Pedemontana - Lo svincolo di Meda |
Comunicato stampa di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Dai microfoni di Radio Popolare, mercoledì 30/04/2014, il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha lanciato un messaggio inequivocabile, “Pedemontana è un’opera inutile” e si è pronunciato a favore di una scelta intelligente, fermare l’opera lì dove è arrivata. Pisapia, che parla da amministratore attento in primo luogo ai bisogni della comunità locale, fa questa affermazione dopo aver ammesso di aver dovuto sospendere i lavori per la realizzazione di nuove fermate della metropolitana 4 e 5, nell’interesse della città e in vista dell’evento EXPO 2015. Le cose avrebbero potuto andare in modo diverso, ma meglio ammettere la verità: non ce l’abbiamo fatta, fermiamoci e lavoriamo con quello che c’è.
L’affermazione del Sindaco di Milano ha scatenato una sassaiola: ha inveito contro di lui il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il Ministro Lupi, il segretario regionale del PD Alfieri, ha di nuovo fatto sentire la sua voce Raffaele Cattaneo, attuale presidente del Consiglio Regionale e ha parlato anche Marzio Agnoloni, amministratore delegato di Pedemontana.
Per non farsi mancare niente il 3/05/2014 sulle pagine de Il Cittadino anche il Sindaco di Meda si è unito al coro, proclamando che Pedemontana è un'opera essenziale per la Lombardia e per l'EXPO e deve essere terminata. Perché anche il Sindaco di Meda si sente in dovere di intervenire e in questo modo? Viene il sospetto che il suo intento sia quello di dare supporto a chi, a mezzo delle “grandi opere”, ha ridotto il paese a un deserto di asfalto e di cemento. Non è questo che chiediamo ai nostri amministratori.
Ai nostri amministratori chiediamo il coraggio di dire la verità, anche se è difficile.
Difficile ammettere davanti ai cittadini che è stato fatto un errore, che la programmazione economico-finanziaria non ha tenuto conto dei dati di realtà e che, a metà strada, si scopre che non sarà possibile compiere quello che si era promesso.
Difficile dire che la Pedemontana oltre ai danni già fatti sulla tratta A (Bosco della Moronera sventrato), comprometterà nella B1 il Bosco del Battù e le aree agricole coltivate di Lentate e Cermenate e riverserà altro traffico veicolare sulla ex SS35.
Ma è l’unica cosa che i cittadini e le cittadine chiedono oggi: la verità.
E’ il momento di uscire dalla dicotomia “Pedemontana sì” o “Pedemontana no”: non è più questo il punto.
Il punto è constatare con realismo e umiltà lo stato in cui si trova l’opera, i danni che sono stati fatti e l’impossibilità di procedere secondo il piano previsto inizialmente. Così come ha proposto sensatamente il Sindaco di Milano alla sua città, così come stanno proponendo alcuni Sindaci della nostra provincia, tra cui Seveso e Desio e i loro consigli comunali.
Per congiungere Lomazzo a Lentate quello che Pedemontana prospetta è una striscia d’asfalto, priva di opere accessorie e di connessione, e come per la tratta A, priva di qualsivoglia compensazione ambientale. Tutto il resto verrà rimandato a dopo l’Expo, ma nel frattempo si metteranno le premesse per aprire i cantieri nella zona di Meda, Seveso, e Cesano Maderno dove insiste il problema diossina e dove, pur essendo annunciato ormai a breve il progetto esecutivo, non è ancora stata realizzata la caratterizzazione del suolo per verificare il livello di contaminazione da TCDD, come chiesto dal CIPE e dalla mozione approvata dal Consiglio Regionale Lombardo.
Quale sarebbe il vantaggio per le comunità locali? I venti minuti di risparmio temporale da Malpensa ad Orio al Serio o il pedaggiamento di una strada attualmente libera e l’aumento del tempo di percorrenza tra Lentate e Milano?
Basta con questa falsificazioni, si rifletta e si fermi questa autostrada inutile.
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