giovedì 13 giugno 2024

Memorie dal Bosco delle Querce: storie di animali e uomini dopo il disastro di Seveso

Per visualizzare la presentazione cliccare qui.

Lunedì 10 giugno 2024, nella sede del Centro Visite del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, i gruppi locali che da tempo lavorano per mantenere la Memoria e la specificità di questo luogo nel progetto "INSIEME PER IL BOSCO", coordinati dall'associazione FARE, hanno invitato Elena Colombo, studentessa del corso di Scienze Umane per l'Ambiente presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, a presentare il suo lavoro intitolato "Animali e lavoratori di Seveso: vittime a lungo termine dell’ICMESA".

La ricerca di Elena Colombo si concentra su un aspetto finora poco trattato: la morte di oltre 80.000 animali causata dalla diossina TCDD sprigionatasi dalla fabbrica ICMESA di Meda il 10 luglio 1976. Questo studio si basa su un'ampia gamma di fonti, tra cui bibliografie, riviste accademiche e scientifiche, articoli di giornali e testimonianze orali di chi visse e ricorda quell'evento drammatico.


Il lavoro di Elena Colombo offre una nuova narrazione della vicenda del danno ambientale, rivelando come la morte in massa degli animali metta in luce l'arroganza dell'uomo nel considerarsi superiore e nel mancare di rispetto per l'ambiente in cui vive. Questo studio è un invito a superare l'antropocentrismo e a stabilire un rapporto più equilibrato e rispettoso con la natura.


Dopo la presentazione di Elena Colombo, l'attrice teatrale Beatrice Marzorati ha letto brani tratti dal libro di Paolo De Benedetti "Gatti in cielo", offrendo un momento di riflessione su un lutto che non è ancora stato pienamente elaborato.

A conclusione dell'iniziativa, Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente di Meda ha riportato l'attenzione sull'attualità e sulle presenze faunistiche nel Bosco delle Querce. Ha discusso della ricerca della Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) realizzata tra il 2015 e il 2016, che ha monitorato l'erpetofauna, l'avifauna e la teriofauna presenti nelle due porzioni del Bosco, a Seveso e Meda.


L'insediamento delle specie animali è stato lento e difficile, soprattutto per alcune di esse, poiché l'unico corridoio ecologico esistente è quello costituito dall'alveo del torrente Tarò/Certesa, oltre a una striscia di verde verso Lentate sul Seveso, ora però occupata dai cantieri per il raddoppio della linea FN. Queste condizioni rendono gli interscambi con altre aree quasi insormontabili, complicando ulteriormente l'arricchimento e il consolidamento delle specie.

Nonostante la ricerca sia datata e necessiti di aggiornamento, ha comunque identificato "gli abitanti del Bosco" presenti in quegli anni. Con questa iniziativa, i gruppi che collaborano con FARE hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di tessere rapporti, generare interesse e rinnovare la memoria e la storia del disastro ICMESA e della successiva creazione del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

 

Fonte: blog Sinista e Ambiente Meda

 

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