martedì 31 maggio 2011

Diciamo NO all’outlet di Sulbiate, non è necessario sacrificare il territorio per mitigare il passaggio di Pedemontana

Comunicato stampa congiunto di:
- Associazione per i Parchi del Vimercatese
- Coordinamento Insieme In Rete per uno Sviluppo Sostenibile
 
Apprendiamo dalla stampa che l’amministrazione comunale di Sulbiate,  nella persona del sindaco,  sarebbe in procinto di esaminare l’autorizzazione alla costruzione di un nuovo centro outlet su un vasto terreno in località Cà Bianca.
Secondo i dati riportati dalla stampa locale si tratterebbe di una struttura commerciale di ben 40 mila metri quadrati, quattro campi da calcio a 11 all’incirca.
Sempre secondo le anticipazioni di stampa l’intenzione dell’amministrazione sarebbe quella di utilizzare gli oneri di urbanizzazione incassati per pagare l’interramento della  autostrada Pedemontana in prossimità dell’abitato Sulbiatese. 

Le nostre associazioni invitano il sindaco e l’amministrazione comunale di Sulbiate a ripensare in toto la questione per una serie di buoni motivi:

-         La costruzione dell’outlet porterebbe ad un incremento del traffico e dell’inquinamento già oggi poco sostenibili, anche nella Brianza orientale. Si pensi a tal proposito che a poca distanza dal terreno sorgeranno ben presto  i cantieri di Pedemontana, cantieri che porteranno ad un aumento esponenziale del transito di mezzi pesanti a causa dei  lavori per l’autostrada e le opere connesse.

-         Il commercio locale affronta oggi una crisi strutturale molto pesante. L’apertura di nuovi outlet e centri commerciali potrebbe rappresentare il colpo di grazia per tanti piccoli commercianti del comprensorio vimercatese, davvero si vuole questo?  Ricordiamo inoltre che i negozi di vicinato sono fondamentali per il mantenimento di un tessuto urbano vivo e sano, a misura d'uomo.

-         Non crediamo che la realizzazione dell’outlet porti ad un vero incremento dell’occupazione.
In merito citiamo  lo studio della autorevole Associazione Artigiani Piccoli Imprese, CGIA di Mestre del 30 aprile 2009 dal titolo : “i centri commerciali hanno strozzato i piccoli negozi” dove viene esplicitamente dichiarato che : “tra il 2001 e il 2009 ad un aumento di poco più di 21.000 addetti nella grande distribuzione, nelle piccole botteghe commerciali si sono persi quasi 130.000 posti di lavoro. Vale a dire che ad ogni occupato che ha trovato un’occupazione nei centri commerciali, si sono persi 6 posti di lavoro tra i piccoli negozianti”  (fonte CGIA Mestre http://www.cgiamestre.com/portal/articolo.php?id_a=22159 )

-         Infine non bisogna dimenticare che la provincia di Monza Brianza ha un indice di occupazione del suolo altissimo, secondo alcuni avrebbe di recente addirittura superato quello della Provincia di Napoli, divenendo così la provincia più cementificata d'Italia. Le recenti indicazioni della giunta provinciale monzese e del presidente Allevi  vanno nella direzione di porre FINALMENTE uno  stop al consumo di territorio, favorendo l’edificazione SOLO  su aree dismesse e senza consumare altro terreno verde o  agricolo.  La proliferazione di centri commerciali ed outlet  va quindi  contro tutte queste  indicazioni.

-          L’utilità della tratta D di Pedemontana è stata messa più volte in discussione. Di recente anche Legambiente Lombardia ha espresso la convinzione che, visto il flusso atteso di traffico, l’autostrada nel suo tratto da Vimercate ad Osio non presenta i margini di sostenibilità ambientale ed economica ed inoltre andrebbe a danneggiare irreparabilmente un territorio sul quale insistono produzioni agricole di qualità.

Per tutti questi motivi le nostre associazioni invitano il sindaco e  l’amministrazione comunale di Sulbiate non solo ad accantonare l’ipotesi di autorizzazione per l’outlet  ma anche ad unirsi a Noi per richiedere la non realizzazione della tratta D di Pedemontana risolvendo così il problema dell’attraversamento di Sulbiate alla fonte.
Noi crediamo che i cittadini non capirebbero una politica che accetta un insediamento così impattante sul territorio per poi scoprire, alla fine, che l’autostrada  in questo tratto magari non sarà mai realizzata.

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