domenica 18 marzo 2012

Erba: "Un altro mondo è possibile" con Marcelo Barros, Piercamillo Davigo e Diego Parassole

“La terra elargisce i suoi frutti, 
e questi non verranno mai a mancare se solo saprete riempirvene le mani.
E’ nello scambio di beni della terra che troverete l’abbondanza e sarete saziati.
Tuttavia se lo scambio non viene fatto  con amore e generosa giustizia 
condurrà alcuni all’avidità ed altri alla fame.”
(Gibran Kahlil Gibran – Il Profeta)



L'iniziativa "Un altro mondo è possibile", promossa dalla Società Cooperativa di Commercio Equo e Solidale e Finanza Solidale Shongoti Onlus di Erba, giunge alla sua quarta edizione.


Programma:

Mercoledì 4 aprile 2012 
Marcelo Barros – L’uso evangelico dei beni della Terra
Sala Isacchi  - Erba Casa Prina P.zza Prina 1 - ingresso libero

Venerdì 4 maggio 2012
Piercamillo Davigo – I costi economici della corruzione
Sala Isacchi  - Erba Casa Prina P.zza Prina 1 - ingresso libero

Martedì 22 maggio 2012
Diego Parassole – spettacolo teatrale
Teatro Excelsior - Erba Via Diaz 5 – ingresso € 10,00

Prevendite: Shongoti Onlus Via Mazzini 40 Erba, Libreria Colombre Via Plinio 27 Erba, Libreria di Via Volta 28 Erba, Erbalibri Corso XXV aprile 45 Erba, Noivoiloro Via del Lavoro 7 Erba, Bar Fontana Corso XXV aprile 123 Erba, Mondo Equo Via Cattaneo 29 Lecco, Garabombo Via Milano 58 Como, Il Ponte Via Carcano 10 Cantù, La Carovana del Sale Via Risorgimento 36 Mariano Comense.

Per contatti: Pierluigi Cogliati 3356700766 thomas.sankara@davide.it
L'iniazitiva ha ricevuto il patrocinio del Comune di Erba

Scheda:

Marcelo Barros, 67 anni, è un monaco benedettino brasiliano, biblista e teologo della liberazione fra i più stimati a livello internazionale, priore del Monastero dell'Annunciazione, da lui fondato trenta anni fa, a Goiás Velho, nello Stato brasiliano di Goiás vicino al Mato Grosso. Entra nel monastero benedettino di Recife a 18 anni dove è ordinato sacerdote nel 1969 dall'arcivescovo dei poveri, dom Helder Camara, di cui è stato stretto collaboratore per quattro anni soprattutto sui temi della pastorale giovanile, della pastorale indigena e dell'ecumenismo. E’ stato inoltre per otto anni referente della pastorale della terra dove ha potuto rendersi conto delle condizioni di estrema povertà ed emarginazione dei contadini rurali e ha sostenuto le battaglie del movimento “Sem terra”. E' stato tra i fondatori del CEBI, centro studi biblico, membro della Commissione Pastorale della Terra e della Comunità Ecclesiali di Base che sono espressioni della Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani. Ogni settimana scrive un articolo per vari quotidiani brasiliani su spiritualità e le sfide della vita. Marcelo Barros ha scritto trenta libri sui temi della spiritualità, della pace, della giustizia e delle sfide che attanagliano la Chiesa. Nel suo ultimo libro “Ecologia e Spiritualità” si occupa dei beni della Terra per dire che essi sono sotto la protezione dei profeti, per cui oggi le politiche che vorrebbero appropriarsi delle fonti fondamentale della vita sono politiche che vanno contro Dio ancor prima che contro gli uomini. Sono ingiuste, inique, maledette dai profeti.

Piercamillo Davigo (Candia Lomellina, 20 ottobre 1950) è Consigliere della Corte di Cassazione. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Genova è entrato in Magistratura nel 1978. Ha iniziato la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Vigevano; poi, dal 1981, è divenuto Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove si è occupato in modo particolare di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione. In questo contesto ha fatto parte, a partire dal 23 maggio 1992 insieme ad Antonio Di Pietro, Gerardo D'Ambrosio, Francesco Saverio Borrelli, Gherardo Colombo, Ilda Boccassini, Armando Spataro e Tiziana Parenti, del pool di Mani Pulite dove era considerato la mente giuridica. È stato poi eletto nel parlamentino dell'Associazione Nazionale Magistrati e successivamente è divenuto Consigliere della Corte d'Appello di Milano. Dal 28 giugno 2005 ricopre il ruolo di Giudice alla Corte Suprema di Cassazione. Ha scritto vari libri, di taglio prevalentemente scientifico. Fra i testi di divulgazione si ricordano, in particolare, "La Giubba del Re - Intervista sulla corruzione", scritto in collaborazione con Davide Pinardi, e "La corruzione in Italia - Percezione sociale e controllo penale", scritto con Grazia Mannozzi.

Diego Parassole, comico affermatosi con la trasmissione televisiva Zelig, nasce ad Alessandria nel 1963. Studia Veterinaria fino a quando un giorno, visitando un criceto, si rese conto che il roditore, anche se ammalato, rideva. Lo disse al professore che, a sua volta, gli rise in faccia. Disperato raccontò la cosa ai genitori che risero fino alle convulsioni. Il giorno dopo Diego decise di fare il comico. Così studia danza a teatro presso la scuola Bella Hunter di Torino. Anche qui, alla fine del corso, gli fanno capire che come ballerino fa veramente ridere. Per dispetto si diploma alla scuola di arte drammatica Paolo Grassi di Milano e debutta per la prima volta nel 1990 con lo spettacolo “Trigomiri” convinto di aver scritto una tragedia. Ma la gente ride. Da allora Diego fa finta di niente e dice di avere il cabaret nel sangue. Racconta, critica, osserva, si indigna e soprattutto diverte e continua a far ridere tutti. Nello spettacolo affronta una serie di tematiche legate all'ambiente e all'ecologia in modo divertente. La sua comicità è in grado di miscelare risate e informazioni, battute e cronaca, realtà e finzione, costruendo un percorso che permette di arricchire la coscienza sociale degli spettatori. Comico e umorista di impegno, Parassole ci ha abituato a spettacoli di contenuto sociale, ecologico e umano. Così come  lo sono stati nel tempo i suoi interventi televisivi. Parassole ha dimostrato di essere uno dei pochi comici italiani capace di unire l’umorismo elementare e quotidiano con argomenti difficili, scientifici a volte persino tecnici. Lo spettacolo parla di questo. Di come continuiamo a sopravvivere ascoltando più la pubblicità  che il medico. Di come mangiamo ogni giorno il doppio di quello che ci serve. Di come, così facendo, creiamo un mondo dove da una parte si muore d’indigestione e dall’altra di fame. Il monologo di Parassole si pone delle domande su quello che potrebbe essere il nostro futuro. Che probabilmente sarà complicato ma certamente molto ridicolo, dove rischiamo di avere telefonini tecnologicamente avanzati che ci permetteranno di chiamare gli amici in multiconferenza per dir loro: “Cavolo, anche oggi niente da mangiare!” Certo, questo dipenderà anche molto dalle scelte che faremo. Parassole ci propone di farle col sorriso sulle labbra. Perché imparare a ridere di noi stessi e dei nostri comportamenti poco pensati, può allungare la vita.

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