lunedì 25 aprile 2016
Notte partigiana. Dalla parte giusta della Storia
di Silvano Ilardo, Stefano Lo Jacono e Leonardo Sabìa
tratto da Infonodo.org
Essendo fondamentalmente dei furbetti, cercavamo su internet una citazione con cui introdurre lo scritto in poco tempo. La legge del contrappasso ci ha meritatamente puniti facendoci impiegare l'intera mattinata nella rilettura delle biografie degli antifascisti. Decisamente qualcuno ha scelto la parte giusta della Storia. Qualcuno invece ha scelto la parte sbagliata. Per aver causato povertà, soprusi, violenza, guerre, per non aver avuto ideali.
Avete mai rimproverato a un fascista gli omicidi e le camere a gas? Osservereste il fascista nella sua attività preferita, dopo il pestaggio escluso il negazionismo: il vittimismo. E però Stalin i gulag e anche i partigiani erano violenti e poi era una guerra ognuno combatteva per quello in cui credeva… Già, in cosa crede un fascista?
Avete mai chiesto a un fascista quali siano i suoi ideali? "La Patria e il suo bene".
Come se non tenessimo tutti alla Patria. Come se la Patria fosse un ideale. Ideale è ciò che non c'è. La Patria c'è, è reale, non ideale.
Come se non fossero proprio gli ideali le alternative per il bene della Patria. Come se il bene della Patria passasse per una via oggettiva, "di buon senso". Il ritornello secondo cui sistemare un marciapiede non c'entrerebbe con destra e sinistra. Sticazzi se c'entra: in economia le risorse sono scarse per definizione, e non si possono mantenere tutti i marciapiedi. Bisogna scegliere come, dove, quando, perchè.
I fascisti non solo vaneggiano che esista una via oggettiva. I fascisti non hanno una loro via. Si vantano ancora di bonifiche e strade - come se i Governi repubblicani non ne avessero fatte - senza mai chiarire quale visione abbiano per l'Italia e per il mondo. Non ci sorprende che dove sbucano i mafiosi, sbuchino i fascisti. Mafia e fascismo sono lo stesso fenomeno: reprimono la libertà attraverso la legge del più forte.
Noi di centrosinistra crediamo nella libertà e nella giustizia. Desideriamo un mondo in cui gli individui sfruttino il proprio talento e ne condividano i frutti con chi ha meno talento.
Quanto talento a Seregno, tra imprenditori e lavoratori. A Seregno mancano due tasselli per diventare meravigliosa. Da una parte l'attitudine a prendere posizione, il senso geloso e profondo dell'autonomia e della responsabilità, per dirla con Carlo Rosselli. Dall'altra parte una visione che guidi il governo della città.
Notte partigiana. Espressione per definire il clima a Seregno: schierarsi e dire come stanno i fatti non è più solo scomodo, è inopportuno. Eh ma così esageri scontenti qualcuno e poi rischi di essere frainteso sai bisogna essere moderati...
Notte partigiana, casualmente, è anche il titolo di un'opera Teatrale diretta e prodotta da due dei tre che scrivono. Segnatevi la data, sabato 30 aprile, ore 21.00, Teatro Santa Valeria di via Wagner, Seregno. Ingresso gratuito. Prodotto da Teatrando in onore dell'Anniversario della Liberazione, Notte partigiana ci spronerà a parteggiare. Di più, ci parlerà di speranza e di futuro. Due creature che vivono di visioni e ideali.
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