domenica 20 aprile 2025

Il Parco del Meredo a rischio: una riflessione sulla tutela del territorio e il ruolo della cittadinanza

In rosso il percorso della tangenziale di Pedemontana. Tratteggiato il percorso dell'ipotizzato scavalco ferroviario.

Recentemente abbiamo ricevuto un commento (leggi qui) che solleva con forza e lucidità una questione che non possiamo più permetterci di ignorare: la progressiva riduzione del Parco del Meredo a Seregno a causa dei lavori legati alla tangenziale di Pedemontana e ai previsti interventi ferroviari rappresenta un pericolo concreto per uno dei polmoni verdi più importanti della zona.

Come giustamente viene sottolineato, non si tratta solo della perdita di “un po’ di verde”, ma della compromissione di un ecosistema prezioso in un’area già fortemente urbanizzata come Seregno. In un contesto dove l’inquinamento atmosferico, la cementificazione e la frammentazione del territorio avanzano senza tregua, i parchi urbani diventano infrastrutture vitali: migliorano la qualità dell’aria, assorbono CO₂, offrono rifugio alla biodiversità e rappresentano uno spazio insostituibile per il benessere psicofisico delle persone.

Sacrificare una parte del Parco del Meredo in nome dello sviluppo infrastrutturale impone una seria riflessione sulle nostre scelte e sulle priorità della pianificazione territoriale. È legittimo domandarsi se tutte le alternative siano state esplorate con la dovuta attenzione e se i benefici promessi da queste opere siano davvero superiori ai danni ambientali e sociali che provocheranno.

È essenziale che i cittadini siano messi nella condizione di partecipare attivamente ai processi decisionali. Non basta informare: serve coinvolgere, ascoltare, aprire canali di dialogo reale. Le misure di compensazione, laddove necessarie, devono essere concrete, efficaci e sviluppate in sinergia con chi quel territorio lo vive ogni giorno.

Come Brianza Centrale, il nostro ruolo è anche questo: vigilare, documentare e tenere accesa l’attenzione su ciò che accade intorno a noi. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo. Ma crediamo anche che la difesa del territorio non possa essere delegata solo a qualche voce isolata: è la cittadinanza attiva, informata e consapevole a fare la differenza.

Sì, è importante mettere in rete le informazioni. Ma ancora più importante è costruire insieme una rete di persone che non resti a guardare. Il Parco del Meredo non è solo uno spazio verde: è parte della nostra identità collettiva. Proteggerlo significa proteggere la nostra qualità della vita e quella delle generazioni future.

Invitiamo tutti a non abbassare la guardia. A partecipare. A far sentire la propria voce.

Scheda / Il commento ricevuto

È profondamente preoccupante constatare come un'area verde preziosa come il parco del Meredo a Seregno rischi di essere irrimediabilmente ridotta a causa della Pedemontana e dei lavori ferroviari. Questo scenario solleva serie questioni sulla pianificazione territoriale e sulle priorità di sviluppo.

La progressiva erosione di spazi naturali in contesti urbani densamente popolati come la Brianza è un trend allarmante. I parchi non sono semplici "optional" verdi, ma infrastrutture vitali che contribuiscono alla qualità dell'aria, al benessere psicofisico dei cittadini, alla biodiversità e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.

Sacrificare una parte significativa del parco del Meredo in nome di infrastrutture viabilistiche e ferroviarie, pur riconoscendone l'importanza, impone una riflessione critica. Ci si chiede se siano state valutate a fondo tutte le alternative possibili per minimizzare l'impatto su quest'area. È fondamentale che i benefici attesi da tali opere siano attentamente bilanciati con la perdita di un bene comune insostituibile.

La cittadinanza e le amministrazioni locali dovrebbero vigilare attentamente sulle modalità di realizzazione di questi progetti. È cruciale garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, esplorando misure di compensazione efficaci per la porzione di parco che andrà perduta e per la comunità che ne usufruisce.

In definitiva, la riduzione del parco del Meredo rappresenta un potenziale impoverimento del tessuto ambientale e sociale di Seregno. Ci auguriamo che si possa ancora intervenire per limitare i danni e per ripensare un modello di sviluppo che ponga maggiore attenzione alla tutela del territorio e alla qualità della vita dei suoi abitanti.

3 commenti:

  1. Cominciamo ad essere informati sulla tangenzialina etc accedendo sito del comune(se sono riportate le notizie) . Il comune di seregno non solo lui, deve avere il coraggio, se ci crede, di bloccare ora e non fra 3/4 anni, con una specifica variante "anticonsumosuolo" tutte le nuove costruzioni che non siano ristrutturazioni, e chiedere vere e serie compensazioni ambientali

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  2. Primissima cosa da fare, affiggere copia di questo articolo (plastificato) in più punti del Parco. Io ho scoperto per caso questo art. E sono convinta che la maggior parte dei fruitori del Parco non abbia la minima idea della tegola che li attende. Sebbene i tanti terreni recintati di reti arancio in quel di Desio (acquedotto, Quagliodromo) qualcosa dovrebbe dirci. E' una devastazione su larga scala. Tanto per dire, lo svincolo di Pedemontana a Desio (11 ponti, 3 livelli decina di ingressi/uscite) avrà le stesse dimensioni del Parco del Meredo...solo che sarà anche 3 volte in altezza, rende l'idea? Possibile che passi tutto come acqua fresca e solo perchè i soliti noti si mettono in tasca i miliardi del PNRR? Il PNRR non era nato con queste finalità devastatrici e rapaci.

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  3. A poco a poco verrà consumato tutto il parco per soddisfare il solito appetito edilizio di un buon numero di imprenditori. A cosa servirà la pedemontanina? Bisogna che i comuni si sveglino. E’ il solito schifo, senza rimedio.

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