mercoledì 29 gennaio 2025

Monte San Primo: un progetto che ignora il cambiamento climatico


Il recente aggiornamento del progetto di rilancio turistico del Monte San Primo, situato nel territorio di Bellagio, ha suscitato numerose polemiche. Nonostante alcune modifiche rispetto alla versione originale del 2022, la Comunità Montana Triangolo Lariano e il Comune di Bellagio continuano a puntare sugli impianti sciistici e sull’innevamento artificiale. Il Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’, composto da 35 associazioni, ha espresso una forte critica al progetto, definendolo "assurdo" e contrario alle esigenze ambientali attuali.

Secondo il Coordinamento, il nuovo piano prevede ancora un ingente investimento pubblico destinato allo sci: oltre 2 milioni di euro su un totale di 5.310.000 euro. Tra le opere pianificate vi sono la sistemazione di tre piste baby, la realizzazione di tre tapis roulant, un laghetto artificiale per l’innevamento e nuovi parcheggi per circa 300 mila euro.

Aree boschive dove sono previsti i nuovi parcheggi

Una delle principali critiche mosse riguarda il mancato riconoscimento dell’impatto del cambiamento climatico, che ha già determinato un aumento delle temperature e una riduzione della neve, rendendo sempre meno sostenibile l’investimento negli impianti sciistici. "Questo progetto non tiene conto della realtà climatica attuale né della sostenibilità economica della gestione degli impianti", sottolinea il Coordinamento.

Esempio di tapis roulant

Dal 2022, anno di presentazione del progetto ‘OltreLario’, i cittadini non sono stati coinvolti nelle decisioni, nonostante le possibili ripercussioni sul territorio del Triangolo Lariano. Inoltre, ogni tentativo di dialogo da parte del Coordinamento e di esperti è stato respinto. "Abbiamo ricevuto solo accuse di disinformazione e mistificazione da parte degli amministratori", denunciano le associazioni.

Un altro punto critico riguarda la futura gestione degli impianti sciistici. "Chi si accollerà gli elevati costi di gestione, tra energia, acqua e personale, senza la certezza di temperature adatte allo sci?", si chiede il Coordinamento. Il progetto non include infatti alcuna previsione economica per la gestione post-realizzazione degli impianti.

Dubbi emergono anche sulla ristrutturazione dell’ex colonia Bonomelli, un edificio di grandi dimensioni per cui non è stato previsto alcun piano gestionale. La mancanza di trasparenza nelle spese è un ulteriore elemento di preoccupazione: "Non c’è chiarezza sulla contabilità dei lavori previsti".

Per tutti questi motivi, il Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’ chiede lo stralcio dell’intero comparto sciistico dal piano di rilancio. "Non ha senso investire soldi pubblici in un progetto insostenibile e dannoso per l’ambiente", affermano le associazioni, che criticano anche la prevista realizzazione di nuovi parcheggi con il conseguente abbattimento di un’area boschiva.

Infine, viene sollevata la questione dell’Alpe Borgo, ristrutturata con fondi europei nel 2012 e poi abbandonata. "Perché si continua a sprecare risorse senza una vera pianificazione?", si chiedono gli attivisti.

Il Coordinamento ribadisce quindi la sua netta opposizione al progetto, denunciando il tentativo di trasformare la montagna in un luna park e l’uso discutibile dei finanziamenti pubblici. "Continueremo la nostra battaglia per una corretta informazione e per la salvaguardia del Monte San Primo", concludono le associazioni.

Per maggiori informazioni: bellagiosanprimo.com - Email: info@bellagiosanprimo.com

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