martedì 25 aprile 2023

NO Canturina Bis: "Quanto preoccupa il Coordinamento?"

Il presidio No Canturina Bis a Figino Serenza dello scorso anno. Foto di Alberto Colombo

di Sofia Castoldi e Matteo Aiani per il Coordinamento per una mobilità sostenibile – no Canturina Bis


Quanto preoccupa il Coordinamento?

Questa è la domanda che è sorta spontanea a tutte noi, la scorsa settimana, quando a due membri del Coordinamento sono stati notificati due decreti penali di condanna, per aver acceso dei fumogeni durante la manifestazione No Canturina Bis del 29 aprile 2022.

Ripercorriamo i momenti per chiarire quanto successo e per provare a spiegare con che cosa ci stiamo confrontando.
Il 29 aprile dello scorso anno, come Coordinamento per una mobilità sostenibile – no Canturina Bis, abbiamo chiamato un presidio nel piazzale davanti al comune di Figino Serenza.


L’obiettivo era quello di far sentire la nostra voce ai consiglieri comunali, che quella sera erano chiamati a votare una delibera per approvare il tracciato “Gronda”, quello che vedrebbe la Canturina Bis attraversare la Valle della Serenza all’altezza della Cascina Moia.

Ci ricordiamo di questo presidio come di una manifestazione pacifica, in cui ci siamo trovati insieme uniti, per protestare contro un inutile progetto ecocida, un ulteriore devastazione dei nostri territori già oppressi da cemento e traffico.

La condanna riguarda l’accensione di due fumogeni durante il corso del presidio: questo è possibile grazie al Decreto Sicurezza 2 di Salvini, che punisce «chiunque, nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, lancia o utilizza illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone [...], razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo». La pena prevista dalla legge è la reclusione da uno a quattro anni.

Noi siamo sicuri che durante la nostra manifestazione accendendo due fumogeni in uno spazio aperto e in un punto chiuso al traffico non abbiamo messo a repentaglio la sicurezza e tanto meno arrecato alcun danno di qualsivoglia natura. Questo ci pare evidente nel momento in cui l’accensione dei fumogeni è stata unicamente una coreografia funzionale a scattare una fotografia del presidio davanti al comune.
L’accensione dei fumogeni insomma non ha costituito un concreto pericolo per l’incolumità di nessuno, come si può vedere dalle foto e dai video di quel presidio.

Fonte immagine: ComoZero (cliccare qui)

La domanda con cui abbiamo iniziato questo comunicato non è una domanda di stupore, quanto piuttosto un interrogativo politico: quanto preoccupa il Coordinamento? E che cosa preoccupa del Coordinamento?

Possiamo ben vedere che l’attacco e la repressione nei confronti dei movimenti ecologisti si fa sempre maggiore e sproporzionata (esattamente in questi giorni in parlamento si è discusso di una legge volta a creare la figura dell’eco-vandalo). In un clima politico sempre più opprimente e sordo, questa volta è toccato al Coordinamento. Ma rimangono le domande: quanto preoccupa un presidio di protesta, e soprattutto per che cosa preoccupa?

Un anno fa, all’indomani del presidio sotto il comune di Figino Serenza, scrivevamo orgogliosi che «il nostro Coordinamento è nato per proporre mobilità sostenibili, per proporre nuovi modi di pensare le relazioni sociali, e ieri sera lo abbiamo fatto ancora, tutte insieme, divertendoci. Non eravamo pochi e non saremo di meno.»

Il Coordinamento esprime massima solidarietà, vicinanza e compattezza alle due persone denunciate. Ciò che tocca uno, tocca tutti e tutte. La repressione non ci fermerà, e continueremo a lottare e a cercare un dialogo contro la realizzazione della Canturina Bis e per una mobilità sostenibile.

Il Coordinamento per una mobilità sostenibile – no Canturina Bis  è composto da:

Arci Como, Amici della Brughiera Mariano, Associazione Calnach Cremnago di Inverigo, Associazione ChiaraBib, Associazione Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Associazione Demas Da Fa, Associazione Il Gambero, Associazione L'Ontano, Associazione Le Contrade Inverigo, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Comitato No alla Strada nel Parco, Comitato pendolari Como-Lecco, Comitato Sentiero Pedemonte Como-Lecco, Fridays For Future Como, Fridays For Future Cantù, Gruppo Naturalistico della Brianza, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, Legambiente Cantù, Legambiente Seregno, Legambiente Seveso, Sinistra e Ambiente Meda, Unione degli Studenti Como, We For The Planet.

Sull'argomento è intervenuto anche il gruppo "Sinistra e Ambiente - Meda" con il seguente comunicato:


Il Coordinamento per una Mobilità Sostenibile - No Canturina Bis si occupa da tempo del progetto della Canturina bis, una strada che, se realizzata, andrebbe a compromettere pesantemente aree di pregio facenti parte del Parco regionale Groane-Brughiera. Da più anni si informa la cittadinanza, creando consapevolezza con incontri pubblici, manifestazioni, presidi, si produce documentazione e proposte per una mobilità differente, si partecipa e si promuovono incontri con le Istituzioni per portare le ragioni della contrarietà a questa strada. Opposizione ma anche ricerca di confronto istituzionale, con proposte sulla Mobilità Sostenibile e argomentazioni basate sull'analisi documentale affinchè si receda da un progetto dispendioso ed impattante per l'ambiente che comunque non risolverà i problemi viabilistici del territorio canturino e marianese. Questa lotta ambientalista, il metodo praticato, la presenza e l'insistenza con cui il coordinamento lavora, infastidisce. Ecco dunque, a distanza di un anno dalla mobilitazione a Figino Serenza (29 aprile 2022) che ha avuto ottimo seguito e partecipazione, arrivare un provvedimento giudiziario per due attivisti del coordinamento, accusati di aver acceso due fumogeni per una coreografica foto di gruppo. Sull'argomento il Coordinamento ha giudicato necessario diffondere un comunicato stampa (riportato sopra) preciso e chiaro che esprime solidarietà e vicinanza ai due attivisti e che ben evidenzia il maldestro tentativo di spostare questa vertenza sul terreno dell'ordine pubblico.


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