Il Decreto n. 5600 della Regione Lombardia del 27 maggio 2010 inerente la “Valutazione di Incidenza” sul Piano cave della Provincia di Como riporta delle argomentazioni che dimostrano, senza ombra di dubbio, la poca considerazione che la Provincia ha del rispetto delle regole, del proprio ambiente e del proprio territorio.
Il Decreto rivela in modo inequivocabile che il Rapporto Ambientale con la relativa Valutazione Ambientale Strategica (VAS) fatta dalla Provincia di Como nell’agosto del 2009 “non fornisce nessuna analisi” tra i siti di cavazione previsti dal Piano e la Rete Ecologica Regionale (RER), approvata con Deliberazione della G.R. il 30/12/2009.
Una prima riflessione ci porta a chiedere il perché i funzionari ambientali della Provincia che hanno progettato la localizzazione delle cave non hanno tenuto conto della RER approvata!
Il nostro Comitato è stato l’unico a presentare una specifica Osservazione al Piano cave che criticava il mancato rispetto delle cave previste a riguardo della Rete Ecologica Regionale mentre le contro deduzioni della Provincia sono state fuorvianti ed arroganti.
Questa RER oltre a riconoscere il degrado del patrimonio naturale di alcune zone lombarde impone azioni di riequilibrio ambientale nell’ottica dello sviluppo sostenibile ed ha una triplice finalità: tutela, valorizzazione e ricostruzione attiva della naturalità e della biodiversità esistente.
Lo “schema direttore” di tale Rete Ecologica Lombarda individua come “Area prioritaria per la biodiversità” i “Boschi dell’Olona e del Bozzente”, cioè il territorio dove la Provincia ha previsto le aree estrattive del Piano Provinciale, cioè le cave di Mozzate e di Locate. Troviamo strano che la Lega Nord che governa la Provincia ed i Comuni di Mozzate e Locate agisca in modo opposto alle indicazioni regionali di tutela e risanamento ambientale.
Inoltre il Decreto Regionale citato, analizzando il Piano Cave Provinciale individua il fatto che alcuni siti di cavazione sono stati previsti “internamente o in adiacenza ad elementi di primo livello della RER” e tra questi vi sono ben 3 siti di cui due a Mozzate (ATE g 10 e ATE g 17) ed uno a Locate (ATE g 9).
Il Decreto ai sensi dell’articolo 5 del DPR 357/97…..stranamente però “suggerisce lo stralcio” di 1 solo dei 3 siti di cavazione citati; se tutte le tre cave previste sono “interferenti con elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale” non si comprendono le conclusioni regionali che stralciano …. una sola cava! Perché?
Forse perché lo stralcio delle 3 cave dal Piano Provinciale avrebbe fatto venir meno i quantitativi totali previsti dal fabbisogno di sabbia per i prossimi 10 anni e quindi si dimostrava l’incapacità della politica provinciale a fare, in modo corretto, un Piano cave?
Purtroppo questo caso che segnaliamo è la dimostrazione palese di un ulteriore attacco all’ambiente e al territorio del basso comasco, da chi invece dovrebbe difenderlo, gia martoriato da precedenti scelte sciagurate (vedi 4 discariche di rifiuti) e che ora calpestando norme di salvaguardia premiano ancora una volta la rapina delle risorse di sabbia anziché programmare il risanamento!
Comitato mozzatese salute e ambiente
lunedì 20 dicembre 2010
Le ...stranezze del Piano cave della Provincia di Como
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