Intervento del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
Giovedì 24 aprile 2014 si è tenuto a palazzo Lombardia di Milano un incontro tra l’assessore all’ambiente Claudia Terzi, i tecnici regionali del Settore Parchi, i responsabili del Parco Groane e del PLIS Brughiera Briantea e i Sindaci dell’area della Brughiera.
Motivo dell’incontro era di esporre quali possono essere gli sviluppi futuri per la proposta di tutela delle aree della Brughiera a mezzo dell’applicazione delle normative regionali sui Parchi, come richiesto, ad oggi, da dodici Comuni del territorio.
Le ragioni che hanno portato a questo incontro possono essere così riassunte:
- Rispondere ad una richiesta pervenuta a Regione Lombardia da parte di 12 Amministrazioni Comunali attraverso una delibera di Consiglio, per riaprire un confronto sull’istituzione di una tutela regionale sui propri territori a verde della Brughiera.
- Dare seguito ad alcuni incontri precedenti che si sono tenuti in Regione con alcune Amministrazioni Comunali che si sono rese disponibili a farsi da tramite con il territorio per chiedere l’avvio di incontri sulla tematica del Parco Regionale.
- Verificare i motivi per cui gli altri 12 Comuni non hanno ancora deliberato per l’istituzione del Parco Regionale, ovvero se ciò dipende da una precisa volontà politica, dalla necessità di ulteriori informazioni sulle procedure o da altre richieste da sottoporre alla Regione su questo tema.
- Mettere, in questo primo incontro, il Parco Regionale delle Groane, ente già esistente, a confronto con le Amministrazioni Comunali della Brughiera per sciogliere possibili dubbi o per rispondere a eventuali quesiti in ordine procedurale o economico.
Causa mancanza di fondi, infatti, le attuali politiche regionali in materia sono ora improntate ad escludere la nascita di nuovi Parchi Regionali, mentre sono invece molto favorevoli sia all’accorpamento tra loro di enti di tutela di aree a verde sia al loro ampliamento, con l’inserimento di nuove aree attualmente non tutelate dalla legge regionale sui parchi.
Proprio questo sarebbe, per Regione Lombardia, il caso delle aree della Brughiera.
L’assemblea si è conclusa con l’assunzione di alcuni impegni delle varie figure Istituzionali presenti con l’obiettivo di riprendere i lavori dopo la tornata elettorale di maggio in cui sono coinvolti anche alcuni Comuni della Brughiera.
Questi gli impegni principali assunti:
- Entro il mese di Giugno 2014 gli uffici del Parco Groane predispongono un prospetto economico di spesa per i comuni della Brughiera chiedendo i dati alle varie Amministrazioni per procedere con i calcoli necessari.
- Regione Lombardia valuta quali dovranno essere i passaggi burocratico- amministrativi che i Comuni dovranno recepire per l’adesione ufficiale al progetto di legge regionale di tutela delle aree a verde individuate.
- A fine Giugno 2014 l’assessorato convoca di nuovo tutti i 24 sindaci per istituire il Tavolo Operativo per iniziare i lavori per l’istituzione del Parco Regionale Groane-Brughiera.
Non va però nascosto che tale incontro è stato “ostaggio” di un attendismo – per noi del Comitato incomprensibile e ingiustificato - di una parte di sindaci che, adducendo motivazioni varie, hanno cercato, come purtroppo già accaduto in precedenza, di rimandare qualsiasi decisione in merito.
Decisioni che, come Comitato, riteniamo debbano essere prese al più presto se si vuole finalmente dimostrare con i fatti di avere davvero a cuore la tutela dei territori della Brughiera.
La sfida che ci attende (ma che soprattutto attende le Amministrazioni Comunali) è quella di saper orientare e trasformare a beneficio del territorio quella che oggi può sembrare una difficoltà - l’accorpamento ad un Parco esistente, le Groane - assumendone gli aspetti positivi. Aspetti che possono modificare l’attuale condizione, problematica rispetto al livello di tutela territoriale, in una nuova opportunità per i comuni.
Abbiamo sempre pensato come Comitato “in tempi non sospetti” che l’area della Brughiera non poteva essere considerata come un’entità separata dai sei Parchi che la circondano. Anche nel nostro programma di escursioni abbiamo sempre lo sguardo rivolto ai territori a verde confinanti con la Brughiera.
Forse il fatto di considerare queste aree da proteggere come facenti parte di un unico sistema verde potrebbe essere la carta vincente per il futuro dei nostri territori.
Da alcuni viene dichiarato che “i territori delle Groane sono completamente diversi da quelli della Brughiera”.
Tale affermazione è assolutamente infondata e nasconde solo una forma poco attuale di particolarismo territoriale o, come si diceva una volta, di miope “campanilismo”.
Infatti, Groane e Brughiera hanno la medesima origine geologica prodotta dalle fasi fluvioglaciali che hanno generato territori con le stesse caratteristiche morfologiche, a formare il Pianalto, elemento comune ai due ambiti che produce caratteristiche naturalistiche analoghe. Sono entrambe aree che hanno vissuto l’attività estrattiva e di lavorazione dell’argilla e quindi con una storia produttiva simile. Presentano aspetti naturalistici simili anche se alcuni ambienti naturali si sono conservati meglio nella Brughiera. Certo è che se si aspetta ancora molto nel tutelare questi territori, il rischio è di perdere anche questa particolarità della Brughiera.
Tenuto conto di ciò, in tutti gli incontri, i componenti del Comitato per il Parco Regionale, hanno più volte evidenziato che il territorio cui fa riferimento la Brughiera è un territorio che ha una propria specificità e che questa sarebbe meglio valorizzata nell’istituzione di un ente di gestione autonomo regionale teoricamente composto da 24 comuni.
Questo, di fatto, è stato l’obbiettivo fino ad oggi rincorso, ma, come esposto durante gli incontri, esso è risultato non essere più una priorità di Regione Lombardia che sostiene invece la strada dell’accorpamento della Brughiera ad altro ente parco regionale.
Il Comitato ribadisce comunque che la soluzione più adeguata alla “questione Brughiera” era l’istituzione di un Parco Regionale specifico come prospettato e deciso da ormai trent’anni!
Ma proprio per l’indecisione o la contrarietà dimostrata in questi decenni da parte di alcune amministrazioni (locali, provinciali o regionali) che non hanno saputo cogliere l’occasione, alla fine degli anni novanta, di istituire una tutela su questo parco quando ciò era possibile, si ritiene indispensabile ora proseguire seguendo e incalzando l’indirizzo prospettato da Regione Lombardia per l’accorpamento ad altro ente senza ulteriori indugi o “finte” delusioni.
L’obbiettivo deve essere quello della tutela e della gestione Regionale di queste ultime aree verdi a nord di Milano e ai piedi delle Prealpi, indipendentemente da come si chiamerà il parco o da dove sarà collocata la sede (o le sedi) amministrative dello stesso.
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