lunedì 21 aprile 2025

Seregno, via Colzani: il tornello del futuro è già qui, ma la metrotranvia no


A Seregno in via Livio Colzani angolo via Milano, nello spiazzo che un tempo accoglieva parcheggi arrabattati, sorge ora una misteriosa costruzione legata alla metrotranvia Seregno-Milano. E fin qui, nulla di troppo strano: i cantieri fanno parte del paesaggio urbano come le buche sull’asfalto e le rotatorie incomprensibili. Ma a far sollevare sopracciglia e interrogativi esistenziali è un dettaglio: un tornello. Già installato. Funzionante? Forse. Necessario? Sicuramente no, non prima del 2028.


Sì, avete letto bene. Secondo quanto dichiarato solo pochi giorni fa dall’assessore Giuseppe Borgonovo durante l’assemblea del Quartiere Sant'Ambrogio, la metrotranvia - quella che doveva essere pronta nel 2026 - è già slittata di 22 mesi, tra ritardi accumulati e varianti che probabilmente includono la ricerca del Sacro Graal nei sottosuoli brianzoli.


Eppure, quel tornello è lì, come un avamposto del futuro, una promessa d’efficienza nel mezzo del nulla. Alcuni dicono che emetta un bip ogni tanto, forse per ricordarci che prima o poi ci sarà davvero qualcosa da timbrare. Altri giurano che se ci passi vicino, ti chiede: “Ha già prenotato il biglietto per il 2028?”

C’è chi vocifera che si stia già valutando una prevendita speciale, stile concerto di Vasco Rossi: “Biglietti metrotranvia Seregno-Milano - Early Access Edition”. I primi dieci che li acquistano avranno diritto a una corsa gratuita entro il decennio successivo, condizioni permettendo.


Nel frattempo, lo spiazzo continua a evolversi con la proverbiale calma da cantiere infinito: un giorno si vedono due operai, il giorno dopo un cartello che spiega che "stiamo lavorando per voi", il giorno dopo ancora... piove.

Il tornello, invece, resiste. Simbolo silenzioso di un progresso che corre con passo da bradipo. Anzi no, da bradipo con l’influenza.


Nel dubbio, consigliamo a tutti di iniziare ad allenarsi: tre anni passano in fretta, e non vogliamo certo farci trovare impreparati quando finalmente ci verrà chiesto di avvicinare il biglietto al sensore.

Nel 2028, ovviamente. Se va bene.

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