Farfalla monarca Burano (foto F Cianchi) |
I Lepidotteri come bioindicatori delle aree agricole ad Alto Valore Naturale
Parnassius apollo, Macaone, Cavolaia, Pieride del biancospino, Vanessa del carciofo, sono alcune delle farfalle associate ad ambienti agricoli e ai pascoli del nostro paese che indicano una gestione sostenibile. Saranno loro al centro dei monitoraggi che si avvieranno grazie alla convenzione siglata oggi tra INEA Istituto Nazionale di Economia Agraria e il WWF Italia per definire una metodologia che consenta di valutare l’apporto fornito dall’agricoltura alla tutela della biodiversità, servendosi delle farfalle come bioindicatori.
Le farfalle con il loro ciclo biologico caratterizzato dalla metamorfosi da bruco che trova ospitalità su specifiche piante ad esemplare adulto che svolge un ruolo essenziale nel processo dell’impollinazione rappresentano insieme agli uccelli il gruppo di animali più adatti a monitorare la sostenibilità ambientale delle pratiche agricole e zootecniche. Non era mai stato definito prima però un protocollo per il monitoraggio delle farfalle associato ai sistemi agricoli che caratterizzano le aree agricole ad elevato valore naturale e non è ancora attiva una rete di monitoraggio a livello nazionale che metta in relazione i dati raccolti dagli esperti del mondo accademico ed i numerosi appassionati.
L’allenza tra INEA e WWF vuole proprio sopperire a questa mancanza, concentrandosi sulle aree agricole ad Alto Valore Naturale (AVN) in Italia e definendo un metodo per l’analisi della loro qualità ambientale. Le aree agricole AVN sono infatti quelle zone in cui l’agricoltura si lega alla presenza di un’elevata numerosità di specie, ad una diversità di habitat o alla presenza di specie di interesse per la conservazione.
« Questa convenzione – ha dichiarato il Presidente dell’INEA, Tiziano Zigiotto – nasce dalla convinzione che per sviluppare un tema così complesso e politicamente rilevante come la biodiversità, sia necessario ampliare la prospettiva di analisi unendo forze ed esperienze diverse, come quelle del WWF Italia e dell’INEA. Con questa convenzione l’INEA conferma la sua particolare attenzione e sensibilità al tema della conservazione della Biodiversità, nella consapevolezza dell’importanza del contributo dell’agricoltura al raggiungimento di questo obiettivo globale».
«L’Unione Europea pone al centro della sua politica agricola comune la conservazione della biodiversità – ha dichiarato il Presidente del WWF Italia, Stefano Leoni – priorità che viene ulteriormente rafforzata nell’annunciata riforma della PAC post 2013. Con questa collaborazione con INEA cerchiamo di dare una prima risposta all’esigenza di verificare con efficacia e semplicità l’impatto che i diversi sistemi agricoli hanno sugli ecosistemi naturali per orientare le nostre pratiche agricole e zootecniche verso modelli sempre più sostenibili per l’ambiente. Le farfalle per la loro sensibilità agli impatti sull’ambiente naturale ci indicano la via per una agricoltura amica della biodiversità».
Grazie all’analisi delle banche dati geografiche e tecniche disponibili saranno elaborate cartografie in ambiente GIS, destinate a mappare la distribuzione dei Lepidotteri e delle tipologie di habitat in relazione con l’uso del suolo agricolo, con particolare riferimento alle aree agricole AVN.
Il progetto fornirà, inoltre, indicazioni su alcune pratiche necessarie per la conservazione delle farfalle a livello europeo e di specie e comunità particolarmente rare o minacciate e strettamente legate agli agro-ecosistemi.
I risultati dello studio saranno messi a disposizione delle Regioni a supporto del processo di monitoraggio e valutazione della Politica di Sviluppo Rurale.
«L’INEA – ha dichiarato, infine, Tiziano Zigiotto – intende, così, fornire un contributo di conoscenza sulle relazioni tra agricoltura e biodiversità e consentire al sistema agricolo nazionale di affrontare su basi più salde il nuovo periodo di programmazione della politica agricola comune che si prospetta ancora più orientato alla tutela dell’ambiente e della biodiversità».
Il WWF Italia ha già avviato nel suo sistema di Oasi alcune prime esperienze di monitoraggio ambientale utilizzando sia le farfalle diurne e notturne sia le api domestiche e metterà a disposizione della collaborazione con INEA la sua decennale esperienza nella conservazione della biodiversità.
«Il WWF Italia – ha dichiarato, infine Leoni – promuove da tempo un nuovo approccio alla conservazione della Natura, denominato Conservazione Ecoregionale, che cerca di unire la migliore conoscenza scientifica disponibile con il coinvolgimento del maggior numero possibile di attori sociali ed economici. La convenzione con INEA che abbiamo sottoscritto oggi rafforza ulteriormente il nostro impegno per un coinvolgimento attivo degli agricoltori nelle sfide per la conservazione della biodiversità».
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