lunedì 2 giugno 2014

Passeggiata lungo l'Anello di Capriano


Descrizione del percorso

Per coloro che non hanno ancora avuto la fortuna di apprezzare la bellezza degli ameni paesaggi che fanno da corollario alla frazione brioschese di Capriano, l'escursione consentirà di scoprire alcune emergenze naturali, storiche ed artistiche che fanno delle colline, sul confine con Veduggio e Renate, uno dei contesti più suggestivi e preziosi di tutta della Valle del Lambro e forse dell'intera Brianza.


Si partirà dalla storica Chiesina dei Morti (in memoria di quanti persero la vita nell'epidemia di peste del 1630) risalente all'anno 1729, posta in una eccellente posizione, con un panorama di prim‘ordìne, sulle colline di Inverigo e Lurago, sulle Prealpi larìane, che si spinge fino all‘arco alpino.

A valle, all'ombra di rigogliosi boschi che fasciano ad occidente le alture modellate da antichi ghiacciai, si cela quanto rimane dello straordinario tracciato della storica ferrovia che, fino al primo dopoguerra, collegava la linea ferroviaria  Monza - Molteno Oggiono alle Fornaci di Briosco.

Ormai da molti decenni in disuso, il percorso - che in parte è stato cancellato dalle urbanizzazioni e dalla realizzazione della nuova Valassina - con i suoi ponti, sottopassi e, soprattutto, con i tratti in trincea ed in rilevato, forse anche perchè immerso in una rigogliosa vegetazione, conserva ancora gran parte del suo antico fascino, figlio di storie millenarie, principalmente legate alla secolare estrazione dell'argilla.

Raggiunta Colzano, ci si immerge, da nord, nel verde bacino, un tempo occupato da uno specchio d‘acqua di origine glaciale, della Torbiera dei Cariggi, un'estesa area umida, di circa 5 kmq di estensione e, senza ombra di dubbio, una delle aree naturalistiche e paesistìche, finora, meglio conservate dell'intera Brianza.


Dimora di una ricca avifauna e, conseguentemente, eletto a luogo d‘azione di esperti ornitoligi, questa vasta depressione - dove, intercalate da siepi, filari e piccole macchie di bosco, vaste aree agricole si alternano ad acquitrini, zone umide e ruscelli - riserverà alcune inaspettate quanto sorprendenti eccellenze. Una fra tutte l'incredibile sorgente sotterranea - localmente conosciuta come l’albergo del ginocc - dalle fresche e limpidissime acque ma, al contempo, del tutto invisibile, perchè immersa nelle vaste praterie estive.


Oltrepassata e costeggiata la Bevera di Naresso ed entrati nel Parco agricolo della Valletta, sul colle di Vianò, è successivamente prevista - a cura della locale associazione Amici di San Mauro - la visita guidata all'antica, seppur rivista, chiesa dei Santi Alessandro e Mauro. Citata per la prima volta nel 1565, l'edificio di culto in realtà fu edificato attorno al 1100/1200, nei pressi di un monastero del sesto secolo, che la tradizione vuole fondato da San Mauro.

Dopo aver percorso lo storico sentiero della Strada comunale della Chiesuola ed aver ammirato i maestosi paesaggi dei Cariggi che, al severo cospetto dei Corni, delle Grigne e del Resegone, abbracciano gli inconfondibili profili di Montevecchia e del Monte di Brianza, da ultimo, volgendo a meridione, giunti alla località di Mornatella, l'itinerario si arricchisce di un'altra gemma. E' il dolce verdeggiante versante meridionale del colle di Capriano, dalle praterie punteggiate da sgargianti ed animate fioriture, con tanto di animali al pascolo, che si affaccia sulla Valle della Bevera, riservando vedute e scorci di idilliaca bellezza, al punto tale da richiamare quei paesaggi da cartolina, tipici nei paesi d'oltralpe.

Scarica qui l'articolo sulla "Spada di bronzo" ritrovata a Veduggio (località Bruscò)
(tratto dalla Rivista Archeologica di Como - Anno 1922 - Fasc. 82, 83, 84)
 

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