Pubblichiamo qui un approfondimento ricevuto da Gianni Del Pero.
I numeri indicati nell’articolo delSole24ore si riferiscono ai siti da verificare (1535) o verificati come contaminati (600) da parte dei comuni e della Regione Lombardia ai sensi del D.lgs. 152/2006 o dispositivi anteriori.
Tra questi ci sono quelli di interesse "regionale" sui quali è il pubblico che deve investire soldi (piano triennale bonifiche) che però non ci sono.
Al quadro mancano le bonifiche di interesse nazionale (ad esempio tutta l'area Falk/Sesto, Tamoil/Laghi di Mantova, Brescia/Caffaro ecc.).
Mancano poi tutti i procedimenti locali dove la caratterizzazione (capire se l'area è contaminata o no) è a carico dei privati così come la bonifica.
Queste situazioni sono controllate/contabilizzate da ARPA ed i numeri sono ben più alti.
Fuori da questi numeri ci sono le discariche e tutte le altre situazioni non denunciate, rilevate o sulle quali non si abbia interesse edilizio (e questi terreni contaminati rimangono dove sono).
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Nell'immagine, tratta dal sito della Regione Lombardia/Bonifiche, lo stato di avanzamento dei procedimenti amministrativi riguardanti la bonifica di siti contaminati alla luce dell'iter procedurale previsto dal DM 471/1999. Si può rilevare che sul 14% dei siti inseriti in Anagrafe sono in corso le analisi preliminari e sono in fase di realizzazione interventi di messa in sicurezza d'emergenza. È rilevabile inoltre come il 22% dei siti ha in corso d'esecuzione la caratterizzazione ambientale, il 12% dei siti ha in istruttoria il progetto preliminare ed il 35% il progetto definitivo. Emerge inoltre che l'iter procedurale è concluso o in fase di conclusione per il 17% dei siti presenti in Anagrafe; questa percentuale comprende sia i siti per i quali è stata prodotta la certificazione di avvenuta bonifica, sia quelli in attesa di riceverla.
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