a Seregno, il quadrilatero delimitato da via Beato Angelico, piazza Correggio, via Luini e via Cadore rappresenta un esempio di attenta pianificazione urbanistica. Le strade e i percorsi pedonali di questa zona creano un'atmosfera di tranquillità rara da trovare in altre parti della città.


In alcune di queste vie, sembra di entrare in un cortile condominiale, con palazzi e villette che si affacciano su percorsi pedonali. Un esempio è via Ottone Rosai. Questa strada, dedicata al pittore del secolo scorso, è resa speciale da un cartello colorato che invita a guidare piano, ricordando che "qui i bambini giocano ancora per strada". Una sorpresa piacevole, soprattutto considerando che le quattro vie principali del quadrilatero sono tra le più trafficate e pericolose di Seregno.


Via Ottone Rosai è una strada chiusa, poco frequentata dalle auto, il che la rende un luogo sicuro per i bambini. Anche se è un vicolo cieco per i veicoli, i pedoni possono proseguire lungo un percorso pedonale fino a piazza Correggio. Attraversata questa strada, grazie a un altro percorso pedonale, è possibile raggiungere le scuole e il vicino parco. Inoltre, su un lato della via c'è uno spazio verde, ideale per i giochi dei più piccoli. Questo esempio di pianificazione urbanistica dovrebbe essere preso in considerazione durante la prossima revisione del Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Seregno.

In rosso "via Ottone Rosai", in verde i percorsi pedonali

Sebbene il quartiere confini con diversi parchi sicuri per i bambini, non sempre il tempo a disposizione delle famiglie consente di sfruttarli. Come sottolinea un genitore: "Il parco è vicino, ma dovrei prendere la bici o la macchina e andarci anch'io, non potrei fare nulla in casa. Avere uno spazio fuori casa dove i bimbi possono giocare ed essere controllati è l'optimum".

Ottone Rosai, Belvedere nel 1923. Fonte immagine: Wikipedia

Un'altra caratteristica distintiva della zona è la scelta dei nomi delle vie, dedicate in gran parte a pittori. Tra questi, via Ottone Rosai merita una menzione particolare. Ottone Rosai è stato un pittore toscano, inizialmente vicino al futurismo e aderente al fascismo. Tuttavia, la sua storia è complessa e segnata da una graduale presa di distanza dal regime, soprattutto dopo il delitto Matteotti. Rosai visse la sua omosessualità in modo travagliato, cercando amori clandestini nonostante fosse sposato. Nel 1938, fu ammonito dalla polizia fascista per la sua frequentazione di prostituti, evitando la deportazione solo grazie al suo passato fascista.

Nonostante la sua adesione iniziale al fascismo, Rosai partecipò attivamente alla Resistenza, nascondendo antifascisti nella sua casa. Tra questi, Bruno Fanciullacci, che progettò l'evasione di Tosca Bucarelli e altre sedici antifasciste dal carcere di Santa Verdiana di Firenze.

Trenord criticata per la sostituzione dei treni con autobus. Coinvolte alcune linee in Brianza


L'inizio dell'estate porta con sé una serie di disagi per pendolari e turisti a causa delle soppressioni dei treni gestiti da Trenord, sostituiti da autobus. Secondo Europa Verde, questa sostituzione è stata gestita in modo illegittimo, violando le norme vigenti.

Durante l'estate, verranno chiusi quasi contemporaneamente 600 km di binari per lavori di manutenzione straordinaria, interessando 13 linee, che costituiscono oltre il 30% della rete regionale. Queste chiusure comporteranno un significativo aumento dei tempi di viaggio e disagi per pendolari e turisti.

Le chiusure più prolungate riguarderanno la Monza-Lecco (45 km), la Colico-Sondrio-Tirano (67 km), la Como-Lecco (42 km), la Gallarate-Domodossola (64 km), e la Pavia-Mortara-Vercelli (67 km), che resteranno inattive per tre mesi. Altre tratte saranno chiuse per due mesi, tra cui la Milano Lambrate-Milano San Cristoforo (13 km). Le linee Cremona-Treviglio (65 km) e Cremona-Fidenza (34 km) saranno ferme a giugno, mentre in agosto toccherà a Brescia-Cremona (52 km), Gallarate-Luino (32 km), Pavia-Torreberetti-Alessandria (65 km) e Laveno Mombello-Gallarate (30 km).

Dario Balotta, responsabile trasporti di Europa Verde, denuncia l'illegittimità delle modalità di sostituzione dei treni con autobus. Secondo Balotta, Trenord ha violato le norme europee, che prevedono la messa a gara dei servizi sostitutivi se la spesa supera i 443 mila euro. Trenord avrebbe affidato il servizio in house a un consorzio controllato dalla stessa azienda, una pratica ritenuta illecita dall'Antitrust in una lettera inviata alla Regione lo scorso marzo.

La sostituzione dei treni con autobus comporterà inevitabilmente disagi, sia per i tempi di viaggio prolungati che per la difficoltà di gestione di centinaia di corse sostitutive. Balotta critica la scelta di concentrare i lavori nella sola stagione estiva, un periodo in cui è più difficile organizzare e gestire tali sostituzioni. Inoltre, molte delle linee interessate sono cruciali per i pendolari e i turisti, come quelle sui laghi di Como e Maggiore e in Valtellina. Anche il trasporto merci subirà una forte penalizzazione a causa delle interruzioni, con un conseguente aumento dell'uso di Tir per il trasporto alternativo.

venerdì 21 giugno 2024

Progetto Canturina Bis: le contraddizioni controproducenti


Riceviamo da Gianni Del Pero, presidente delegato del WWF Lombardia, il seguente comunicato. Pur auspicando che quanto dichiarato dal WWF si avveri, riteniamo opportuno non seguire il consiglio di astenerci da nostre considerazioni. Pensiamo che l'attenzione debba rimanere alta fintanto che non viene ufficializzato dagli enti preposti che la Canturina Bis non verrà più realizzata.

Questo il comunicato del WWF:

Canturina Bis/Tangenzialina di Mariano: Oggi ci abbiamo messo una croce sopra!


Importanti novità dall'incontro tecnico che si è tenuto oggi
(giovedì 20/06/2024) in Provincia: la tangenzialina di Mariano non è e non sarà mai appaltabile! Ci sarà un'integrazione al progetto di fattibilità per verificare, sulla base delle nostre osservazioni e della richiesta del Comune di Carimate, varianti e stralci dei lotti 1 e 2, e solo quest'ultimo sarà messo a gara (forse, ma non certo quest'anno) perché di soldi non ce ne sono e non ce ne saranno mai per fare di più. Al posto dello svincolo di Carimate, però, ci sarà una proposta di trincea aperta (che anch'essa non vedrà mai la luce). E altre piccole cose sulle quali torneremo nei prossimi mesi. Invitiamo caldamente chi non è informato, o non vuole esserlo, ad astenersi da commenti e iniziative controproducenti.

Queste le nostre considerazioni:


Il testo presenta diverse affermazioni che rendono difficile comprendere la reale situazione della Canturina Bis/Tangenzialina di Mariano.

Innanzitutto, c'è una contraddizione sullo stato del progetto. All'inizio si afferma categoricamente che "la tangenzialina di Mariano non è e non sarà mai appaltabile!". Tuttavia, subito dopo si parla di "un'integrazione al progetto di fattibilità" per verificare varianti e stralci dei lotti 1 e 2, aggiungendo che "solo quest'ultimo sarà messo a gara (forse, ma non certo quest'anno)". Questo crea confusione: se la tangenzialina non sarà mai appaltabile, perché si considera la possibilità di mettere a gara il lotto 2?

Un'altra contraddizione riguarda le risorse finanziarie. Il testo afferma che "di soldi non ce ne sono e non ce ne saranno mai per fare di più". Tuttavia, viene menzionata la possibilità di mettere a gara il lotto 2, anche se non quest'anno. Se non ci sono e non ci saranno mai soldi, come si può pensare di finanziare anche solo una parte del progetto?

C'è anche una contraddizione nelle proposte alternative. Si dice che "al posto dello svincolo di Carimate, ci sarà una proposta di trincea aperta", ma subito dopo si aggiunge che "anch'essa non vedrà mai la luce". Se non vedrà mai la luce, perché fare questa proposta? Questo passaggio sembra suggerire un'alternativa solo per smentirla immediatamente.

Infine, il messaggio conclusivo invita chi non è informato ad astenersi da commenti e iniziative controproducenti. Tuttavia, data la presenza di molteplici contraddizioni nel testo stesso, è naturale che possano sorgere commenti critici o domande. Tentare di zittire chiunque non sia d'accordo o critico risulta controproducente e può generare ulteriore confusione e sfiducia tra i cittadini e gli stakeholder coinvolti.

 

Aggiornamento 21/06/2024

Le precisazioni del WWF Lombardia:

 

In risposta alle osservazioni da noi sollevate riguardo al comunicato del WWF Lombardia, il presidente delegato Gianni Del Pero ha fornito chiarimenti per dissipare le contraddizioni evidenziate.

Del Pero ha spiegato che le dichiarazioni contenute nel comunicato riflettono accuratamente le informazioni ricevute dalla Provincia. Gli Uffici Tecnici provinciali hanno il compito di portare avanti le decisioni prese dagli organi amministrativi, ma devono anche considerare le condizioni circostanti, poiché sono responsabili dell'adozione delle determine.

Pertanto, l'incarico di integrare il progetto di fattibilità, che comprende la Tangenzialina di Mariano e lo svincolo di Carimate, deve essere affidato. Questo passaggio non rappresenta una contraddizione, ma una procedura obbligatoria per gli Uffici Tecnici.

In merito alle risorse economiche, è stato chiarito che sono disponibili "solo" 95 milioni di euro. Di conseguenza, dopo gli approfondimenti sull'intero progetto, è stato ufficialmente comunicato che l'appalto integrato (comprendente la progettazione esecutiva e l'esecuzione delle opere) riguarderà solo il 2° lotto, interamente situato a Cantù. I dirigenti non possono procedere diversamente, poiché devono operare entro i limiti delle risorse disponibili, senza incorrere in vere o presunte contraddizioni.

giovedì 20 giugno 2024

Una raccolta firme e una passeggiata nel Bosco delle Querce per dire "NO Pedemontana"


Il Coordinamento NO Pedemontana e l'associazione Seveso Memoria di parte organizzano per sabato 22 giugno 2024 una raccolta firme e una passeggiata nel Bosco delle Querce lungo le zone coinvolte dai lavori per realizzare l'autostrada Pedemontana. I responsabili del Coordinamento hanno dichiarato: "Il Bosco delle Querce è un patrimonio ambientale e una memoria storica, e Pedemontana se ne infischia di entrambe. Intanto, sull'inizio dei lavori di bonifica, ci sono sempre e solo annunci, invece di informazione e trasparenza. A poche settimane dall'anniversario del disastro Icmesa, vi diamo appuntamento a sabato 22 giugno dalle ore 10:00 al banchetto informativo, da lì potremo andare a vedere quali parti del Bosco saranno danneggiate."

martedì 18 giugno 2024

Il fontanile della Guardia: un tesoro riscoperto nella Riserva naturale della Fontana del Guercio (Carugo)

Il fontanile della Guardia, giugno 2024

Nella Riserva Naturale della Fontana del Guercio ci sono 14 fontanili. La maggior parte di essi sono facilmente visibili, poiché si trovano lungo il sentiero principale che attraversa la riserva o in qualche sua diramazione. Altri, come quello detto del Capun, pur essendo raggiungibili, non sono molto conosciuti e pochi visitatori si avventurano a osservarli. 

 

Planimetria della Riserva (estratto). Il fontanile della Guardia è contrassegnato dal n. 13

Tuttavia, esiste un fontanile che è sconosciuto a quasi tutti i visitatori della Riserva, poiché si trova in una zona difficile da raggiungere per la mancanza di sentieri tracciati. Questo fontanile si trova sotto Cascina Guardia. 

 

Il fontanile della Guardia nell'aprile 2022

Negli ultimi anni, era anche asciutto, quindi anche chi si inoltrava nei pressi difficilmente avrebbe potuto riconoscerlo. In questo periodo, le piogge copiose lo hanno riportato in vita e sicuramente varrebbe la pena che il Parco Regionale Groane-Brughiera, ente gestore della Riserva, lo valorizzasse.

Il fontanile della Guardia, giugno 2024

Il fontanile "della Guardia" è il più recente tra quelli esistenti nella Riserva: venne scavato tra il 1832 e il 1834. Risalgono a quel periodo alcuni documenti conservati presso l'Archivio Palazzo Arese Jacini che descrivono la trattativa tra la Nobile Casa Borromeo e i signori Francesco Piazza e Giacomo Grasselli per ottenere il permesso all'escavazione di questa nuova testa di fontanile e relativa asta.

 

Fonte immagine: Daniele Santambrogio, "1832-1835: si apre una nuova testa e asta per impinguire la roggia  Borromeo a Carugo", Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo, 2015.

Nel 1835, in occasione del collaudo, gli ingegneri Antonio Stoppani e Giovanbattista Maggeri realizzarono un disegno da cui possiamo vedere che l'asta (in verde) correva quasi parallela alla roggia, per poi congiungersi dove il corso principale della roggia (in azzurro) forma una piccola ansa a forma di "M".

Menaresta: scoprire le meraviglie della Brianza con una passeggiata letteraria alle sorgenti del Lambro

Foto di Gianni Casiraghi

Domenica 30 Giugno 2024

Le Brianze raccontate e camminate

 

MENARESTA

passeggiata letteraria alle alpestri sorgenti del Lambro

  • Luogo di ritrovo: Magreglio (CO), parcheggio in località Castagneti (Via Castagneti)
  • Orario di ritrovo: 9:30
  • Termine escursione: 13:30 circa


Gli amanti della natura e della letteratura potranno partecipare a una straordinaria passeggiata letteraria alla scoperta delle sorgenti del Lambro, con letture a cura di Marco Rubelli. Questo evento offre un'opportunità unica per immergersi nella natura e nella storia, seguendo un percorso ispirato alle parole dell'abate Carlo Amoretti, che nel 1794 descrisse le meraviglie di Menaresta nel suo celebre "Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiore, di Lugano e di Como e ne' monti che li circondano".



Descrizione dell'escursione

  • Percorso: anello di circa 4 km
  • Dislivello: 190 metri
  • Terreno: facili sentieri di montagna e comode strade forestali

Itinerario

 
La passeggiata inizia dalla località "i Castagneti" e segue l'ultimo tratto del percorso dedicato al pittore Eugenio Spreafico. I partecipanti proseguiranno lungo un facile sentiero ombreggiato da una bella abetaia, risalendo una suggestiva valletta incastonata tra il Monte Ponciv e il Corbera. Qui, il neonato Lambro forma incantevoli cascatelle e gorgoglianti preludi alla sorgente di Menaresta, segnalata dal suo preistorico masso coppellato. Un ultimo breve tratto di salita condurrà a Piano Rancio, prima di scendere rapidamente ai Castagneti lungo una rilassante mulattiera immersa in rigogliosi boschi di latifoglie.

Note Organizzative

  • Iscrizione obbligatoria: Numero massimo di 30 partecipanti (sottoscrizione 3 euro)
  • Area picnic: Disponibile nei pressi del parcheggio
  • Importante:
  • Gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali incidenti o danni alle persone o alle cose.

Per iscrizioni

  • Email: cultura@arcimacherio.it
  • Telefono: Augusta - 335 632 8590
  • Informazioni: Gianni - 339 844 6553

Organizzazione: ARCI Macherio

Non perdere l'occasione per esplorare la bellezza alpina della Brianza e rivivere i racconti storici attraverso una piacevole escursione.

lunedì 17 giugno 2024

Pedalando per il Parco GruBrìa: unione e divertimento su due ruote


Domenica 16 giugno 2024 è stata una bella giornata per gli appassionati della bicicletta che hanno partecipato all'iniziativa "Pedalando per il Parco" organizzata dal Parco GruBrìa con i circoli locali di Legambiente. L'evento ha visto la partecipazione di ciclisti provenienti da diverse località tra cui Seregno, Cusano Milanino, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano e Desio. Ognuno di loro ha seguito un percorso attraverso le aree verdi del parco, convergendo infine presso la Valera di Varedo, accanto alla storica Villa Agnesi.


A Seregno, la giornata è iniziata presso il Centro di Educazione Ambientale di via Alessandria, da dove i ciclisti si sono diretti verso Desio. Lungo il percorso, hanno incontrato il gruppo locale di Legambiente, unendosi per il resto del tragitto. Le immagini catturate durante le varie tappe mostrano la gioia e la determinazione dei partecipanti mentre attraversano le ciclabili del Parco GruBrìa.


Questa manifestazione non è stata solo un'occasione per godere di una giornata all'aria aperta, ma anche per connettere diverse comunità locali attraverso la passione per la bicicletta e l'amore per la natura. "Pedalando per il Parco" ha tessuto una rete tra le diverse parti del Parco GruBrìa, creando un legame tra i partecipanti provenienti da diverse città e paesi circostanti.

I partecipanti hanno già programmato di ritrovarsi in autunno per ripercorrere le piste ciclabili del Parco GruBrìa, promuovendo uno stile di vita attivo e sostenibile, oltre al rispetto e alla valorizzazione dell'ambiente naturale.

venerdì 14 giugno 2024

Il Coordinamento No Pedemontana sollecita la trasparenza sulla bonifica delle aree contaminate dalla Diossina

Gli "spaventaruspe" inventati dal Comitato per attirare l'attenzione sulle aree verdi che verranno distrutte dall'autostrada Pedemontana

Il Coordinamento No Pedemontana ha recentemente appreso dal sito istituzionale del Comune di Seveso che le operazioni di bonifica delle aree colpite dal disastro ICMESA del 1976 e interessate dalla costruzione dell'Autostrada Pedemontana sono prossime all'avvio, in seguito alla definitiva approvazione del Piano Esecutivo di Bonifica.

Sebbene non sia stata fornita una data precisa, l'inizio dei lavori è descritto come imminente. Se questa informazione fosse confermata, rappresenterebbe una grave mancanza di trasparenza, informazione e coinvolgimento dei cittadini da parte della Società Pedemontana (APL).

Per questo motivo, il Coordinamento No Pedemontana ha deciso di inviare una lettera aperta ai sindaci dei comuni coinvolti, sollecitando un intervento affinché APL rispetti gli obblighi di trasparenza previsti dal Piano di Bonifica. Contestualmente, il Coordinamento invita i cittadini a partecipare al banchetto previsto per sabato 15 22 giugno al mercato di via Redipuglia a Seveso, per continuare la raccolta firme a sostegno della petizione "Niente bonifica senza trasparenza".

Aggiornamento: a causa delle previsioni meteo la raccolta firme è stata rinviata a sabato 22 giugno

Nella lettera, indirizzata ai sindaci di Seveso, Meda, Cesano Maderno e in copia al sindaco di Desio, il Coordinamento sottolinea l'importanza di una comunicazione chiara e trasparente riguardo le operazioni di bonifica. Il Progetto Esecutivo di Bonifica, che dettagliata il Progetto Operativo di Bonifica approvato nel 2019 dalla Regione Lombardia, include un Piano della Comunicazione che prevede vari strumenti di informazione, tra cui una conferenza pubblica per illustrare il progetto.

La convocazione di una conferenza pubblica aperta alla cittadinanza è considerata un atto fondamentale di trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali, soprattutto in aree che portano ancora i segni del disastro del 1976. La richiesta di questa conferenza è al centro della petizione del Coordinamento, che ha già raccolto quasi 400 firme a Seveso e Meda.

Il Coordinamento No Pedemontana confida che i sindaci intervengano presso la Società APL affinché venga garantita una corretta informazione e trasparenza, salvaguardando il diritto dei cittadini ad essere adeguatamente informati su una questione di tale rilevanza.

giovedì 13 giugno 2024

Cineforum alla Green Station di Brenna-Alzate: storie di consapevolezza e inchiesta

Presso la Green Station di Brenna-Alzate si terrà nelle prossime settimane un breve cineforum con due appuntamenti.


Il primo appuntamento è giovedì 20 giugno alle ore 20.30, con la proiezione del documentario "La primavera è primavera anche in città" di Mattia Arreghini, Valerio Di Martino, Raffaele Greco ed Elia Storchi. Il film, della durata di circa 54 minuti, racconta il viaggio di due uomini per le vie di Milano trasportando un misterioso pacco. Durante il percorso, emergono consapevolezze sulla città grazie ai racconti dei protagonisti, Leonetto Di Ciolo e Felice Trovati. Il pacco si rivela essere un orologio a pendolo costruito con parti di bicicletta, simbolo della resistenza della meraviglia per le cose apparentemente inutili. Trailer disponibile qui.


Il secondo appuntamento è giovedì 27 giugno alle ore 20.30, con la proiezione del documentario "Food for Profit" di Pablo D'Ambrosi e Giulia Innocenzi. Il film, della durata di circa 90 minuti, esplora i legami tra l'industria della carne, le lobby e i vertici del potere politico, denunciando il trasferimento di capitali pubblici verso gli allevamenti intensivi. Il documentario include il lavoro di un infiltrato che raccoglie informazioni cruciali attraverso registrazioni segrete. Trailer disponibile qui.

Entrambe le proiezioni saranno ad ingresso libero.

Nel frattempo, ricordiamo che sabato 15 giugno a Mirabello è prevista una camminata in difesa del paesaggio contro la costruzione della Canturina bis.

 


 

Memorie dal Bosco delle Querce: storie di animali e uomini dopo il disastro di Seveso

Per visualizzare la presentazione cliccare qui.

Lunedì 10 giugno 2024, nella sede del Centro Visite del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, i gruppi locali che da tempo lavorano per mantenere la Memoria e la specificità di questo luogo nel progetto "INSIEME PER IL BOSCO", coordinati dall'associazione FARE, hanno invitato Elena Colombo, studentessa del corso di Scienze Umane per l'Ambiente presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, a presentare il suo lavoro intitolato "Animali e lavoratori di Seveso: vittime a lungo termine dell’ICMESA".

La ricerca di Elena Colombo si concentra su un aspetto finora poco trattato: la morte di oltre 80.000 animali causata dalla diossina TCDD sprigionatasi dalla fabbrica ICMESA di Meda il 10 luglio 1976. Questo studio si basa su un'ampia gamma di fonti, tra cui bibliografie, riviste accademiche e scientifiche, articoli di giornali e testimonianze orali di chi visse e ricorda quell'evento drammatico.


Il lavoro di Elena Colombo offre una nuova narrazione della vicenda del danno ambientale, rivelando come la morte in massa degli animali metta in luce l'arroganza dell'uomo nel considerarsi superiore e nel mancare di rispetto per l'ambiente in cui vive. Questo studio è un invito a superare l'antropocentrismo e a stabilire un rapporto più equilibrato e rispettoso con la natura.


Dopo la presentazione di Elena Colombo, l'attrice teatrale Beatrice Marzorati ha letto brani tratti dal libro di Paolo De Benedetti "Gatti in cielo", offrendo un momento di riflessione su un lutto che non è ancora stato pienamente elaborato.

A conclusione dell'iniziativa, Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente di Meda ha riportato l'attenzione sull'attualità e sulle presenze faunistiche nel Bosco delle Querce. Ha discusso della ricerca della Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) realizzata tra il 2015 e il 2016, che ha monitorato l'erpetofauna, l'avifauna e la teriofauna presenti nelle due porzioni del Bosco, a Seveso e Meda.


L'insediamento delle specie animali è stato lento e difficile, soprattutto per alcune di esse, poiché l'unico corridoio ecologico esistente è quello costituito dall'alveo del torrente Tarò/Certesa, oltre a una striscia di verde verso Lentate sul Seveso, ora però occupata dai cantieri per il raddoppio della linea FN. Queste condizioni rendono gli interscambi con altre aree quasi insormontabili, complicando ulteriormente l'arricchimento e il consolidamento delle specie.

Nonostante la ricerca sia datata e necessiti di aggiornamento, ha comunque identificato "gli abitanti del Bosco" presenti in quegli anni. Con questa iniziativa, i gruppi che collaborano con FARE hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di tessere rapporti, generare interesse e rinnovare la memoria e la storia del disastro ICMESA e della successiva creazione del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

 

Fonte: blog Sinista e Ambiente Meda

 

martedì 11 giugno 2024

Da Parravicino a Buccinigo: la "Passeggiata Creativa" alla scoperta delle origini della Brianza


È stata una splendida domenica di giugno, e il sole splendeva alto nel cielo mentre circa 120 persone si sono ritrovate alla chiesa di Santa Maria Assunta a Parravicino di Erba. In quel giorno, il 9 giugno 2024, l'associazione Sentiero dei Sogni, nell'ambito della terza edizione del Lake Como Walking Festival, ha organizzato una passeggiata creativa intitolata "La torre, il castello e la grotta: viaggio alle origini della Brianza". La giornata ha promesso un viaggio attraverso il tempo, alla scoperta dei tesori nascosti e delle storie affascinanti di una terra ricca di storia e cultura.

La Chiesa di Santa Maria Assunta

 


La prima tappa è stata la chiesa di Santa Maria Assunta, un edificio sacro che risale al XIV secolo. Costruita tra il 1344 e il 1348, la chiesa è un testimone silenzioso di secoli di storia. I partecipanti hanno ammirato la sua navata unica e l'abside quadrangolare, mentre Pietro Berra, il conduttore dell'evento e presidente dell'associazione Sentiero dei Sogni, ha raccontato le vicende storiche che hanno portato alla sua costruzione. 

 


La chiesa custodisce preziosi tesori artistici, come la tela del Battesimo di Gesù e il sarcofago marmoreo del vescovo Beltramino Parravicini, capolavoro di Guido da Campione.

Il Parco del Castello dei Parravicini

 


Proseguendo, il gruppo si è diretto verso il Parco del Castello dei Parravicini. La struttura, con la sua corte aperta e la torre quadrata, ha affascinato i visitatori. Il castello, fondato su un precedente edificio, ha visto il passaggio di molte famiglie nobili, dai Parravicini ai Dal Verme, fino ai Cavalleri e Longoni. 

 


Ogni pietra raccontava una storia, ogni angolo rivelava un segreto. I restauri effettuati tra il 1985 e il 1987 hanno restituito splendore al complesso, ora ospitante un albergo e un ristorante.

La Villa Parravicini Sossnovsky

 


Il viaggio è continuato con la visita a Villa Parravicini Sossnovsky, una dimora che affonda le sue radici nell'XI secolo. La villa, con i suoi affreschi cinquecenteschi e il maestoso camino decorato con gli stemmi dei Parravicini, dei Visconti e dei Belgioioso, ha offerto un tuffo nel passato.



Nel parco, i visitatori hanno ammirato alberi secolari e una rara rosa banksiana in fiore, mentre Camilla Sossnovsky, proprietaria della villa, ha condiviso aneddoti e curiosità.

La Torre di Parravicino
La tappa successiva è stata la Torre di Parravicino, l'unica parte rimasta di un castello medievale del XIII secolo. Leggermente inclinata a causa di tentativi di demolizione falliti, la torre ha raccontato storie di assedi e resistenza. 

 

Immagine d'epoca rappresentativa di un masso avello.

Laura Porta ha rivelato che nel 1918, in occasione di lavori di scavo nel prato a ridosso della base della torre, è stato rinvenuto un masso avello in gneiss granitoide che era stato scavato per ricavare una tomba monumentale di epoca altomedievale (fine V-fine VI sec.).

La Chiesa di San Cassiano

 


A Buccinigo, la chiesa di San Cassiano ha accolto i visitatori con i suoi affreschi del V/VI secolo, emersi durante recenti restauri. 

 


Don Alessandro Vismara e Clelia Orsenigo, archeologa e direttrice del Museo Civico di Erba, hanno descritto le trasformazioni subite dall'edificio nel corso dei secoli, mentre i partecipanti hanno ammirato le opere d'arte che decoravano l'interno, come la Madonna con Bambino e gli affreschi del pittore Luigi Sabatelli.

La Torre di Buccinigo

 


Nel cuore di Buccinigo, la Torre di Buccinigo si è eretta solitaria, unica superstite dell'antico castello. Costruita nel XII secolo, la torre ha mostrato due diverse fasi costruttive, con conci in pietra squadrati e un basamento in pietre sbozzate. I racconti di Don Alessandro Vismara hanno riportato in vita le vicende di questo antico baluardo.

L'Oratorio di San Pietro

 


L'ultima tappa è stata l'oratorio di San Pietro, un piccolo gioiello nascosto nella parte più elevata della città. 

 


Qui, tra affreschi di varie epoche e la cappella di Santa Caterina, i visitatori hanno concluso il loro viaggio attraverso la storia della Brianza. L'oratorio, citato per la prima volta nel XIII secolo, ha subito molte trasformazioni, ma ha conservato intatto il suo fascino antico.

Da sx a dx: Clelia Orsenigo (col microfono), Laura Porta, don Alessandro Vismara e, in primo piano, Pietro Berra.

I partecipanti hanno vissuto un'esperienza interessante, esplorando luoghi carichi di storia e bellezza, guidati dalle parole esperte di Pietro Berra e arricchiti dagli interventi di Camilla Sossnovsky, Laura Porta, Clelia Orsenigo e don Alessandro Vismara.