sabato 31 marzo 2012

Sabato 31 marzo 2012: Sit-in davanti alla Harlan di Correzzana per salvare i macachi


Gli animalisti: «Non molliamo Salveremo i macachi»
In marcia verso Correzzana. Sabato grande sit-in davanti alla Harlan


articolo di Antonio Caccamo - tratto da il Giorno del 30/3/2012


La quarantena è finita. Ora che ne sarà delle scimmie di Correzzana? I 104 piccoli macachi sono ancora rinchiusi nelle gabbie della Harlan. Ma da domani sono «pronti» per essere spediti nei laboratori di vivisezione che li hanno richiesti. Pronti a combattere perché questo non accada ci sono gli animalisti. Sabato 31 marzo torneranno con striscioni, tamburi e fischietti nel paese brianzolo decisi a liberare le scimmie. Non solo. L'associazione «Io non ho paura» ha «formalizzato» la proposta di acquisto dei macachi: «Quelli della Harlan non ci hanno neppure risposto», dice Susanna Chiesa, presidente di Freccia 45, che il 21 febbraio ha avuto la soffiata del carico di macachi diretto in Brianza scaricato all’aeroporto di Roma Fiumicino da un aereo dell’Air China. «Questo silenzio ci preoccupa. Tutte le promesse fatte dai politici sino ad oggi sono state vane: i macachi non sono stati comprati e non sono salvi».

I militanti animalisti sono già in marcia verso Correzzana: «Ci siamo dati apppuntamento alle 11 - dice Chiesa -. Organizzeremo un sit-in di protesta fuori dall’azienda e poi sfileremo in corteo verso il municipio. Hanno aderito più di 20 associazioni. Ci sarà il fronte aninalista al gran completo. Noi non molliamo. Non ci rassegniamo all’idea che queste creature innocenti finiscano la loro vita sui tavoli della sperimentazione tra indicibili sofferenze». Dalla Harlan Laboratories Inc di Indianapolis (Stati Uniti), 3.000 dipendenti sparsi in 12 Nazioni, tutto tace. Intanto Michela Vittoria Brambilla, da animalista, è pronta a comprare i macachi.

«Sono ben consapevole che la somma eventualmente richiesta sarebbe molto alta - si parla di circa 2.000 euro ciascuno -, ma considero che siano soldi ben spesi se possono servire per donare la libertà a queste sfortunate creature. Avevo fatto la richiesta già al presidente David Broecker e avevo ottenuto la garanzia che intanto i 796 macachi che avrebbero dovuto completare la maxi importazione della Harlan non sarebbero più arrivati. Questo è stato un primo risultato davvero importante e che non va dimenticato: se non avesse assecondato la nostra richiesta, ora ci troveremmo con 900 macachi al posto di 104 in quel capannone».

Aveva posto anche un’altra questione al presidente della Harlan: la possibilità di entrare a documentare con le telecamere le condizioni delle piccole scimmie. Ma su questa richiesta e su quella di acquistare i macachi «Broecker non poteva prendere una decisione al momento - trattandosi di una multinazionale i passaggi sono complessi - ma mi aveva garantito che una volta tornato a Indianapolis, mi avrebbe fatto pervenire una risposta ufficiale per queste due richieste. Da allora, sono in attesa. Gli ho già scritto tre volte - l’ultima ieri - per sollecitarlo, ma ancora nulla e la quarantena giunge al termine».

«Tanti italiani - aggiunge l’ex ministro - seguono con angoscia la vicenda, così come sono addolorati per il destino dei cani di Green Hill. Così chiedono che “venga fatto qualcosa”. Ma tutto quanto possibile è stato già fatto. Non solo perché ho addirittura chiesto di acquistarli al prezzo che avrebbero presentato ai loro clienti, ma anche e soprattutto perché ho utilizzato le opportunità che il mio ruolo mi garantisce per scrivere la norma di legge che potrà mettere fine per sempre a queste vergogne nazionali. Questa norma è contenuta nell’articolo 14 della legge comunitaria sulla vivisezione, che attende l’ultimo passaggio al Senato. Il testo prevede il divieto di allevare cani, gatti e primati destinati alla vivisezione su tutto il territorio nazionale».

«Le insidie ci sono. Ma non credo che i senatori, dopo che la Camera e i ministri della Salute e delle politiche comunitarie hanno già dato parere favorevole, si permetteranno di andare contro il volere della stragrande maggioranza degli italiani che, grazie ai media, ora sono al corrente della vicenda e la seguono con il fiato sospeso». La Brambilla si augura «che la Regione Lombardia approvi in fretta la legge che contiene le medesime previsioni e che ho presentato insieme al presidente Formigoni qualche settimana fa. Rappresenta uno strumento ancora più veloce della legge dello stato, per fermare questi traffici di morte che alimentano una pratica che deve essere finalmente superata».

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