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Immagini tratte dalla relazione presentata dall'ing. Monguzzi, scaricabile qui |
Durante l'assemblea pubblica del 22/07/2025 a Seregno sui lavori della Pedemontana Lombarda, l’ing. Monguzzi ha illustrato il progetto della Tangenziale di Meda, con particolare riferimento al tratto terminale che attraversa il Parco del Meredo, parte del Parco GruBrìa. Ma dietro la facciata tecnica della presentazione emerge un uso strumentale e fuorviante dei dati, volto a minimizzare un impatto tutt’altro che trascurabile.
L’area interessata dal tracciato è di 10.800 mq, ma viene presentata come solo lo 0,25% della superficie del Parco GruBrìa a Seregno (4.253.900 mq), e addirittura come 4 milionesimi dell’intera superficie del Parco GruBrìa (20 milioni di mq), che si estende su dieci comuni.
Qual è il problema? Il tratto in questione attraversa solo una piccola parte di quel parco. In realtà, il Parco del Meredo misura circa 70 ettari (700.000 mq), e il vero raffronto andrebbe quindi fatto su questo dato locale: 10.800 mq rappresentano l’1,5% del Meredo, un valore tutt’altro che irrilevante.
La presentazione riporta 12.000 mq di opere di mitigazione ambientale. Ma guardando il dettaglio della mappa, scopriamo che 9.667 mq sono realizzati nel Comune di Meda, fuori dai confini del Parco del Meredo. Quindi, nel parco effettivamente impattato, le mitigazioni coprono poco più di 2.300 mq. Anche qui, la narrazione è costruita per apparire virtuosa, ma nasconde la sproporzione tra danno e compensazione reale.
Particolarmente controversa è poi l’affermazione secondo cui la tangenziale, essendo in rilevato, costituirebbe essa stessa una mitigazione paesaggistica, poiché “copre” alcuni capannoni al confine con Meda. Un'affermazione che ci ha lasciati allibiti: un modo di concepire il paesaggio come un fondale da correggere, e non come un patrimonio da tutelare. Come se l’unico valore del paesaggio naturale fosse quello estetico, e non anche ambientale, ecologico e sociale.
Siamo di fronte a un caso emblematico di come i dati vengano selezionati, proporzionati e raccontati in modo da tranquillizzare, più che informare.
Ben vengano le compensazioni ambientali, ma non possiamo accettare narrazioni distorte. I cittadini meritano verità, trasparenza e soprattutto rispetto. E questo vale ancora di più quando un’opera impattante e contestata viene presentata come un miglioramento, mentre di fatto scarica i problemi di un Comune su un altro.
Sarebbe interessante anche capire bene come sono state svolte quelle due recenti ricerche pubblicizzate da Pedemontana, una delle quali afferma che "due cittadini su tre in Lombardia sono favorevoli a Pedemontana"(https://pedemontana.com/it/media/autostrada-pedemontana-lombarda-2-cittadini-lombardi-su-3-esprimono-unopinione-positiva). Io ho cercato ma non riesco a trovare i dati e il metodo di elaborazione dei risultati. Mi interesserebbe poi sapere la modalità di selezione del campione degli intervistati.....ma non trovo nulla in merito.
RispondiEliminaBuongiorno Paolo, hai posto una domanda di interesse generale, ti abbiamo risposto qui.
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