Riceviamo e pubblichiamo.
(dc) - Seregno incassa un altro riconoscimento per il suo Piano Clima e può certamente festeggiare. Dopo il premio ricevuto a Padova poche settimane fa, il progetto ha conquistato anche il Premio Nazionale Innovazione e Sviluppo Next Generation 2024, organizzato da ANCI Piemonte sotto il prestigioso patrocinio del Parlamento Europeo, di ministeri italiani e della RAI. Insomma, una sfilata di medaglie che brilla di successo.
Il sindaco Alberto Rossi, giustamente soddisfatto, ha condiviso il momento su Facebook, ricordando come tutto sia nato dalla necessità di reagire agli eventi estremi del 2023: la grandinata e la tromba d’aria che hanno scosso la città. L’orgoglio c’è, la visione pure. Ma manca ancora un elemento fondamentale: il confronto pubblico e partecipato, annunciato mesi fa e rimasto per ora solo sulla carta.
In un’intervista su LinkedIn, Rossi ha descritto le ambiziose misure previste dal Piano Clima: depavimentazioni per migliorare il drenaggio, aree allagabili per contrastare le inondazioni e piantumazioni per mitigare le isole di calore. Un modello di progettazione urbana avanzata, combinato con l’intento di sensibilizzare e coinvolgere la comunità. Parole che suonano bene e che giustamente hanno attirato l’attenzione dei giudici dei premi.
Eppure, qualcosa non torna. Le presentazioni pubbliche, promesse durante l'incontro iniziale dello scorso giugno, non si sono ancora tenute. I cittadini, teoricamente il cuore pulsante di un piano così inclusivo, non hanno avuto modo di partecipare, ascoltare, proporre o sentirsi davvero parte del progetto.
Il sindaco rassicura: alcune attività partiranno presto, soprattutto nelle scuole, e il bilancio 2024 prevede risorse destinate alle prime azioni concrete. Bene, anzi benissimo. Ma l’impressione è che i premi abbiano viaggiato più veloci delle attività sul campo.
In fondo, il Piano Clima è un’opera tanto necessaria quanto innovativa. Merita il successo, ma ancor di più merita di essere vissuto dai cittadini di Seregno. Tra un premio e un altro, la vera vittoria sarà portare il progetto nelle piazze, nei quartieri e, perché no, sui tavoli delle discussioni partecipative promesse.
Per ora, Seregno può lucidare i suoi trofei. Ma chissà, forse è il caso di spolverare anche le agende per fissare qualche data di incontro con i suoi abitanti.
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