mercoledì 11 maggio 2011

Meda e Pedemontana: lo sbancamento non è benvenuto!

L'8/05/011 è apparso su "Il Cittadino" un articolo che pubblicizza la posizione del Comitato Polo (quartiere Meda Sud) rispetto alla futura autostrada Pedemontana e che potete leggere cliccando qui.
In risposta a tale presa di posizione pubblichiamo di seguito il Comunicato del Coordinamento Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile



PEDEMONTANA: 
un problema serio, un’opera complessa, 
non un pretesto per “etichettare” il nostro impegno.

Parlare a ragion veduta presuppone una conoscenza diretta delle questioni di cui si vuole trattare. Pedemontana, è sotto gli occhi di tutti, si sta rivelando una grossa questione da gestire. E’ proprio sulla capacità di gestione che INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, da anni, sta incalzando tutti gli attori istituzionali (regione Lombardia, province e comuni) e non (Società Pedemontana e Cal) coinvolti, per verificare se si sarà davvero in grado di gestire la Pedemontana e la sua realizzazione senza pesare sull’ambiente e i cittadini che subiranno l’opera. 
Nessun interesse particolare da parte nostra dunque, ma un lavorare per l’interesse collettivo. Pedemontana quindi non è uno scherzo sul quale fare discussioni leggere o sulla quale fare il tifo o la conta fra chi è pro e chi è contro. 
Il punto vero è un altro: garantire che l’Autostrada Pedemontana venga fatta secondo il principio del minor impatto possibile per l’ambiente ed il territorio. Perché questo si realizzi devono essere applicate le soluzioni tecniche migliori senza badare ai costi. 
Su quest’opera invece, pare che questo principio non valga. 
Ad oggi il progetto necessita di moltissime migliorie per minimizzare gli impatti, ma i fondi non paiono sufficienti per realizzarle.

In questa delicata fase, soggetti vari, tutti smaniosi di veder realizzata l’opera quanto prima, attuano volentieri la strategia del  nascondere sotto il tappeto i problemi per non disturbare il manovratore. 

Così si vuole sminuire una minaccia per il territorio qual è il rischio di sbancamento della porzione medese del Bosco delle Querce attuato per “raddrizzare” il curvone del tracciato della futura autostrada tra Barlassina e Meda.
Doppio rischio. 
Rischio per la riduzione della superficie boschiva e verde del Bosco delle Querce e rischio anche per la salute dei cittadini derivato dalla conseguente movimentazione di terreno ancora inquinato da DIOSSINA. 
Le zone inquinate da DIOSSINA

Inquinamento certificato dai rilievi effettuati da ARPA nel 2008 che hanno evidenziato ben 52 superamenti del limiti di legge (0,00001 mg/kg)  per le zone di accesso pubblico  a cui si sommano ulteriori 10 superamenti del limite (0,0001 mg/kg) per le zone industriali.

Qui inoltre la questione è paradossale. 
Per consentire ai veicoli alte velocità, su di un tracciato classificato come autostradale e POTER QUINDI FAR PAGARE IL PEDAGGIO AI CITTADINI LOMBARDI, regione Lombardia ha derogato sul vincolo di inedificabilità del Bosco delle Querce, vincolo imposto in origine dalla stessa Regione Lombardia che si era assunta l’obbligo di preservare un MONUMENTO VIVENTE MONDIALE che rappresenta fisicamente il riscatto da un dramma che non va dimenticato e che ancora oggi segna gran parte della nostra terra di Brianza. 
Il perimetro del Bosco delle Querce ricalca infatti quello della ex-Zona A (la più inquinata), che per molti ha rappresentato e rappresenta una ferita ancora aperta. 
1976 la fabbrica chimica ICMESA
Si deve perciò ricordare il disastro dell’ICMESA non solo come ricorrenza tragica, ma come monito per il futuro, perché non vengano ripetuti gli stessi errori. Il comportamento tenuto dalla regione su questo tema è di insensibilità totale. 

In un PAESE NORMALE, il tracciato che nel progetto definitivo di Pedemontana taglia e sbanca il Bosco verrebbe declassato e in quel tratto l’Autostrada diverrebbe Superstrada, limitando la velocità. Questo semplice accorgimento permetterebbe di salvaguardare questo MONUMENTO e la sua comunità VIVENTE.

Il risultato sarebbe il salvataggio del Bosco delle Querce dallo sbancamento, una velocità degli automezzi più contenuta e meno pericolosa, assenza di pedaggio. 
Un’opera insomma meno invasiva. Ma evidentemente è più facile derogare verso una via più semplice per denaro, con buona pace per le banche che finanziano l’opera e della politica che continua a privilegiare il trasporto su gomma rispetto a quello su ferro.

La vasca di Meda
Forse infastidisce che la pedemontana si stia configurando come l’autostrada della diossina e delle discariche visto che, oltre al rischio diossina nel Bosco delle Querce e nelle aree limitrofe, il tracciato va ad intersecarsi con le discariche ABUSIVE presenti in molte aree dove passerà l’autostrada.

Una Brianza quindi non idilliaca ma disseminata da discariche, da aree inquinate e soffocata da asfalto e cemento che già ora sono un problema e che, anche senza Pedemontana, la politica dovrebbe avere il coraggio e l’onore di affrontare e risolvere.

Per poter discutere le cose poi bisogna anzitutto vederle e conoscerle: la porzione medese del Bosco delle Querce viene dipinta da alcuni come una zona marginale, inaccessibile alla cittadinanza e pertanto inutile.
Un percorso nel Bosco delle Querce
Nulla di più falso. La parte medese del Bosco è accessibile e fruibile. 
Sicuramente necessita di un ponte sul torrente Tarò che dia continuità e ne migliori la fruibilità con la zona del Centro Sportivo, anch’esso nel perimetro del Parco Naturale Regionale. Siamo però ben lontani dall’avere una porzione di verde “residua”, inesistente per la gente, così come alcuni tentano di spacciarla. 
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, sta lavorando anche in questa direzione.
Sul Bosco i gruppi locali del coordinamento della RETE (la lista civica di Sinistra e Ambiente a Meda ed il circolo di Legambiente “Laura Conti” a Seveso insieme a Legambiente Lombardia), hanno avanzato alle Istituzioni richiesta d’AMPLIAMENTO del Bosco delle Querce sia a Meda sia a Seveso, ed anche alla Provincia di Monza e Brianza nonché alla Regione Lombardia.
La Rete, insieme di gruppi, associazioni e cittadini che vanno dal territorio di Varese a quello di Como, Lecco e Monza e Brianza, ha fatto anche informazione corretta sulla Pedemontana con una serie di assemblee pubbliche (Road Shock) tenutesi in più comuni interessati al progetto.
Questo coordinamento mantiene tuttora un confronto serrato con la Soc. Pedemontana sul tracciato e sulle COMPENSAZIONI AMBIENTALI che vengono monitorate costantemente.

Esercitiamo pressioni continue affinché la prescrizione n°2 del CIPE che prevede svincoli e viabilità locale di superficie sia realizzata FUORI dall’area del Bosco delle Querce (ad EST dell’attuale tracciato) SIA ATTUATA INTEGRALMENTE.

E’ stata inoltrata anche una Memoria Procedimentale a cura di uno Studio Legale di Milano.
Nella partita sui corridoi ambientali e i collegamenti tra i Parchi, buona parte delle cose previste ha preso origine anche dalle nostre proposte, che sono state recepite in parte dalle prescrizioni avanzate dal CIPE al progetto definitivo dell’opera.

I gruppi della Rete sono promotori diretti della battaglia per l’ampliamento del Parco Brianza Centrale che, per chi non lo sapesse, esiste da ben 10 anni e per l’istituzione del Parco Regionale della Brughiera.

La Rete è poi impegnata sia sul PTCP della provincia di Monza e Brianza con un Osservatorio per contribuire alla riduzione del consumo di suolo sia sullo studio di un piano d’area su Pedemontana che impedisca che ai lati della strada si costruiscano una serie infinita di capannoni inutili (o utili solo per qualcuno) e vuoti.
 
INSIEME IN RETE NON è un comitato. E’ un coordinamento che ha fatto della TUTELA del Territorio e dell’ambiente il centro della sua azione che supera i localismi e predilige una visione d’insieme.

Un’azione che probabilmente infastidisce qualcuno (a cui evidentemente questi temi non interessano), ma su cui la Rete continuerà a impegnarsi perché ambiente e qualità della vita siano al centro della scelte e della buona politica in Brianza.

La mappa che riassume le problematiche del Bosco delle Querce

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