Sabato, sotto una pioggia battente, volontari WWF Lecco impegnati in un intervento di manutenzione naturalistica sugli stagni del Barro
Pioggia battente per tutta la mattina, temperatura intorno ai 4°C, ma una decina di volontari WWF si sono comunque impegnati, nella mattinata di sabato scorso, in un importante attività di ripristino ambientale di uno degli ambienti umidi più importanti del Parco Regionale del Monte Barro. Tramite tecniche poco invasive è stato effettuato un intervento di piccola manutenzione naturalistica della funzionalità ecologica dello stagno di Prà Pozzetto, invaso da detrito e a rischio interramento a causa dell’espansione di alcune macrofite semi-acquatiche.
L’intervento è stato effettuato nell’ambito della Campagna “One Million Ponds” che punta a ricostruire quel sistema linfatico prezioso fatto di laghi, stagni, pozze, fontanili, torbiere e acquitrini, una gamma variegata di habitat tra terra e acqua, fondamentali per proteggere la nostra biodiversità.
Sotto il coordinamento scientifico del Ph.D. Raoul Manenti , Ricercatore Universitario e Consigliere WWF Lecco, i volontari della sezione lecchese del WWF si sono impegnati nella rimozione del materiale organico in eccesso presente nel sito.
Gli stagni, accumulando molto detrito derivante dalla vegetazione circostante, dal dilavamento delle sponde e dalla decomposizione delle piante acquatiche tendono in tempi più o meno lunghi ad interrarsi. Nell’area di Prà Pozzetto, il forte accumulo di foglie in decomposizione e l’abbondante copertura di vegetazione semi-acquatica stavano rischiando di determinare condizioni poco favorevoli alla vita dei diversi organismi che lo popolano e ne fanno un ambiente umido importante per il territorio del Parco Monte Barro.
Si è quindi reso necessario rimuovere gli abbondanti strati di foglie in decomposizione e una parte delle piante semi-acquatiche presenti. In realtà gli stagni sono degli ecosistemi piuttosto fragili in cui la presenza di sponde riccamente ricoperte di vegetazione, la presenza di rami semi-sommersi e di vegetazione acquatica e semiacquatica costituiscono degli elementi da valorizzare in quanto favoriscono la presenza di un’elevata biodiversità. Nel caso specifico però dello stagno di Pra Pozzetto vi è l’esigenza di coniugare la naturalità del sito con le esigenze di fruizione dell’area, per cui si ha un esteso taglio della vegetazione riparia e una periodica manutenzione del sito, che è comunque di origine artificiale. L’intervento svolto sabato ha interessato solo una porzione dell’invaso. La stagione ormai avanzata ha fatto sì che vi fossero infatti in acqua numerose ovature di rana dalmatina e rana temporaria.
L’intervento quindi è stato effettuato in modo tale da non alterare le condizioni dello stagno avendo cura di non rimuovere le ovature. Tutto il detrito e la vegetazione che sono stati asportati dallo stagno, sono poi stati attentamente setacciati dai volontari per recuperare eventuali organismi rimasti intrappolati. In particolare si è rilevata la presenza di numerosi molluschi gasteropodi della specie Planorbarius corneus, varie larve di salamandra pezzata (Salamandra salamandra) e diversi odonati tra cui le larve della libellula Cordulegaster boltoni. Tutte le specie sono state ovviamente reintrodotte nello stagno dopo l’intervento di manutenzione.
Il detrito vegetale raccolto è stato disposto in alcuni punti strategici circostanti lo stagno, in modo tale da poter costituire un’opportunità di rifugio e un luogo riproduttivo per diversi organismi terrestri.
martedì 20 marzo 2018
La pioggia non ferma i volontari WWF
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