di Raffaele Introzzi
(in memoria dei nonni mugnai)
Premessa
All’inizio del secolo scorso in Valle Mulini si contavano 16 mulini e 2 torchi attivi, azionati ad acqua. Le macine producevano farine destinate all’alimentazione umana (semola per polenta) e al consumo animale. I torchi consentivano tramite la macinazione dei semi di lino di ottenere un olio di semi. Dopo la schiacciata restava “ùl panèl” che si dava come cibo ai maiali e alle mucche.
Pozzetti Renzo conosciuto anche come “l’ùliatt” iniziò l’attività con il torchio di Corte Pozzetti, prima di trasferirsi a Fino. Un suo torchio fa bella mostra di sé nel nostro Parco comunale. Al vecchio Robbione, prima che ci giungesse la ferrovia, era ubicata una fantomatica “cà de l’oli”.
I mugnai e contadini vivevano in grandi corti pressoché autonome con le abitazioni contigue alle stalle e cascine, con il mulino inglobato tra le mura domestiche, salvo qualche eccezione (ùl murinèl ai Tabalitt). Dalla Pazzea in giù la proprietà residenziale e terriera era appannaggio praticamente di una sola famiglia, la famiglia Tittoni di Desio.
La storia della cascina
Nella corte dei Pozzetti in fondo alla Valle dei Mulini al confine con il comune di Vertemate viveva, tra le altre, anche la famiglia di Pozzetti Lauro (1866 – 1931) sposato ad Amalia Introzzi (1869 – 1955) con 4 figli, tre maschi, Felice (1894 – 1967), Natale (1896 – 1962), Ermenegildo (1906 – 1936) e una femmina, Luigia (1898 – 1990). Poco dopo la fine della Grande Guerra i tre fratelli Felice, Natale ed Ermenegildo riuscirono ad acquistare nel gennaio del 1926 dall’ingegner Antonio Tittoni di Tomaso nato a Roma e domiciliato a Cheren (Eritrea) un vecchio mulino del 1722 con stalla, cascina e appezzamento di terreno su cui costruirono la casa inglobando il mulino. Dei tre fratelli solo Felice proseguì l’attività di mugnaio, mentre Natale si dedicò all’attività agricola, al commercio del vino e continuò l’attività del fratello Gildo, dalla sua scomparsa sino alla fine degli anni cinquanta.
Ermenegildo detto Gildo divenne commerciante di bestiame, in particolare di suini, che acquistava anche in Toscana facendoli arrivare con carro bestiame allo scalo merci (binario morto) dell’attigua stazione FS di Cucciago. E questa Cascina Pozzetti fu da lui utilizzata fino alla sua morte (13.4.1936) e poi dal fratello Natale come ricovero di transito e rifocillamento delle mandrie di maiali, in attesa dello smistamento ai compratori della zona.
Dalla fine degli anni cinquanta l’immobile rimase inutilizzato fino al 1968 quando venne riadattato da due famiglie siciliane, sfollate da Santa Margherita di Belice a seguito del catastrofico terremoto accaduto nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, che ci vissero per alcuni anni in attesa di trovare una nuova casa.
Nel 1990 i proprietari acconsentirono alla richiesta di acquisto avanzata da un artigiano marmista, cedendogli l’immobile ormai vuoto da anni.
L’artigiano per finanziare l’acquisto si affidò ad una terza persona che qualche anno dopo divenne oggetto di indagini giudiziarie e alla fine condannato per associazione mafiosa. Il bene, non completamente pagato dall’artigiano al suo finanziatore, restò intestato al finanziatore e rientrò tra i beni confiscati dall’Autorità Giudiziaria allo stesso.
“L’Agenzia del Demanio con atto del 28 giugno 2002 ha assegnato al Comune di Fino Mornasco il complesso immobiliare confiscato alla criminalità organizzata sita in via Molinetto 8 in località Valle Mulini”.
La fruizione del bene da parte del Comune di Fino presupponeva però il verificarsi di un utilizzo a scopo sociale.
Dopo più di 15 anni finalmente l’Amministrazione comunale è riuscita a produrre un progetto e trovare il finanziamento per il recupero della “Cascina Pozzetti”.
“Il progetto è stato costruito con il Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea in modo che venisse realizzata una sede distaccata dello stesso.
Si è pertanto concretizzata la necessità di proseguire la collaborazione istituzionale tra i due Enti mediante la concessione da parte del Comune di Fino Mornasco al Parco Regionale dell’utilizzo oneroso per 14 anni del piano terra dell’immobile di proprietà comunale, con l’accollo da parte del Comune di Fino Mornasco della quota di finanziamento dell’intervento per la parte non finanziata con contributo regionale.” (Deliberazione della Giunta comunale n. 111 del 30 giugno 2021)
I lavori, iniziati a novembre 2021, dopo una pausa invernale sono ripresi a gennaio 2022 con previsione di terminarli a primavera inoltrata.
Oltre alla sede operativa per le guardie ecologiche volontarie del parco al piano terra, al primo piano verrà realizzato un ampio salone a beneficio della Cittadinanza.
Va comunque ricordato che, contrariamente a quanto erroneamente affermato da qualche organo di stampa, la “Cascina Pozzetti” non è mai stata testimone di riunioni di affiliati alla ‘ndrangheta.
Con l’inaugurazione si chiuderà un’amara vicenda, con la possibilità di volgere lo sguardo, con nuove speranze, verso il futuro.
Valle Mulini, 12 marzo 2022
Intervento comparso su FINO NOTIZIE - Pasqua 2022
Il blog Brianza Centrale ringrazia l'autore per averne autorizzato la pubblicazione.
L'inaugurazione della "Cascina confiscata Valle Mulini" si terrà il 25 novembre 2023 alle ore 10 (per approfondire cliccare qui).
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