Chissà quante volte ci siamo passati, probabilmente domandandoci il perché di quella via a zig-zag e non facendo caso a quel vecchio edificio sull'angolo. Difficilmente avremo pensato di passare da una cascina con più di tre secoli di vita alle spalle. Stiamo parlando delle vie Foppa e Cimabue, andando dal centro di Seregno verso il Ceredo, e la cascina in questione si chiamava Donetta o Donnetta, conosciuta più avanti anche come Cassinetta.
E' classificata dalla Regione Lombardia tra i beni culturali esistenti a Seregno, anche se nella scheda relativa si dice che la prima notizia risale al 1896, mentre in realtà è di quasi due secoli prima (o forse anche di più, se si andasse a cercare tra documenti più antichi). La troviamo registrata nelle mappe del catasto teresiano, risalenti al 1722, quando constava di tre edifici, uno a sud e due a nord dell'attuale via Cimabue.
Catasto Teresiano - 1722 |
La cascina Donetta dunque è probabile che risalga al '600. Non siamo esperti di antica architettura rurale - e quindi potremmo anche essere smentiti - ma la porzione di edificio all'angolo tra le vie Foppa e Cimabue (sul lato sud di questa), con la sua struttura massiccia e la ridotta finestratura, ci sembra plausibile che risalga a quell'epoca.
Addossata a questa, a ovest, è stata edificata una parte più elevata, di 4 piani, evidentemente più recente, così come più recenti sono il fienile vicino e un edificio a sud di questo. Tutte queste costruzioni risultano però nel catasto di metà '800.
Catasto Lombardo Veneto - 1856/1873 |
Nel catasto teresiano si parla di una casa delle Reverende Madri di Meda (il ricco e potente monastero di San Vittore), una di Vittore Mariano di Donetta e una del Beneficio del Prete Antonio Giusano. Ma ovviamente nè le monache nè il prete abitavano lì.
Catasto Teresiano - 1722 |
Ambito di trasformazione ATm-3 - PGT Seregno - 2014 |
Di certo Seregno nel passato (anche più recente, vedi la ristrutturazione di Palazzo Castelli) non ha mostrato un grande rispetto per le sue antiche vestigia, di cui ormai rimane ben poco; appunto per questo è importante preservare e valorizzare nel miglior modo possibile quello che è rimasto.
Palazzo Castelli - La facciata su via Leonardo da Vinci prima dell'intervento. Si possono notare diversi tipi di inferriate, segno della presenza delle antiche carceri pretoriali del XVIII secolo. |
Palazzo Castelli - La facciata dopo l'intervento |
Curiosità:
Alla fine degli anni '20 dello scorso secolo, due locali di Cascina Donnetta furono sede di una scuola rurale, come risulta dall'Archivio Storico del Comune.
Alla fine degli anni '20 dello scorso secolo, due locali di Cascina Donnetta furono sede di una scuola rurale, come risulta dall'Archivio Storico del Comune.
Testo di Chiara Ballabio
Fotografie di Zeno Celotto
© riproduzione riservata
Riferimenti bibliografici:
Seregno. Una comunità di Brianza nella storia (secoli XI-XX). A cura di G. Picasso e M. Tagliabue - Seregno 1994
Bell'articolo complimenti. Quanto a Cascina Donetta
RispondiEliminalancerei una petizione contro quanto previsto dal PGT.
GC
Questa è l'ennesima prova di come questa giunta leghista e forza italiota trascuri i beni esistenti ed i tesori storici della tradizione storica seregnese. I valori padani?? il sindaco mariani che è anche assessore alla cultura che ne sa di cultura, beni architettonici, valori storici....tutto già esistente.....non costa niente se non conservare e valorizzare!!! Se questo sindaco leghista candidato in Europa portasse la stessa competenza ed interesse in Europa.....povera Europa!!!!
EliminaSe lo scopo della Lega è quello di distruggere l'Europa potrebbe essere la persona giusta (visto come ha ridotto Seregno)
EliminaRingraziamo GC per i complimenti e per il suggerimento. Lo scopo di questo post ed in generale di questo blog è quello di condividere e diffondere conoscenze ed informazioni in quanto riteniamo che questo sia uno dei modi per difendere il nostro territorio. L'osservazione per la tutela di cascina Donetta è stata presentata, oltre che dalle associazioni ambientaliste, anche da altre associazioni. Ci auguriamo che su questo punto si possa intraprendere un'azione comune.
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